La Cappella dell’Adorazione Perpetua a Greenwich Village sarà un “punto di svolta spirituale” per la Città di New York

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Il frate domenicano che cura il progetto della Cappella dell’Adorazione Perpetua a Greenwich Village dice: “La città che non dorme mai merita una cappella che non chiude mai”. L’obiettivo è di aprire la cappella entro la Pasqua del 2022. La foto che segue mostra il disegno di un artista della prevista cappella. Viene costruita nell’ambito della Chiesa di San Giuseppe al numero 365 di Avenue of the Americas (Sixth Avenue) all’angolo di Washington Place nel quartiere Greenwich Village di Lower Manhattan, New York City. Costruita nel 1833-1834, è la chiesa più antica di New York City eretta appositamente con la funzione di tempio Cattolico Romano.

Questa cappella dell’adorazione perpetua che aprirà la prossima primavera porterà guarigione spirituale e rivitalizzazione a Manhattan, secondo il frate domenicano e parroco di San Giuseppe che supervisiona il progetto: “Questo è davvero un progetto dello Spirito Santo. Ci sono così tante volte in cui è sembrato che ci imbattessimo in intoppi, e si risolvono da soli”, dice Padre Boniface Endor, O.P. “È chiaro che lo Spirito Santo è una forza trainante e penso che questo cambierà le regole del gioco spirituale per il Greenwich Village e la Città di New York, avere un luogo in cui puoi incontrare Gesù Cristo”.

Padre Boniface Endor, O.P.

A Manhattan, una delle aree più densamente popolate e influenti di tutti gli Stati Uniti, attualmente manca di una cappella dell’adorazione perpetua. L’anno scorso, il Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo metropolita di New York ha chiesto a Padre Endorf se la sua parrocchia sarebbe stata disposta ad accettare la sfida di aprirne una. La nuova cappella viene costruita in uno spazio seminterrato che la parrocchia sta attualmente utilizzando come deposito. Ad oggi, il progetto è nella sua ultima fase di raccolta fondi, con l’inizio dei lavori previsto per l’inizio dell’autunno. L’obiettivo è di aprire la cappella entro Pasqua 2022. Per ulteriori informazioni: QUI.

La posizione è ideale, ha osservato Padre Endorf, perché la zona è ben servita dai mezzi pubblici. Ha detto che i parrocchiani di San Giuseppe e gli studenti delle università vicine sono molto entusiasti del progetto. Il quartiere ha bisogno delle grazie che arriveranno dalla cappella, ha detto Padre Endorf. Greenwich Village è un quartiere più tranquillo e residenziale di Manhattan, ma è noto per essere artistico e bohémien e anche come paradiso per la cultura “LGBT”.

Padre Endorf ha detto che si aspetta pienamente che la cappella dell’adorazione perpetua sarà una fonte di grazia per le vocazioni tra coloro che la visitano; aiuterà i fedeli a crescere in santità; aiuterà nel rafforzamento dei matrimoni nel quartiere; e fornirà guarigione spirituale sulla scia della pandemia di COVID-19, che ha colpito la Città di New York precocemente e in modo particolarmente dura.

Dal punto di vista architettonico, la chiesa parrocchiale stessa è in stile neogreco e la cappella in stile romanico. La cappella presenterà sopra l’ostensorio un mosaico dell’immagine della Divina Misericordia, a cui sarà dedicata. L’elemento principale del design è una parete divisoria, una caratteristica nata in parte per necessità – proteggerà l’ostensorio dai furti – ma che fungerà anche da grande superficie su cui posizionare ulteriore arte e simbolismo. La cappella sarà inoltre dotata di stalli del coro per consentire ai fedeli di unirsi ai domenicani mentre pregano la Liturgia delle Ore durante tutta la giornata.

Per mantenere i fedeli al sicuro, la cappella sarà protetta attraverso un sistema di sicurezza basato su PIN o biometria, secondo il sito web del progetto. Padre Endorf ha detto che quando la cappella aprirà, la gente del posto potrà iscriversi a una fascia oraria di adorazione. Ma spera che anche delle persone di tutta New York, oltre a turisti, approfittino della cappella.

La Parrocchia di San Giuseppe fu fondata dal Vescovo John Dubois nel 1829. All’epoca la popolazione di New York, che contava 203.000 abitanti, era concentrata nella parte meridionale di Manhattan. I primi documenti ecclesiastici indicano che i primi congregati di San Giuseppe erano prevalentemente irlandesi-americani. Un parroco – John McCloskey (1810–1885) – diventò Arcivescovo metropolita di New York e il prima cardinale statunitense. La prima pietra dell’attuale chiesa parrocchiale fu posta il 10 giugno 1833. La chiesa fu progettata da John Doran in stile neogreco, ma è stata ampiamente rinnovata nel corso degli anni. Il primo programma di educazione pubblica sull’AIDS mai tenuto nel Greenwich Village si è tenuto in questa parrocchia. Lì si è svolto anche il primo incontro di Gay Men’s Health Crisis. L’evento organizzato dal parrocchiano David Pais era originariamente previsto che si tenesse nella scuola parrocchiale, ma vi parteciparono così tante persone che dovette essere spostato in chiesa. Quando l’allora parroco Aldo Tos si ritirò nel 2003, l’Arcidiocesi di New York ha chiesto alla Provincia di San Giuseppe dell’Ordine domenicano, che aveva già in cura il vicino Centro Cattolico della New York University, di assumersi la responsabilità a fornire dei sacerdoti per la parrocchia. Il risultato è stata una fusione della parrocchia con il Centro Cattolico della NYU nel dicembre 2003.

Il Centro Cattolico della NYU è un apostolato universitario dell’Arcidiocesi di New York, servito dai Frati dell’Ordine dei Predicatori. In qualità di cappellania della New York University e delle istituzioni accademiche limitrofe, il Centro Cattolico è un ambiente per lo sviluppo intellettuale e spirituale che arricchisce le grandi attività accademiche degli uomini e delle donne che serve. Il Centro Cattolico offre un ampio spettro di attività, programmi, conferenze e programmi di divulgazione. È il centro di cinque club studenteschi della New York University e di cinque gruppi di studenti e non studenti. Oltre al ministero del campus e ad altre missioni, la parrocchia ha organizzato una mensa settimanale nel 1982 (a partire dal 1976 in modo meno formale) che ha operato per più di 30 anni e ha continuato come ente di beneficenza indipendente dal 2015.

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