I pasdaran squadristi del Ddl Zan, che fingono di voler estirpare l’odio contro “il diverso”, sono riusciti a creare un clima di odio

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Ieri, c’ stato altissima tensione al Senato. Senatori che dicono di voler combattere le violenze sui gay, urlano e lanciano accuse pieno di odio per i loro colleghi del centrodestra. La rissa è stata voluta e innescata dai democratici, liberali e tolleranti, che hanno dimostrato di non avere intenzione di accettare i ripetuti richiami al buon senso. Così, come era prevedibile, è fallito il tentativo di mediazione sul DDL S. 2005 (Zan). Diventa sempre più palese il suo vero scopo, come abbiamo scritto il 10 luglio scorso: “È sempre stato tutto falso: diritti, rispetto, discriminazioni, violenze, omofobia e transfobia non c’entrano niente col Ddl Zan. Il genere auto-percepito ne è il cuore, non strappabile” [QUI].

Aveva avvertito il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati: «Gli Europei li abbiamo vinti, qui niente clima da stadio». Inascoltato l’appello di Julia Unterberger del Südtiroler Volkspartei, Presidente del gruppo Per le Autonomie al Senato: «Vi ricordo che è un disegno di legge contro l’odio». Riportiamo le riflessioni dell’amico e collega Renato Farina su Libero Quotidiano di oggi. Poi, seguono il video della diretta Facebook di “La striscia di Maria Giovanna Maglie” del 14 luglio 2021: Chi ha paura di modificare il Ddl Zan? e l’articolo La “Madonna Madre dei Bambini” ci protegga dal decreto Zan a firma di Cristina Siccardi da Corrispondenza Romana del 14 luglio 2021.

Il video della diretta streaming. Ddl Zan, la discussione in Aula del Senato, 13 luglio 2021. Respinta la pregiudiziale di costituzionalità. Riassunto: bocciata la pregiudiziale, il Ddl S. 2005 (Zan) si discuterà in Senato per essere approvato o bocciato.

Gli anti-odio sono riusciti a creare un clima d’odio
di Renato Farina
Libero Quotidiano, 14 luglio 2021


Ieri nell’aula di Palazzo Madama è arrivato il disegno di legge Zan, che vorrebbe estirpare l’odio contro omosessuali, transessuali e bisessuali. Il clima del Paese, fino a un istante prima, era tutto un amoreggiare su «Fratelli d’Italia», «concordia nazionale», «siamo una sola squadra», con Walter Veltroni che sul Corriere, a pieno diritto essendo l’inventore del buonismo, invitava tutti, in ogni luogo, e qualunque idea si avesse, ad imitare l’abbraccio tra Mancini e Vialli. Perfetto. Ed ecco che il presidente della Commissione giustizia, Andrea Ostellari, leghista, che ha il compito di parlare per primo, se la gioca. Dice pressappoco: ci sono state divisioni sulla proposta di legge Zan, invece di sventrarci in aula, mettiamoci d’accordo in Commissione, ci sono proposte di mediazione, e così d’amore e d’accordo l’odio se ne va. Povero ingenuo. La presidente Maria Elisabetta Casellati fa per dire che avrebbe esaminato la proposta, che un possente ululato da King Kong terrorizza gli astanti. E chi sarà mai?

Intolleranza

Da quel momento l’odio è corso tra i banchi e il commento più sensato è stato quello della sudtirolese Julia Unterberger: «Vorrei ricordarvi che stiamo lavorando su un disegno di legge contro l’odio, contro il reato di odio, e lavoriamo qua in un clima di odio. Come vogliamo educare le persone con la Giornata contro la discriminazione e contro l’odio se non siamo in grado di risolvere la questione e parlarci civilmente per ottenere una soluzione?».

Ben detto. Ma sarebbe un po’ troppo semplicistico dare la colpa al “Senatus mala bestia”, mettendo tutti nello stesso calderone dell’incapacità di ragionare. La rissa è stata voluta dalla sinistra che non ha alcuna intenzione di accettare i richiami al buon senso, e che estrometta dal ddl Zan le bandierine ideologiche, pericolose per la libertà di opinione di tutti e per quella di educazione da parte delle famiglie. Lo ha proposto la Santa Sede. Matteo Renzi ha rotto il conformismo progressista e ha accettato la mano tesa del centrodestra per determinare un consenso universale in tema di lotta alle discriminazioni. Niente da fare. Qui è scattata l’intolleranza della sinistra, ed è stata bagarre.

Il simbolo della lotta contro l’odio, espressa ieri in aula dalla sinistra, è stato l’ex presidente del Senato Piero Grasso. Sembrava un hooligan anche se non abbiamo visto lattine di birra sullo scranno, ma la grinta assassina era quella lì. Gridava così forte, con la mascherina nera che trasformava le vocali in un boato spaventoso, che non si è capito nulla. Poi però il resoconto stenografico, un vero miracolo di ingegneria acustica, ha consentito di decifrare queste parole: «Lei (cioè la presidente Casellati, ndr) non può consentire al Presidente della Commissione di dare la sua versione». Ancora: «Non deve consentire». Il diritto di parola, e quello di stabilire chi ne può usufruire e chino, se lo è assegnato a sé stesso.

