Giù le mani dai bambini #NoDdlZan #RestiamoLiberi

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Ddl Zan, madri infuriate a Sesto San Giovanni: “Le maestre hanno detto a mio figlio che non è un maschio”. Il racconto dall’Osservatore Meneghino di un litigio furibondo tra la famiglia di due bambini (7 e 9 anni) di una scuola primaria di Sesto San Giovanni: “Da quando hanno iniziato a parlare del Ddl Zan le maestre hanno cominciato a parlarne ai nostri figli, spiegandogli che non possono dire di essere maschi o femmine, ma che lo decideranno quando saranno grandi – racconta una madre inferocita –. Mio figlio mi ha detto che dopo queste lezioni delle maestre un suo compagno di classe gli ha proposto di provare a casa sua. Una situazione simile è stata proposta anche a mia figlia da una sua compagna. Allora ne ho parlato a mio marito, che si è recato a scuola arrabbiatissimo: loro sono lì per insegnare ai bambini, non per mettergli dubbi sulla loro identità”.

La donna di origine tunisine ha raccontato, che ora ha paura a mandare i figli dagli amici, perché con questi discorsi che sentono a scuola, non si sa mai cosa potrebbe succedere. “Io mi chiedo – ha concluso la madre –, ma la scuola italiana è già ai gradini più bassi nelle classifiche europee: queste maestre non avevano proprio altro da fare che mettere confusione nella testa dei bambini?”.

Una domanda che ha un peso considerevole, conclude l’Osservatore Meneghino, mentre il Parlamento è nel pieno della discussione del Ddl Zan, una proposta di legge che sta animando la discussione politica italiana, ma anche creando problemi pratici ancora prima di essere stata trasformata in una vera e propria norma statale.

Fonte: Osservatore Meneghino [QUI].

Foto di copertina di Sharon McCutcheon da Pixabay.

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