I vescovi europei per una casa comune
In occasione della Giornata per il Creato i vescovi europei hanno riflettuto sulla necessità di una casa in comune, partendo dall’accoglienza di Abramo: “Nel deserto, mentre sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno, Abramo si mostrò accogliente e generoso, e la condivisione di un po’ d’acqua e un pezzo di pane svelò davanti a lui la promessa di Dio. L’anziano uomo, pieno di fede, capì che la povertà di spirito consiste nell’abbandonare ogni pretesa di trovare soluzioni per tutti i problemi, riponendo le proprie speranze in Dio, con umiltà e pazienza”.
Per i vescovi l’accoglienza di Abramo è un segno biblico molto importante per il cammino delle Chiese europee: “La sapienza di questa pagina biblica illumina il cammino e il lavoro delle Chiese cristiane in Europa, che vogliono rinvigorire il proprio impegno nella custodia del creato, per poter così rinnovare l’oikos di Dio, come recita il tema scelto per la celebrazione del Tempo del Creato di quest’anno, perché esso diventi una casa per tutti i figli di Dio, senza esclusioni di nessun genere”.
Oikos ha un significato forte nel panorama biblico ed è la vicinanza di Dio all’umanità: “Oikos, in greco, esprime il significato di ‘casa’, di ciò che è domestico, familiare, di tutto ciò che è oggetto delle proprie cure, che rappresenta un comune interesse come pure una responsabilità condivisa.
Pertanto, rinnovare l’oikos di Dio, la casa comune che condividiamo, suppone innanzitutto fare ogni sforzo possibile per unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo integrale, sostenibile, condiviso con equità”.
Proprio per questa vicinanza divina è necessario una migliore relazione con Dio: “Lo spirito di accoglienza disinteressata e di dialogo sincero manifestato da Abramo, vuol essere anche per noi, cristiani europei, l’espressione di un amore che si dona, generando esperienze umane e spirituali impregnate nella consapevolezza di abitare tutti, insieme e senza esclusioni, l’oikos di Dio, la casa comune che Dio ha affidato a noi, alla nostra responsabilità condivisa”.
Quindi il messaggio dei vescovi europei è un invito ad “essere costruttori generosi di una civiltà che apprezzi e custodisca tutto ciò che è umano, e che sappia dare il giusto valore a ciò che è dono di Dio nella vita degli uomini… Solo se sapremo praticare la giustizia e dire la verità che abbiamo nel cuore, se non faremo danno al nostro prossimo, allora saremo degni di ‘abitare nella Sua tenda’, e il Suo ‘oikos’ sarà veramente una casa per tutti”.
Proprio per questo il tempo del Creato è un’occasione da non perdere: “Invitiamo tutti i cristiani nelle chiese d’Europa, nelle parrocchie, nelle comunità ecclesiali e ogni persona di buona volontà a osservare il Tempo del Creato dal 1° settembre al 4 ottobre, e a considerarlo come un’opportunità per celebrare il dono della creazione in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione.
Inoltre, invitiamo tutti a pregare per i vertici internazionali del prossimo autunno, cioè la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità e la COP26, perché siano un’occasione opportuna per adottare le misure necessarie per far fronte all’emergenza climatica”.