Squarciato il velo

Dopo di che gli interventi della sinistra e dei Cinque Stelle hanno avuto un elemento costante: dirigere l’odio, che si finge di voler estirpare, contro il centrodestra. Il paradosso è che a non voler rispettare i diritti della ragionevolezza e di un confronto rispettoso e sereno è la sinistra. Comunque finiscano le votazioni i giallorossi hanno mostrato la loro natura sciagurata. Citando Quentin Tarantino non possono che essere «pessimi perdenti» oppure «infimi vincenti». Meglio la prima.

Video della diretta Facebook di “La striscia di Maria Giovanna Maglie” del 14 luglio 2021: “Chi ha paura di modificare il Ddl Zan?”.

La “Madonna Madre dei Bambini” ci protegga dal decreto Zan
di Cristina Siccardi
Corrispondenza Romana, 14 luglio 2021


Fra i diversi titoli mariani esiste anche quello della «Madonna Madre dei Bambini» e a Lei è dedicato l’importante santuario di Cigoli a San Miniato, in provincia di Pisa, luogo di culto di antichissima tradizione. Cigoli, anticamente noto come Castrum de Ceulis, era uno dei castelli facenti parte del distretto della vicina San Miniato al Tedesco, posizionato su una collina che domina la media valle dell’Arno. Le origini del santuario sono strettamente legate all’antica pieve romanica dedicata ai Santi Giovanni Battista e Saturnino, ubicata nel villaggio di Fabbrica odierno Molino d’Egola, località posta alle pendici del verdeggiante e incantevole colle di Cigoli, dove sono tutt’oggi presenti alcuni resti delle murature antiche appartenenti alla torre campanaria della pieve.

All’interno della cappella del Tabernacolo seicentesco del tempio mariano si trova la scultura, sotto vetro, che riproduce la Vergine in atteggiamento dolcissimo, sorridente e incoronata, che tiene fra le braccia Gesù Bambino, anch’egli incoronato, e nella mano destra una corona del Santo Rosario. Tutt’ora, ogni anno, molte parrocchie toscane, dal 13 al 21 luglio, si recano a Cigoli per onorarla e invocarla.

La Madonna dei Bambini è poco conosciuta, se non nei territori legati alla sua devozione, dove ella compì un grande miracolo, di cui parleremo più avanti. In un’epigrafe del santuario si legge: «Operato il miracolo richiesta / la SS. Vergine qual fosse / il suo nome, e qual / paese abitasse, io mi / chiamo rispose Maria, / ed abito in Cigoli / accanto a Rocco e Michele», ovvero a San Rocco e all’Arcangelo san Michele, la cui presenza è artisticamente manifesta nel santuario stesso.

Nel nostro tempo, in cui i piccoli sono sottoposti ad omicidi legali, attraverso le leggi statali, e a vessazioni di ogni tipo, è fondamentale pregare la Madonna dei Bambini perché li salvi e li protegga. Li salvi nella vita fisica, spirituale, psicologica e morale, poiché sono continuamente sottoposti ad esistenze talvolta disumane, non solo nei Paesi del terzo mondo, ma in particolare nei Paesi dell’Occidente, dove la cultura ivi diffusa attenta continuamente alla loro innocenza, attraverso una propaganda mediatica e pubblicitaria a martello in cui le teorie propinate sovvertono completamente l’equilibrio formativo della persona. La profonda crisi delle famiglie; la prassi delle “famiglie allargate”; l’esigenza da parte delle madri di stare più fuori casa anziché a fianco dei loro figli (obbligati dalle famiglie stesse e dalla scuola a trascorrere gran parte delle loro giornate al di fuori dall’ambiente domestico); l’incapacità e/o l’impossibilità (a causa dei programmi stabiliti dalla Pubblica Istruzione) degli insegnanti di educare in maniera saggia ed equilibrata; l’istanza sempre più pressante di indottrinare, fin dai primi anni, gli alunni con la teoria gender e le idee Lgbt, come propone a gran voce il Ddl Zan… rendono veramente faticosa, pesante e schizofrenica l’esistenza dei minori, sempre più sottoposti all’intervento di psicologi e psichiatri, con relative terapie di analisi e di psicofarmaci.

Il culto per la Madonna di Cigoli prese le mosse nel XIII secolo, come registrano le fonti storiche, che parlano di pellegrinaggi, per renderle omaggio e pregarla, provenienti da molti luoghi della Toscana. Fra le prime testimonianze esiste una cronaca del 21 luglio 1317, in cui si racconta come gli abitanti di Cigoli riuscirono facilmente a rientrare in possesso della rocca che era stata conquistata l’anno precedente dal condottiero e capitano di ventura Uguccione della Faggiuola (1250 ca.-1319): Maria Vergine aprì miracolosamente il varco agli assedianti e in segno di riconoscimento a Lei vennero liberati tutti i prigionieri.

