Fermiamo il Ddl Zan liberticida, inutile, dannoso e pericoloso. No alla legge bavaglio #RestiamoLiberi. Firma e condivide la petizione di CitizenGO

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L’art. 7 del Ddl Zan prevede l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omotransfobia e, dunque, l’introduzione dell’educazione gender nelle scuole per legittimare gli insegnamenti sull’identità di genere. Il Ddl Zan rappresenta un serio pericolo per la scuola, per i minori, per gli insegnati e i genitori contrari all’indottrinamento gender [Il vero scopo del Ddl liberticida Zan svelato dalla Murgia: “Il punto è cominciare a modificare la cultura. Nelle scuole”. Promozione della cultura arcobalena e dell’ideologia gender #RistiamoLiberi – 11 aprile 2021].

Sotto attacco sono le libertà di parola, di espressione, di pensiero. Questi sono i nostri beni più grandi, ciò che rende possibile la democrazia e fanno la differenza con la dittature.

La nota lobby LBTQI+ cerca di far passare in parlamento il progetto di legge liberticida Zan, nonostante l’evidente inutilità della legge stessa, voluta solo per mettere un bavaglio a chi si oppone all’ideologia gender, “un errore della mente umana”, come l’ha chiamato Papa Francesco [Quello che Papa Francesco pensa dell’ideologia del gender. “Un grande nemico del matrimonio”. “I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma” – 17 marzo 2021].

CitizenGO – una comunità di 15.179.416 cittadini attivi che vuole promuovere la partecipazione politica della società – ha lanciato una petizione, che abbiamo segnalato già il 30 marzo 2021 [QUI], oggi aggiornata al 28 aprile 2021. Al momento che scriviamo 69.943 persone hanno firmato, in continuo aumento, verso l’obiettivo di 100.000 firme [QUI].

Fermiamo il Ddl Zan liberticida, inutile, dannoso e pericoloso
No alla legge bavaglio #RestiamoLiberi
Firma e condivide la petizione di CitizenGO


Il 28 aprile 2021 è stato incardinato al Senato il Ddl Zan. Difendiamo assieme ai politici di buon senso le libertà fondamentali di tutti i cittadini contro questa legge ideologica e pericolosa. Anche la Conferenza Episcopale Italiana si è esposta al riguardo con un comunicato che sottolinea la posizione contraria della Chiesa Cattolica Romana in Italia a questo disegno di legge liberticida [QUI]:
++++ Omofobia: Cei, serve dialogo, sentire anche voce cattolici ++++
(ANSA) – ROMA, 28 APR – “Sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna”: lo dicono i Vescovi italiani intervenendo sul ddl Zan. “Auspichiamo quindi che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto enon pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire alla edificazione di una società più giusta esolidale”. “Una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna”, dice la Conferenza Episcopale Italiana. (ANSA).

Manifesto per la libertà di espressione
Fermiano il progetto di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini su “omofobia”

È in discussione presso il parlamento un pacchetto di proposte di legge presentate dai deputati Zan (PD), Scalfarotto (Italia Viva- Renzi), Boldrini (PD ex LEU) e altri, che mira a introdurre pesanti sanzioni penali per i colpevoli del reato di “omofobia”.

Il rispetto per le persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale

La persona umana, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, merita sempre ogni rispetto. Le persone con orientamento omosessuale, come qualsiasi altro essere umano, già oggi sono ampiamente tutelate dalla normativa vigente che ne protegge onore, decoro, integrità fisica e psicologica, punendo severamente qualsivoglia delitto, anche applicando le aggravanti previste dal Codice Penale come ad esempio l’aver agito per motivi futili o abietti ovvero con crudeltà. Recenti sentenze hanno comminato pene esemplari (fino a dieci anni di reclusione) a delinquenti che si sono resi colpevoli di condotte violente in odio a persone per il solo fatto di avere orientamento sessuale differente. La normativa dunque è già completa ed efficace. Ogni riforma finalizzata a dividere le persone in categorie, proteggendone alcune più di altre, finirebbe inevitabilmente per creare e acuire quelle discriminazioni che dice di voler combattere.

