2022: il Meeting ricorda don Luigi Giussani

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La 42° edizione del Meeting di Rimini ha aperto l’orizzonte di una ripartenza possibile e sostenibile, incoraggiando un’assunzione di responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo. Il titolo ‘Il coraggio di dire io’ ha sollecitato la riflessione sull’iniziativa del singolo come origine di una socialità più solidale e l’urgenza delle domande esistenziali come fonte di relazioni più vere e di dialoghi più aperti ad un arricchimento reciproco:

“Con gratitudine è stato accolto l’invito del Santo Padre al dialogo e alla testimonianza e nei dibattiti è stato ripreso il richiamo del Presidente della Repubblica al legame fra libertà e responsabilità per il bene comune pronunciato durante l’evento inaugurale.

La tragedia dell’Afghanistan è stata al centro di numerosi incontri, evidenziando come la libertà e la democrazia siano tutt’alto che scontate e che la loro difesa dipende da un lato dall’educazione e dal coraggio civile di un popolo e dall’altro da un contesto geopolitico capace di contenere le minacce più violente rispettando le identità culturali e religiose”.

Il 43^ Meeting per l’amicizia fra i popoli si terrà nella Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto 2022 e avrà il titolo ‘Una passione per l’uomo’. Anche quest’anno, come già nel Meeting dello scorso anno (che si è svolto come ‘edizione speciale’ prevalentemente in streaming) anche quest’anno più di 70 incontri sono stati trasmessi in forma digitale e televisiva con traduzione diretta in inglese e spagnolo. In più di 20 Paesi si sono realizzati incontri collegati al Meeting di Rimini.

Basta qualche numero: oltre 250.000 persone hanno seguito gli incontri del Meeting in diretta e sui nostri canali digitali. A questi numeri vanno aggiunte le 74.000 visualizzazioni giornaliere solo per il talk ‘Il lavoro che verrà’ e le 66 dirette relative a 36 eventi Meeting su tv nazionali e le web tv dei principali quotidiani italiani. Circa 80mila persone sono entrate in Fiera durante la manifestazione seguendo scrupolosamente il protocollo anticontagio, essendo in possesso del green pass o sottoponendosi al tampone rapido.

In diversi incontri e mostre l’educazione e la formazione professionale sono state evidenziate come strade per la ripresa e la creazione di un lavoro dignitoso. A questi temi è stato dedicato il talk quotidiano ‘Il lavoro che verrà’, a cura della Fondazione per la Sussidiarietà. Sempre in una prospettiva orientata alle future generazioni sono state messe a tema la sostenibilità ambientale e sociale dell’economia, il Pnrr e la riforma dei sistemi sanitari, le nuove tecnologie, la mobilità e le nuove fonte di energia.

Varie iniziative di cooperazione internazionale dell’Italia o con base operativa in Italia sono state esposte in un padiglione dedicato. In un incontro sullo sviluppo della cooperazione il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiarito la posizione italiana ed europea di fronte alla tragedia dell’Afghanistan, indicando il G20 come luogo multilaterale più adatto e necessario per discutere sulle nuove politiche internazionali.

E per l’Afghanistan Massimo Russo, direttore di Esquire Italia e Chief Product Officer Europe di Hearst, ha lanciato l’idea di un passaporto digitale per chi non riuscirà a lasciare l’Afghanistan entro il 31 agosto, affermando che “una delle cose che ci ha insegnato il digitale è che una comunità non può essere basata solo su etnia o territorio, ma si può essere affini condividendo dei valori.

Gli Stati europei potrebbero quindi pensare di dare la cittadinanza alle persone che vogliono uscire dal paese ma che non ci riusciranno entro il 31 agosto. Se a ognuno si desse un passaporto digitale, quando sono sulla via per Kabul potrebbero sentirsi più protetti, essendo cittadini di Stati europei. In definitiva, pensando digitale, gli Stati potrebbero ragionare in maniera completamente diversa da come hanno ragionato fino ad adesso”.

Altro tema affrontato al meeting è stato quello riguardante la pandemia, come ha affermato Enrique Häusermann, presidente di Egualia, l’associazione italiana dei produttori di farmaci generici:

“Nessuno si salva da solo: ogni giorno durante il periodo pandemico come aziende abbiamo inventato soluzioni e di sistema per evitare di bloccare il nostro settore, mettendo in sicurezza le aziende, la distribuzione e i luoghi di produzione. Tutti i nostri operatori sono stati in prima linea per la produzione di farmaci essenziali. Siamo riusciti a creare sinergie tra pubblico e privato, tra aziende e istituzioni ed agenzie. Quello che abbiamo sperimentato è un ‘noi in atto’ e ne siamo orgogliosi…

Non c’è errore più grande che sprecare una crisi: oggi a seguito della pandemia dobbiamo essere in grado di guardare al futuro, riflettendo sulla logistica corretta del farmaco, pensando e mettendo a punto nuovi modelli di approvvigionamento. Soprattutto abbiamo la possibilità di investire in progetti strategici come prospettato dal PNR: non perdiamo questa opportunità e dimostriamo di essere in grado di reagire ai cambiamenti”.

Inoltre Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria,  ha affermato l’esigenza di cooperazione nello sconfiggere la pandemia: “Nella lotta contro il virus SARS.CoV.2 ognuno dei componenti della filiera del farmaco ha messo la sua parte di io per diventare un noi. Quattro vaccini sono stati approvati in tempi brevissimi, con sforzi economici e scientifici enormi.

Oltre a questi oggi ci sono circa 290 altri progetti di ricerca sul COVID.19 in itinere, sempre per la necessità di rispondere al bisogno di salute in emergenza. Non è stato facile progettarli e produrli: mi piace dire che siamo tanti io che sono diventati un noi, imprese concorrenti che si sono messe insieme per produrre tempestivamente ciò di cui c’era infinito e pressante bisogno…

Nessuno ha lavorato da solo, scienziati, imprese, istituzioni. Bisognava correre: man mano che i dati diventavano pronti erano analizzati in corso d’opera. Le carenze son state affrontate con modalità inedite. Insomma il comparto farmaceutico ha risposto prendendo in carico quel noi che è al centro del titolo del Meeting 2021”.

(Foto: Meeting di Rimini)

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