Papa Francesco ribadisce che ‘non ci salva da soli’

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In queste settimana sta tenendo ‘banco’ la possibilità di liberalizzare i brevetti, ponendo termine al monopolio delle case farmaceutiche, dopo l’appello lanciato da Oxfam ed Emergency, membri della coalizione internazionale People’s Vaccine Alliance, al presidente del consiglio Mario Draghi e ai ministri degli Esteri, Salute e Sviluppo economico, perché senza un vaccino per tutti in ogni parte del mondo andranno persi $ 9.300.000.000 a livello globale e innumerevoli vite.

Secondo la People’s Vaccine Alliance, nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, solo un decimo della popolazione può sperare di essere vaccinato nel 2021, attraverso il progetto Covax per rendere accessibili i vaccini nel sud del mondo. Oxfam ed Emergency riconoscono l’importante valore di Covax, ma lo giudicano del tutto inadeguato per coprire il reale fabbisogno di vaccini nei paesi poveri nei tempi brevi necessari.

Quindi nelle settimane scorse il Pontificio Consiglio della Cultura e la Fondazione Cura hanno organizzato la quinta Conferenza Internazionale dal titolo: ‘Exploring the Mind, Body & Soul. How Innovation and Novel Delivery Systems Improve Human Health’, con interventi di medici, scienziati, studiosi di etica, leader religiosi, sostenitori dei diritti dei pazienti, policymakers, filantropi e opinionisti per confrontarsi sulle ultime scoperte nell’ambito della medicina, dell’assistenza sanitaria e della prevenzione, nonché sul significato antropologico e sull’impatto culturale dei progressi tecnologici ed il messaggio finale di papa Francesco, che ha affermato che mente, corpo ed anima sono inseparabili:

“Lo strato biologico della nostra esistenza, che si esprime attraverso la nostra corporeità, costituisce la dimensione più immediata, ma non per questo la più facile da comprendere. Non siamo spiriti puri; per ognuno di noi, tutto inizia con il nostro corpo, ma non solo: dal concepimento alla morte noi non semplicemente abbiamo un corpo, ma siamo un corpo (e la fede cristiana ci dice che lo saremo anche nella risurrezione).

La storia della ricerca medica ci presenta, a questo riguardo, una dimensione dell’affascinante viaggio dell’essere umano alla scoperta di sé stesso. E non pensiamo solo alla medicina accademica per così dire ‘occidentale’, ma alla ricchezza delle varie medicine nelle diverse civiltà del mondo. Senza dubbio, le scienze hanno aperto davanti a noi un orizzonte di conoscenze e interazioni che pochi secoli fa non erano nemmeno pensabili”.

Uno studio interdisciplinare dei tre elementi permette il ‘progresso’ del sapere: “Uno sguardo allargato e un impegno di ricerca interdisciplinare determinano dunque un progresso del sapere che, applicato alle scienze mediche, si traduce in ricerche più sofisticate e in cure sempre più adeguate e precise. Basti solo pensare al vasto campo della ricerca nell’ambito della genetica, indirizzata al superamento di svariate malattie. Essa, d’altra parte, pone anche alcuni interrogativi antropologici ed etici di fondo, come, ad esempio, la questione della manipolazione del genoma umano per controllare o addirittura superare il processo di invecchiamento, oppure per giungere a un potenziamento alterato dell’essere umano”.

E sempre nello stesso giorno il papa ha inviato un video messaggio in occasione del ‘Vax live’, a favore della vaccinazione per tutti: “Dinanzi a tanta oscurità e incertezza c’è bisogno di luce e di speranza. Abbiamo bisogno di cammini di guarigione e di salvezza. E mi riferisco a una guarigione alla radice, che curi la causa del male e non si limiti solo ai sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dell’individualismo, che non ci rende più liberi né più uguali, né più fratelli, piuttosto ci trasforma in persone indifferenti alla sofferenza degli altri.  E una variante di questo virus è il nazionalismo chiuso, che impedisce, per esempio, un internazionalismo dei vaccini. Un’altra variante è quando mettiamo le leggi del mercato o di proprietà intellettuale al di sopra delle leggi dell’amore e della salute dell’umanità”.

Inoltre ha spiegato l’interconnessione tra la malattia e l’economia: “Ogni ingiustizia sociale, ogni emarginazione di alcuni nella povertà o nella miseria incide anche sull’ambiente. Natura e persona siamo uniti. Dio Creatore infonde nei nostri cuori uno spirito nuovo e generoso per abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune: uno spirito di giustizia che ci mobiliti per assicurare l’accesso universale al vaccino e la sospensione temporanea del diritto di proprietà intellettuale; uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, giusto, sostenibile”.

Ed ha ricordato che non ci si salva da soli: “La pandemia ci ha messo tutti in crisi, ma non dimenticatevi che da una crisi non usciamo uguali, o usciamo migliori o peggiori. Il problema sta nell’avere l’inventiva per cercare cammini che siano migliori.

Dio, medico e salvatore di tutti, conforti i sofferenti, accolga nel suo regno quelli che se ne sono già andati. E a questo Dio chiedo anche per noi, pellegrini sulla terra, che ci conceda il dono di una nuova fratellanza, una solidarietà universale e che possiamo riconoscere il bene e la bellezza che ha seminato in ognuno di noi, per stringere legami di unità, di progetti comuni, di speranze condivise”. 

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