Ai. Bi. spiega l’importanza dell’adozione

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Continua il trend positivo registrato nel 2012 che, in assoluta controtendenza rispetto alla diminuzione dei decreti di idoneità, (ulteriore meno 5% rispetto all’anno precedente) aveva visto aumentare del 16% i mandati conferiti ad Ai.Bi. (nel 2012 i mandati erano stati 253 a fronte di 218 dell’anno precedente). Al 30 aprile Ai.Bi. ha registrato un vero e proprio boom di partecipazione: 628 coppie si sono rivolte all’associazione per gli incontri informativi, sia individuali che di gruppo, contro le 566 dello stesso periodo dell’anno precedente. Di queste, 409 coppie hanno presenziato ai 62 incontri informativi di gruppo organizzati dall’associazione, a fronte delle 359 coppie che hanno partecipato ai 57 incontri informativi nello stesso periodo del 2012. Gli incontri individuali di coppia (i cosiddetti One-to-One), invece, sono stati 219, nei primi quattro mesi del 2013, a fronte dei 207 dello stesso periodo del 2012. Le sedi Ai.Bi. più attive sono state: Firenze, Bologna, Milano, Torino, Mestre e Roma.

Per capire meglio cosa è Ai.Bi. e come opera abbiamo rivolto alcune domande al suo presidente, dott. Marco Griffini: “Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è un’organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie. Dal 1986 Ai.Bi. lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono. La nostra Associazione opera in Italia con una sede nazionale ed altri 13 uffici tra sedi regionali e punti informativi. Ai.Bi. nel mondo è presente in 24 paesi, con sedi operative in Europa dell’Est, Americhe, Africa e Asia. Al fianco di Amici dei Bambini operano altri due Enti, l’Associazione di Fedeli La Pietra Scartata e la Fondazione Ai.Bi., che perseguono con un diverso mandato, secondo gli stessi principi e valori, la missione di promuovere e realizzare il diritto di essere figlio. Amici dei Bambini affronta concretamente l’emergenza abbandono con 4 tipologie di intervento. Quando i bambini abbandonati non possono essere integrati nella loro famiglia di origine e se non è possibile l’adozione nazionale, l’ultima possibilità perché possano essere riaccolti in via definitiva da una famiglia è l’Adozione internazionale. Amici dei Bambini, dal 1992 ente autorizzato all’Adozione internazionale, accompagna le famiglie italiane che intendono adottare un minore straniero dall’inizio delle pratiche adottive fino all’inserimento e alla crescita del bambino in famiglia.

Inoltre un bambino abbandonato o allontanato dalla sua famiglia di origine, può essere accolto temporaneamente grazie all’Affido familiare: una forma di accoglienza temporanea che permette ai bambini di continuare a vivere una relazione familiare in attesa di essere accolti in via definitiva da una famiglia tutta sua. Ai.Bi. organizza corsi di formazione all’Affido, e gestisce Case famiglia e Centri Servizi alla famiglia. Per garantire ai minori abbandonati il diritto a vivere in una famiglia nel loro paese di origine, Ai.Bi. attiva dei progetti di Cooperazione con istituzioni e ONG locali, finalizzati al reinserimento familiare, alla promozione dell’adozione nazionale e all’accompagnamento sociale degli adolescenti e dei giovani abbandonati.

Quindi è necessaria una cultura dell’accoglienza, perché un bambino abbandonato è una responsabilità per ogni membro della società, ‘anche se non sono colpevole del suo abbandono, ne sono comunque responsabile’. Per sensibilizzare, informare e formare l’opinione pubblica, gli operatori e le famiglie sui molteplici aspetti dell’emergenza abbandono e al fine di creare i presupposti per una cultura dell’accoglienza, Ai.Bi. realizza eventi, ricerche, studi, convegni, pubblicazioni. In tale ambito una attività significativa e importante è la Spiritualità dell’adozione”.

Quale è la spiritualità dell’associazione? “Come dicevamo, accanto ad Ai.Bi. ‘vive’ l’Associazione la Pietra Scartata, un’Associazione di fedeli, costituita da famiglie adottive e affidatarie che, durante la loro esperienza di accoglienza, si sono sentite chiamate a rendere testimonianza dell’amore di Dio ai bambini abbandonati o in difficoltà familiare, annunciando loro la speranza del Risorto. Questa è la spiritualità di Ai.Bi. La finalità principale dell’Associazione si fonda sull’annuncio della speranza e della salvezza di Gesù Cristo ai bambini abbandonati, testimoniando la possibile superabilità della condizione di abbandono, mediante l’esperienza dell’incontro con il Risorto e la sua accoglienza nella propria vita”.

Cosa significa accogliere un bambino? “Accogliere un bambino significa amarlo; non importa da che parte o in che modo arrivi, essere genitori non significa per forza generare una vita; essere madre e padre attraverso l’adozione è rispondere ad un grido silenzioso di un bambino/a che aspetta, in un istituto lontano o vicino, una casa. Ogni bambino nasce per essere figlio, per vivere l’esperienza dell’amore, per ‘conoscere’ ed essere ‘conosciuto’ da un vero Padre e una vera Madre.

Anche i bambini che vengono abbandonati sono nati per essere figli e conoscere l’amore: Gesù, si è incarnato ed è stato abbandonato anche per loro! Accogliere un bambino vuol dire anche contribuire in modo concreto, nel proprio piccolo, a combattere l’emergenza abbandono; nel mondo ci sono 168.000.000 e che sono privati del calore di una famiglia nonché di una stabilità psicologica, emotiva e sociale. Molto spesso le coppie reagiscono alla notizia della sterilità con rabbia, dolore, sconforto; in realtà dietro la sterilità non c’è sempre una disgrazia ma una grazia, quella di vivere un’altra forma di fecondità, non biologica ma spirituale, che sfocia nell’adozione: il più grande atto d’amore che un uomo può compiere nella propria vita. Non esiste la coppia ‘giusta’, una coppia che desidera davvero dare il proprio amore a un figlio è già pronta ad adottare”.

 

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