Interessante notare come furono diffuse nel territorio alcune icone a rilievo, che presentano gli stessi attributi iconografici della Madonna dei Bimbi. Per esempio, lo scultore Nino Pisano (1315 ca.–1370 ca.) realizzò nel 1370 un’opera molto simile, destinata alla chiesa di Santa Maria della Spina di Pisa. Inoltre, nel 1965 nell’archivio della diocesi di Lucca furono rinvenute alcune pergamene, datate 1335, che dimostrano come la devozione per la Madre dei Bambini è antecedente a quella data.

Il miracolo del 1451, rappresentato nell’affresco del sanminiatese Dilvo Lotti (1914-2009), presente nella cappella della Madonna, attribuì il titolo di Madre dei Bimbi e ne incrementò il culto. L’evento prodigioso fu riconosciuto dalla Santa Sede nel 1791 con un documento ufficiale, conservato nell’archivio storico del santuario.

Era il 21 luglio del 1451 quando, per intercessione della Madonna di Cigoli, un bambino risuscitò. La tradizione narra che una donna della famiglia Mainardi, residente a Treggiaia, una frazione di Pontedera (Pisa), aveva perso due figli e il marito la minacciò di morte se fosse morto anche il terzo, appena nato. Il bimbo morì per davvero e la donna, disperata, s’incamminò verso il fiume Roglio per porre termine alla sua vita. Ma lungo le rive del torrente incontrò una «Signora di nobile aspetto» che la dissuase dal suo intento e le assicurò che il suo bambino sarebbe tornato in vita. Prima di sparire, circondata da una vivissima luce, affermò, come sta scritto nell’epigrafe prima ricordata, di chiamarsi Maria, di abitare a Cigoli, fra Rocco e Michele.

Quando la madre fece ritorno a casa trovò suo figlio vivo e mai più si ritrovò la misteriosa Signora del fiume. Fu così che il preposto degli Umiliati, l’ordine religioso insediato a Cigoli, venuto a conoscenza dei fatti, mostrò alla donna l’immagine della Madonna presente in chiesa ed ella riconobbe subito in quelle fattezze la «Signora di nobile aspetto». Fu allora che la devozione per la Vergine di Cigoli s’incrementò moltissimo e quindi, visto il particolare miracolo che aveva beneficiato un bambino e la sua mamma, venne a questa Madonna attribuito il titolo di Madre dei Bambini o Bimbi.

Il 13 luglio 1929 fu riconosciuto definitivamente il culto, con il conferimento del titolo di Taumaturga all’immagine mariana del santuario. Il cardinale Pietro Maffi (1858-1931), arcivescovo di Pisa, insieme ai vescovi di San Miniato e di Pescia, in unione con il Capitolo Vaticano, incoronò l’immagine della Madonna e le diede uno scettro in oro.

Sul grande miracolo della Madonna di Cigoli esiste una nutrita letteratura, per esempio, negli scritti di Giovanni Sercambi di Lucca e del pistoiese Luca Dominici, è documentato che agli inizi del XV secolo un gruppo di quattromila persone, appartenenti al movimento penitenziale laico dei Bianchi, così denominati a causa dell’abito bianco con cappuccio che indossavano, giunse alla chiesa mariana di Cigoli in seguito alla profezia di due veggenti, le quali sostenevano che se i fedeli si fossero recati qui in pellegrinaggio, indossando la veste dei Bianchi, avrebbero ottenuto il perdono dei loro peccati. Innumerevoli sono gli ex voto alla Madonna dei Bambini conservati nel corso dei secoli: una parte sono custoditi al Museo Diocesano d’Arte sacra di San Miniato, e un’altra nella Sala degli ex voto del santuario. Essi testimoniano gran parte dei prodigi che la Vergine ha fatto per soccorrere le piccole creature innocenti. In un bel quadretto votivo del 1933 è ritratto il miracolo che si compì nei confronti di Martino Estratti, un fanciullo che abitava nel borgo di Cigoli e che un giorno si affacciò alla finestra della sua casa, precipitando da molti metri di altezza, ma rimase incolume grazie all’intercessione della Madre dei Bimbi.

Guarda caso la resa dei conti del Ddl Zan si terrà proprio il 13 luglio in Senato…

In Europa qualcuno, come in Ungheria, il cui Governo ha messo in questi giorni in vigore la legge anti-Lgtb, per tenere lontano dalle scuole le teorie gender (scatenando le reazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che l’ha definita «vergognosa», richiedendone il ritiro), difende ancora i minori e la loro innocenza. Preghiamo la Madonna dei Bimbi che assista i piccoli d’Italia dalle nefandezze delle politiche dittatoriali, come il cantante Povia, autore di quella bellissima e celebre canzone I bambini fanno “ooh”, le ha giustamente definite [QUI].

Foto di copertina: “Liberi di essere, liberi di pensare”. Il flash mob di Fratelli d’Italia contro il Ddl Zan, 13 luglio 2021. Poco prima dell’apertura della discussione sul Ddl Zan ieri, i senatori di Fratelli d’Italia hanno manifestato fuori dal Senato per esprimere il loro dissenso.

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