Fratel Biagio: il 50% degli accolti della missione è stato vaccinato

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Tutta la missione ‘Speranza e Carità’ ringrazia di cuore il prezioso operato delle istituzioni, della sanità e per la sensibilità dei ricchi, per avere attenzionato, accolto e vaccinato i senza tetto, i poveri, gli immigrati, come ha sottolineato fratel Biagio Conte, che ha invitato tutti a vaccinarsi:

“Il 50% degli accolti della missione è stato vaccinato e siamo fiduciosi che tutti avranno questa importante protezione dal Covid. Ricchi e poveri insieme; è chiaro che i poveri hanno bisogno dei ricchi, ma anche i ricchi trarranno benefici dai poveri. Il buon Dio vi benedica”.

Alla missione ‘Speranza e Carità’, oltre a fratel Biagio Conte, tra chi ha ricevuto il vaccino anche una ragazza della Costa d’Avorio, cresciuta nella struttura, che nei giorni scorsi si è consacrata come missionaria.  Dal ’98 la comunità accoglie donne in difficoltà; c’è chi ha attraversato il mare e il deserto, chi chiedeva aiuto per partorire, chi ha subito maltrattamenti, chi ha avuto la strada come sua unica casa per anni.

Sorella Mattia, consacrata della missione femminile, ha ringraziato le Istituzioni: “Può sembrare che siamo noi a dare tanto, ma in realtà quello che riceviamo è molto di più. Il vaccino per noi è un segno della provvidenza: ringraziamo di cuore per aver avuto questo pensiero per le donne che accogliamo”.

Riccardo Rossi, comunicatore sociale della missione, ha detto all’Ansa che il problema per i poveri è quello dell’accoglienza: “Il Covid non è il problema più grave per i poveri. Per i poveri il dramma è quello di un posto per dormire e dove vengono garantiti pasti caldi. Per molti di loro questo periodo è stato di grave sofferenza. Non hanno trovato lavoro perché è tutto bloccato e sono aumentati gli assistiti che hanno avuto problemi mentali.

Noi nelle strutture accoglievamo mille uomini e donne. Adesso per garantire il distanziamento siamo scesi a 400. Dove sono finiti gli altri? Alcuni li abbiamo visto dormire alla stazione tra i treni fermi”.

Il medico volontario, Francesco Russo, lo ha definito ‘giorno atteso’: “Nessuno di loro poteva pensare che poteva essere tra quanti avrebbero ricevuto il vaccino. Ognuno di loro è intimamente contento della vaccinazione. Abbiamo risposto a tutte le loro domande e i loro dubbi.

Adesso speriamo che questa iniziativa si estenda nei vari centri in via Decollati, nella struttura che accoglie le donne della missione il centro a San Lorenzo. E’ stato un periodo di forte tensione per tutti. Qui abbiamo vissuto un periodo molto duro quando c’è stato il focolaio nelle strutture.

Quelli sono stati mesi molto difficili adesso speriamo nella rinascita che deve partire anche in queste strutture che accolgono da anni gli ultimi e gli emarginati”.

E nella meditazione per il mese mariano, Giuseppe Caravella ha evidenziato che la Madonna è il modello di carità: “Maria è per tutti noi un grande modello di carità e di clemenza perchè con azioni concrete di benevolenza ci fa comprendere la necessità di uscire da noi stessi, dai nostri problemi, dalle nostre preoccupazioni, dalle nostre occupazioni mettendo tutto nelle mani di Dio e per mezzo suo amare il ‘prossimo‘ che lui stesso porrà accanto a ciascuno di noi durante la nostra vita.

In sostanza, Maria ci dona l’esempio della vera carità, che ci spinge ad andare a servire il prossimo che si trova nel bisogno…

Davvero Maria concretizza, nella sua umiltà, l’amore per Dio e per il prossimo, non rimane attaccata alla sua storia, alle paure a alle preoccupazioni legate al periodo della gravidanza ma con l’esempio ci fa capire che dobbiamo vivere pienamente la vocazione della ‘relazione’, e in particolar modo la vocazione dell’Amore”.

(Foto: Missione Speranza e Carità)

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