Tokyo: don De Marco cappellano della squadra olimpica

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Le Olimpiadi di Tokyo 2021 si disputeranno da venerdì 23 luglio a domenica 8 agosto, dopo il rinvio di un anno a causa dell’emergenza sanitaria: saranno protagonisti ben 33 sport (50 discipline), verranno messi in palio ben 339 titoli. Oltre 10000 atleti si fronteggeranno con l’obiettivo di mettersi al collo almeno una delle 1089 medaglie che verranno consegnate in poco più di due settimane di gara (in 72 specialità si assegneranno i doppi bronzi) e ci sarà la prima volta storica per arrampicata sportiva, skateboard, surf, karate e si è già assistito al grande ritorno di baseball e softball con l’esordio perdente della squadra femminile italiana.

Ma la tensione è alta, perché il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che esiste il rischio del contagio, aggiungendo che il successo dei Giochi dovrebbe essere giudicato in base alla gestione delle infezioni:

“E’ la mia più sincera speranza che abbiano successo non solo per il bene dei Giochi stessi e la sicurezza degli atleti, allenatori e funzionari, ma anche per dimostrare ciò che è possibile fare con le misure e i piani giusti”. Infatti finora sono risultate positive 71 persone in qualche modo legate alla manifestazione sportiva.

Per questa Olimpiade don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport, sarà il Cappellano della Squadra Olimpica italiana che parteciperà a Tokyo 2020 – Giochi della XXXII Olimpiade, dove l’Italia sarà presente in 36 discipline differenti, con 384 atleti,  (198 uomini e 186 donne). Don De Marco è stato già Cappellano della squadra olimpica italiana ai Giochi Olimpici Invernali del 2018, che si sono svolti a Pyeong Chang, in Corea del Sud, dal 9 al 25 febbraio 2018.

L’Italia è una delle poche nazioni che ha inserito un cappellano nella delegazione ufficiale olimpica, dandogli così un ruolo ‘ufficiale e centrale’. La prima volta è accaduto alle Olimpiadi di Seul, nel 1988, con la partecipazione di mons. Carlo Mazza, a cui è succeduto mons. Mario Lusek, Direttore Ufficio Sport e Turismo della CEI – Conferenza Episcopale Italiana.

Don De Marco ha 39 anni ed è originario di Tricase. Dopo gli studi presso il Liceo Classico ‘Giovanni Paolo Il’ in Lecce, consegue il Baccellierato e la Licenza in Sacra Teologia con specializzazione in Pastorale Giovanile e Catechetica con una tesi dal titolo ‘Ero forestiero e mi avete ospitato. Educare la comunità all’accoglienza degli immigrati’. 

Dal 1° settembre 2005 allo stesso giorno del 2007 è stato Segretario personale di mons. Vito De Grisantis, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca con le responsabilità della segreteria personale, curando le relazioni del Vescovo. Si è occupato anche delle attività oratoriali, con particolare attenzione all’aspetto culturale, sportivo e teatrale. Già parroco di Miggiano fino al dicembre 2017, nell’ambito del ‘MuMig Sottosopra’, ha curato la mostra ‘Il tesoro della Principessa sconosciuta’.

Don Gionatan De Marco ha organizzato e condotto visite guidate sul territorio del ‘Capo di Leuca’, seguendo itinerari culturali e religiosi.  Tra i membri fondatori del Parco Culturale Ecclesiale ’Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae’, prima esperienza a livello nazionale, dal dicembre 2019 è anche il Direttore generale.

Nel 2016 è stato ideatore di #cartadileuca, un laboratorio permanente, interculturale e interreligioso, che ogni anno si svolge nel mezzo dell’estate nel Salento, un campo di volontariato e un cammino condiviso, che si conclude tra il 13 e il 14 agosto con la Marcia notturna ‘Verso un’Alba di Pace’, dalla tomba di don Tonino Bello ad Alessano alla Basilica Santuario di Santa Maria di Leuca, cuore del Mediterraneo, per la sesta edizione, in svolgimento il prossimo agosto, ‘Carta di Leuca 2021’ avrà come tema: ‘Mediterraneo e pandemia: curare gli sguardi per un nuovo respiro di pace’.

Don De Marco ha pubblicato libri, articoli e curato molte pubblicazioni, alcuni dei quali dedicati turismo religioso;, l’ultimo suo volume ha come titolo: ‘Il Turismo Conviviale. Bellezza, Stupore, Comunità’, pubblicato da Armando Editore. Ideatore dello slogan,  lanciato dalla CEI, ‘#Sceglilitalia’, affinché nella stagione estiva 2020 la meta della vacanza degli italiani fosse il proprio Paese.

Sempre per la Conferenza Episcopale Italiana, nell’anno in corso, don De Marco ha proposto e coordina ‘Ora viene il bello’, progetto che collega le associazioni di ispirazione cristiana: cammini, musei, campi sportivi, case per ferie, monasteri e conventi, per un’estate di turismo, preghiera e accoglienza.

Intanto l’area metropolitana di Tokyo è nuovamente in stato di emergenza per fermare la nuova ondata del Covid-19: in questa situazione anche l’arcidiocesi di Tokyo ha deciso di adottare misure rigide affinché l’evento sportivo non diventi un’ulteriore occasione di diffusione del contagio, come ha annunciato mons. Tarcisio Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo, ai fedeli. Inoltre mons. Kikuchi invita gli atleti ed i loro staff ad astenersi dalle visite alle chiese:

“Negli anni scorsi l’arcidiocesi di Tokyo aveva considerato di far sì che ogni parrocchia fosse in grado di farsi carico dei bisogni spirituali delle molte persone che sarebbero giunte in Giappone per questo evento internazionale.

Tuttavia abbiamo deciso di cancellare tutti questi piani e dunque da parte nostra non vi sarà nessuno speciale coinvolgimento nelle Olimpiadi e nelle Paralimpiadi. Inoltre a quanti giungeranno nell’area metropolitana di Tokyo durante questo periodo saranno fornite informazioni sulle misure di prevenzione adottate nelle parrocchie contro il Covid-19 e sarà richiesto di astenersi dalle visite alle chiese…

Ricordiamoci che è per noi un dovere importante proteggere non solo le nostre vite ma anche quelle di tutti coloro che hanno ricevuto da Dio il dono della vita. Soprattutto, mentre adottiamo le misure adeguate contro l’infezione da Covid-19, facciamo del nostro meglio per rispondere alle preoccupazioni di quanti sono nel bisogno.

In questa difficile situazione possa la mano misericordiosa del Signore raggiungere attraverso la nostra mano tesa le molte persone che si trovano ad affrontare la crisi nelle loro vite”.

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