Nel Rapporto Inapp 2021 lo stato di salute del Terzo Settore

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C’è anche il terzo settore nel Rapporto 2021 che l’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche), ha presentato il 16 luglio a Roma, che traccia in 8 capitoli le trasformazioni in corso nel mercato del lavoro e nei sistemi della formazione professionale a fronte dei grandi cambiamenti in atto, con spunti di riflessione sull’interazione tra tali processi e lo shock pandemico.

Uno di questi capitoli si intitola ‘Scenari evolutivi del terzo settore’ e pone in evidenza il ruolo decisivo che le organizzazioni non profit hanno avuto durante la crisi sanitaria, nonostante quest’ultima abbia messo in seria difficoltà anche questo settore, come si legge nella sintesi:

“Tale emergenza ha fatto diminuire risorse e opportunità di consolidamento per le istituzioni non profit, pur stimolando significativamente la vocazione solidaristica e la finalità civica che le anima e che ha trovato di recente una cornice regolatoria sistematica con la riforma del terzo settore.

Al pari di quanto rilevato per altri Paesi UE, le organizzazioni solidaristiche del nostro Paese hanno dato prova di capacità di mobilitazione e di messa in campo di interventi rilevanti per il contenimento degli impatti della pandemia, specie per le popolazioni più vulnerabili”.

Nel capitolo si citano anche i dati di alcune indagini che di hanno tratteggiato lo stato di salute degli enti di terzo settore, tra le quali figura il report di CSVnet ‘Il volontariato e la pandemia’. Inoltre è sottolineato il ruolo dei Centri di servizio per il volontariato nelle attività promosse in risposta ai nuovi bisogni delle associazioni durante e dopo la crisi sanitaria, con il conseguente coinvolgimento di molti neo volontari.

Attività che hanno riguardato principalmente la distribuzione e consegna di beni alimentari e farmaci a persone già in difficoltà (poveri, disabili) o rese fragili dall’isolamento (anziani); i servizi di ascolto o supporto psicologico via telefono; il volontariato di Protezione civile e il trasporto sociale.

Relativamente all’impatto che la pandemia ha avuto sul mondo non profit, l’analisi riporta i dati dell’indagine condotta da Italia non profit su 1.378 enti, secondo cui oltre la metà tra associazioni, cooperative sociali, fondazioni, onlus e consorzi, hanno avuto ricadute negative in particolare sulle attività istituzionali e sulle raccolte fondi:

“Lo stallo delle attività ordinariamente rivolte ai cittadini ha riguardato in maniera trasversale tutti i settori: il 30% degli intervistati ha dichiarato un blocco nelle attività educative e formative; il 28,4% ha dovuto sospendere le iniziative dedicate al tempo libero e alle attività culturali; il 18,7% ha dovuto azzerare interventi di assistenza alle persone”.

Inoltre il rapporto sottolinea l’apporto del Terzo Settore durante la pandemia: “In diverse realtà del nostro Paese il terzo settore ha dato spesso prova di una capacità reattiva, orientata alla rimodulazione dei servizi e ad un utilizzo più efficace dei mezzi digitali che le esigenze di distanziamento hanno reso fatalmente determinanti.

Anche grazie alla funzione istituzionale di intermediazione specializzata di infrastrutture quali i CSV (tenute da conto nello stesso disegno della riforma), si è potuto disporre di informazioni relative all’apporto addizionale di nuove ‘riserve’ di prestazioni volontarie che hanno surrogato l’indisponibilità obbligata di volontari più anziani.

Le stesse iniziative relative al servizio civile universale, dopo aver subito una sospensione radicale nel periodo del lockdown, hanno avuto modo di riprendere il proprio corso anche riorganizzando parzialmente alcune attività da remoto: di modo che a fine anno l’abbandono dei progetti ha riguardato solo poche centinaia di soggetti su quasi 32.000 operatori interessati”.

L’indagine Inapp, infine, sottolinea che per rendere più forte questo comparto sarà importante, anche in ottica europea, “la valorizzazione ed il completamento normativo della riforma avviata nel 2016, nonché la piena considerazione del contributo del terzo settore negli orientamenti strategici delle politiche pubbliche e nelle prassi delle amministrazioni territoriali”.

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