Il commento più importante della settimana su Papa Francesco
Condividiamo il contributo di Phil Lawler su Catholic Culture in riferimento alle esternazioni di Papa Francesco ai gesuiti slovacchi: «Dovrebbe essere possibile esprimere disaccordo con le parole di un Romano Pontefice, specialmente uno loquace come Francesco, senza essere accusato di compiere l’opera del diavolo. C’è una particolare ironia quando tale accusa viene da un Pontefice che ha affermato di incoraggiare il libero dibattito, che ha incoraggiato i giovani cattolici ad hagan lio [fare un pasticcio, fare chiasso], che sollecita il pensiero creativo e il decentramento dell’autorità».
“La verità è come un leone”, diceva Sant’Agostino. “Non devi difenderlo. Lascialo andare; si difenderà».
Il Papa contro EWTN: troppo caldo da gestire?
di Phil Lawler
CatholicCulture.org, 22 settembre 2021
(nostra traduzione italiana dall’inglese)
La scorsa settimana ho scritto sulla censura e su come “i lettori più esigenti hanno bisogno di trovare le proprie fonti di notizie affidabili”. Questa settimana sarò un po’ più specifico e dirò che i lettori cattolici (o non cattolici interessati agli sviluppi all’interno della Chiesa) hanno bisogno di trovare le proprie fonti attendibili per le notizie cattoliche.
Per presentare il mio caso, permettetemi di presentare la prova A: la nostra storia principale di ieri: il Papa strappa l'”opera del diavolo” di EWTN. Quella storia è unica, in molti modi diversi.
Mentre scrivo, mercoledì pomeriggio, quel titolo, pubblicato poco più di 24 ore fa, è stato scaricato dal nostro sito quasi 65.000 volte. Per contestualizzare questa cifra, è molto insolito che una delle nostre notizie attiri più di 5.000 lettori e solo una manciata delle nostre storie ha mai raggiunto la soglia dei 10.000. La cifra di 65.000 è senza precedenti, e poiché la storia sta ancora attirando lettori a un ritmo vertiginoso (35 in più da quando ho iniziato questo paragrafo), è diretta molto più in alto.
Perché tanto interesse per questo titolo? Primo perché è una storia importante; ne parleremo più avanti. Secondo perché nessun altro sta raccontando la storia [noi l’abbiamo raccontato QUI, e non solo noi, come abbiamo indicato nel pezzo. V,v.B.].
Papa Francesco ha mosso un’accusa straordinaria contro un’importante medium cattolico americano. I media laici non ne sono particolarmente entusiasti, perché lo vedono come una “sfera interna”, di interesse solo per i cattolici. Ma la maggior parte dei media cattolici sta anche minuziosamente minimizzando la storia, o trattandola con molta delicatezza, minimizzando diplomaticamente le chiare implicazioni delle osservazioni del Papa, perché sono ansiosi di evitare polemiche. Con poche eccezioni, le importanti testate cattoliche sono controllate da vescovi, da grandi donatori o da entrambi [noi non lo siamo. V.v.B.]; sono diffidenti nei confronti di qualsiasi storia che possa turbare i loro clienti. Così le storie vengono scoperte.
Tra le testate che si occupano di notizie cattoliche, poi, solo poche sono disposte a tuffarsi in una vicenda controversa. EWTN è uno di questi. E—perdonatemi per aver suonato il mio corno—Catholic World News è un altro. Evitiamo il sensazionalismo, ma quando la storia in sé è sensazionale, non ci ritrarremo.
E questa storia è sensazionale. Qualche altro Romano Pontefice si è mai lamentato di una copertura mediatica negativa? Un politico potrebbe agitarsi per editoriali ostili; il Vicario di Cristo non dovrebbe. Durante il suo scambio con i gesuiti in Slovacchia il Papa non solo ha mostrato una straordinaria sensibilità alla critica, ma se l’è presa con quella che è probabilmente la presenza mediatica cattolica più potente e influente al mondo.
EWTN deve il suo spettacolare successo allo zelo evangelico della sua fondatrice, Madre Angelica, ma anche al suo spirito indipendente. Sotto la sua guida, EWTN è fiorita perché ha dato agli spettatori e agli ascoltatori ciò che volevano: non notizie e punti di vista “sicuri” preconfezionati, ma rapporti e commenti vivaci.
Papa Francesco ha accusato il “grande canale televisivo cattolico” (che non nomina) “non esita a parlare continuamente male del Papa”. È vero che molti analisti apparsi in rete, me tra questi, hanno criticato le azioni e le dichiarazioni del Papa. Ma ho sempre fatto del mio meglio per esprimere rispettosamente le mie preoccupazioni, mostrando la dovuta deferenza sia all’uomo che al suo ufficio petrino. Non ho dubbi che ogni conduttore e ospite normale di ETWN direbbe la stessa cosa.
Dovrebbe essere possibile esprimere disaccordo con le parole di un Romano Pontefice, specialmente uno loquace come Francesco, senza essere accusato di compiere l’opera del diavolo. C’è una particolare ironia quando tale accusa viene da un Pontefice che ha affermato di incoraggiare il libero dibattito, che ha incoraggiato i giovani cattolici ad hagan lio [fare un pasticcio, fare chiasso], che sollecita il pensiero creativo e il decentramento dell’autorità.
Ad aggravare l’ironia, mentre ha ampliato la sua attenzione per comprendere chierici senza nome e il canale televisivo senza nome, Papa Francesco ha lamentato che i suoi critici “esprimono giudizi senza entrare in un vero dialogo”. Papa Francesco ha dialogato con il Cardinale Burke sui dubia? Ha dialogato con il Cardinale Müller prima di scaricarlo senza tante cerimonie come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede? Ha invitato al dialogo con i cattolici tradizionalisti prima di condannare ciò che, in questo stesso scambio in Slovacchia, ha definito “l’automatismo del rito antico?”.
Un Romano Pontefice non deve temere critiche oneste da parte di fedeli cattolici. E i media cattolici non dovrebbero temere di esplorare polemiche. “La verità è come un leone”, diceva Sant’Agostino. “Non devi difenderlo. Lascialo andare; si difenderà».