Papa Francesco chiede di debellare la fame

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“Siamo in un momento cruciale. Siamo seriamente fuori strada per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. La povertà, la disparità di reddito e l’alto costo del cibo continuano a mantenere un’alimentazione sana fuori dalla portata di circa 3.000.000.000 di persone. Il cambiamento climatico e i conflitti sono sia conseguenze che motori di questa catastrofe. 811.000.000 di persone hanno patito la fame nel 2020, ben 161.000.000 in più rispetto al 2019, anche a causa della pandemia COVID-19.

La pandemia, che ancora ci assale, ha riportato alla luce i legami che esistono tra disuguaglianza, povertà, cibo, malattie e il nostro pianeta. La nostra guerra contro la natura include un sistema alimentare che genera un terzo di tutte le emissioni di gas serra. E lo stesso sistema alimentare è responsabile fino all’80% della perdita di biodiversità”.

Così si espresso Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, aprendo il pre-summit sul ‘food system summit 2021’, che è stato un ‘Vertice del popolo’ che ha riunito giovani, agricoltori, popolazioni indigene, società civile, ricercatori, privati, leader politici e ministri dell’agricoltura, dell’ambiente, della salute, della nutrizione e della finanza.

L’evento ha fornito gli ultimi approcci scientifici, per la trasformazione dei sistemi alimentari di tutto il mondo, per lanciare una serie di nuovi impegni attraverso coalizioni e mobilitare nuovi finanziamenti e partenariati.

Il pre-vertice, svoltosi a Roma, ha fatto il punto sui progressi compiuti attraverso tale processo, gettando le basi per un ambizioso e produttivo vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, che si svolgerà a settembre, insieme all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York.

All’inizio del pre-vertice papa Francesco ha inviato un messaggio, invitando a debellare la fame: “Sviluppiamo nuove tecnologie con le quali possiamo accrescere la capacità del pianeta di dare frutti, e tuttavia continuiamo a sfruttare la natura al punto di renderla sterile, ampliando così non solo i deserti esteriori ma anche i deserti spirituali interiori.

Produciamo alimenti sufficienti per tutte le persone, ma molte restano senza il loro pane quotidiano. Ciò ‘costituisce un vero scandalo’, un crimine che viola diritti umani fondamentali. Pertanto, è dovere di tutti estirpare questa ingiustizia mediante azioni concrete e buone pratiche, e attraverso politiche locali e internazionali audaci”.

Il papa ha chiesto una mentalità nuova per sconfiggere la fame: “Se vogliamo garantire il diritto fondamentale a un livello di vita adeguato e adempiere ai nostri impegni per raggiungere l’obiettivo ‘Fame Zero’, non basta produrre alimenti.

Occorrono una nuova mentalità e un nuovo approccio integrale e disegnare sistemi alimentari che proteggano la Terra e mantengano al centro la dignità della persona umana; che garantiscano sufficiente cibo a livello mondiale e promuovano il lavoro dignitoso a livello locale; e che alimentino il mondo oggi, senza compromettere il futuro”.

Per questo ha chiesto che sia posta al centro l’agricoltura: “In questo processo i piccoli agricoltori e le famiglie di agricoltori devono essere considerati attori privilegiati. Le loro conoscenze tradizionali non devono essere trascurare né ignorate, mentre la loro partecipazione diretta consente loro di comprendere meglio le proprie priorità e necessità reali”.

Ed ha chiesto serie politiche agricole con la centralità della famiglia: “E’ importante agevolare l’accesso dei piccoli agricoltori e dell’agricoltura familiare ai servizi necessari per la produzione, commercializzazione e uso delle risorse agricole.

La famiglia è una componente essenziale dei sistemi alimentari, perché in famiglia ‘si impara a godere dei frutti della terra senza abusarne e si scoprono gli strumenti migliori per diffondere stili di vita rispettosi del bene personale e collettivo’.

Questo riconoscimento deve essere accompagnato da politiche e iniziative che soddisfino pienamente i bisogni delle donne rurali, promuovano l’occupazione delle giovani e migliorino il lavoro degli agricoltori nelle zone più povere e remote”.

Infine ha esortato i partecipanti a realizzare il ‘sogno’ e la Chiesa sarà al loro ‘servizio’: “La crisi che stiamo attualmente affrontando è in realtà un’opportunità unica per avviare dialoghi autentici, audaci e coraggiosi, esaminando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto.

Nel corso di questa riunione abbiamo la responsabilità di realizzare il sogno di un mondo dove il pane, l’acqua, le medicine e il lavoro fluiscano in abbondanza e giungano prima ai più bisognosi. La Santa Sede e la Chiesa cattolica si metteranno al servizio di questo nobile fine, offrendo il loro contributo, unendo forze e volontà, azioni e sagge decisioni”.

(Foto: ONU)

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