SS.ma Trinità: mistero di amore

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Base e fondamento della fede cristiana è il monoteismo trinitario: la fede in Dio, uno nella sostanza, trino nelle persone, da questo il cristianesimo si distingue dalla fede  ebraica e da quella islamica. Non si tratta di una teoria filosofica ma di una esperienza di fede, di fede viva che si apprende dalla viva voce di Gesù e dai gesti che Dio compie. Gesti di vicinanza al suo popolo, gesti di amore e di misericordia. Con il cristianesimo crolla l’idea pagana di un Dio che vive nell’Olimpo, distaccato dal popolo; Dio è vita, è amore, è comunione.   

Se Israele ha ricevuto la grazia di conoscere l’unità di Dio, il cristianesimo, grazie a Gesù Cristo, ha ricevuto la rivelazione di un Dio uno e unico nella sostanza, trino nella persone; Gesù dirà espressamente ai suoi discepoli: “venuto dal Padre, ritorno al Padre, ma vi invierò lo Spirito dal Padre;… andate e battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Si entra infatti nella Chiesa, ci si innesta a Cristo con il Battesimo in nome della SS. Trinità. Gesù ci ha rivelato la natura intima di Dio, così come ci esprimiamo nella ‘Professione di fede’, “Dio uno nella sostanza, trino nelle persone”; Dio è Padre misericordioso e creatore; Dio è Figlio unigenito, Sapienza eterna, ‘Verbum’ incarnato, morto e risorto per noi; Dio è Spirito Santo, amore che muove tutte le cose: cosmo e storia, e li muove verso la ricapitolazione finale.

Il catechismo di san Pio X evidenzia in modo lapidario: I misteri principali della fede sono due: unità e trinità di Dio; Incarnazione, passione e morte di N. S. Gesù Cristo.

I teologi, sulla scia dell’insegnamento apostolico, del pensiero dei Padri della Chiesa, illuminati dai Concili ecumenici, hanno sempre cercato di spiegare il meglio possibile il mistero della SS. Trinità; siamo però sempre di fronte ad un Dio infinito ed eterno, mentre la nostra mente è limitata e circoscritta; il mistero è sempre superiore alla ragione non quantitativamente ma qualitativamente, ma non siamo mai contro la ragione.

‘Credo’ significa piegare il capo ed adorare. Solo guardando l’uomo, creato ad immagine di Dio, possiamo, come insegna sant’Agostino, anche se in modo limitato ed inadeguato, formarci una idea di Dio tanto infinito quanto misericordioso. L’uomo infatti nel suo DNA porta le tracce profonde di Dio amore.

Tutta la creazione è l’atto mirabile dell’amore di Dio; lo si nota sia osservando il macrocosmo della realtà creata (terra, universo, stelle e pianeti e le galassie del cielo) o anche il microcosmo (atomi, cellule) dove tutto è sintonia perfetta, armonia, amore. Basta pensare che solo l’amore ci rende felici; viviamo in relazione per amare ed essere amati.

La Trinità, mistero inaccessibile al nostro intelletto, è verità rivelata a noi solo da Gesù, perché Figlio di Dio che assunse la nostra natura umana, vero uomo e vero Dio, per salvarci, per aprire a noi le porte del regno dei cieli.

Il Vangelo evidenzia: ‘Nessuno ha mai visto Dio, proprio il Figlio unigenito ce lo ha rivelato’, mentre l’evangelista Giovanni nella sua prima lettera scrive: ‘Dio è amore’; cioè non solo Dio ama ma la sua natura è amore. Oltre che nella creazione questo mistero di amore si evince nella istituzione dell’Eucaristia, sintesi e vertice dell’amore divino, in essa infatti, sotto le specie eucaristiche (pane e vino ) Gesù si fa nutrimento e forza del suo popolo.

E’ il sacrificio della Nuova Alleanza tra Dio e il mondo: ‘Prendete e mangiate: questo è il mio corpo’. Questo mistero, che sembra riguardare solo Gesù, coinvolge le tre divine Persone: infatti ad operare la transustanziazione   non è il sacerdote che celebra ma lo Spirito Santo che opera davanti al Padre, che dona nell’Eucaristia il suo Figlio in favore dell’umanità.

La Santissima Trinità non pregiudica l’unità di Dio, che si presenta a noi non come un Dio solitario, ma Dio che è amore, è comunione. In verità tutta la vita del cristiano è intessuta sull’esperienza dell’amore misericordioso di Dio Uno e Trino.

Innestati a Cristo con il Battesimo ricevuto nel nome del Padre, Figlio, Spirito Santo, siamo riconciliati con Dio nel nome della SS. Trinità e lo stesso segno di croce, che compiamo, è un elevarsi a Dio invocando le tre divine persone: Padre, Figlio, Spirito Santo.

Nel VII° centenario della morte del grande Dante Alighieri non possiamo non ricordare le parole che mette sulla porta dell’inferno: ‘Fecimi la divina Potestate, la Somma Sapienza e il Primo Amore’. Maria, madre di Gesù e madre nostra, specchio della Trinità divina, ci implori grazie e benedizioni.

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