L’Italia è un paese tollerante e inclusivo

L’Italia non è affatto un paese omofobo, ma tollerante e inclusivo: i casi di aggressione esplicitamente provocata da motivi di discriminazione dell’orientamento sessuale sono fortunatamente pochissimi, contando 66 denunce in due anni, come rappresentato dal dipartimento interforze anti-discriminazioni (OSCAD). Le persone con orientamento omosessuale rivestono incarichi molto importanti nella politica, nel mondo della moda, del cinema, della cultura e in ogni altro ambito del mondo imprenditoriale e, più in generale, della società: tutto ciò a riprova che la cultura del nostro Paese è concretamente anti-discriminatoria.

Il vero obbiettivo: limitare la libertà di pensiero e opinione

Il gravissimo pericolo che il disegno di legge propone è la limitazione della libertà di pensiero, introducendo una fattispecie di “reato d’opinione”, inaccettabile per qualsiasi società democratica. La nostra Costituzione e la Carta dei Diritti Fondamentali della U.E. garantiscono e tutelano principi fondamentali per la democrazia: la libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di religione, di educazione e di insegnamento. Se queste norme diventeranno legge, le ricadute sul piano sociale saranno caratterizzate da un clima di repressione antidemocratica dell’espressione e della manifestazione del pensiero su un tema, affettività e sessualità, che per sua natura è caratterizzato dal lasciare ampio spazio a visioni soggettive e personali.

A semplice scopo esemplificativo:

  • Non si potrà manifestare dissenso alla pratica della gestazione per altri.
  • Non si potrà affermare che ogni bimbo ha diritto a mamma e papà.
  • Non si potrà dichiarare personale dissenso all’ideologia Gender.
  • Non si potranno praticare e manifestare pubblicamente opzioni religiose che, nel doveroso rispetto delle persone, sono in chiaro dissenso rispetto alla condotta omosessuale ed invitano a non praticarla.

Cosa chiediamo?

Chiediamo che sia fermato l’iter parlamentare di queste proposte di legge, in quanto la loro approvazione costituirebbe un grave attacco a molte delle libertà costituzionalmente garantite ad ogni cittadino, introducendo un “reato d’opinione” inaccettabile per uno stato democratico.

FIRMA IL MANIFESTO

Ai capigruppo del Senato
Onorevoli, in questo momento di crisi che il nostro paese sta attraversando, da cittadini rimaniamo sconcertati dalle leggi che state discutendo in questi giorni. Come liberi cittadini della Repubblica italiana chiediamo che sia fermato l’iter parlamentare delle proposte di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini, in quanto la loro approvazione costituirebbe un grave attacco a molte delle libertà costituzionalmente garantite ad ogni cittadino, introducendo un “reato d’opinione” inaccettabile per uno stato democratico. Nel caso la nostra richiesta non sarà presa in considerazione e nel caso approvaste questa legge liberticida e antidemocratica, sappiate che ce ne ricorderemo appena ci sarà la possibilità di tornare alle urne.

Il Ddl Zan è solo l’inizio: “Vogliamo fecondazione assistita e utero in affitto”. Sabato alla manifestazione dei Sentinelli di Milano, gli ospiti invitati sul palco hanno chiarito una volta per tutte le vere intenzioni di questo Ddl liberticida, inutile, dannoso e pericoloso. In particolare, Marilena Grassadonia ha precisato che il Ddl Zan è solo l’inizio. Una porta d’ingresso per la fecondazione assistita e l’utero in affitto in Italia. Chi sostiene questo Ddl sostiene la mercificazione della vita umana, della maternità e lo sfruttamento del corpo delle donne. Diciamo no a questa follia!

«Buongiorno cari amici.
Vi ricordate quando dicevo che il #ddlZan avrebbe spalancato le porte all’autopercezione del proprio sesso? Vi ricordate quando dicevo che era solo il primo passo e che sarebbero seguiti a stretto giro l’utero in affitto, l’adozione gay e il gender nelle scuole?
Avevo anche accennato al fatto che tutto questo avrebbe nebulizzato il concetto stesso di famiglia, e che le persone si sarebbero trovate sole e disperate, con l’aumento esponenziale di suicidi e di richieste eutanasiche.
Fedez e compagni avevano contestato queste mie affermazioni.
Sabato scorso invece, proprio dal palco degli attivisti pro-Zan, sono arrivate le più nitide conferme: sentite Marilena Grassadonia: il ddl Zan è solo il primo passo: poi seguiranno self-id, utero in affitto, adozione gay ed eutanasia!
Parole sue, da ascoltare.
Ecco il video.
Dura un paio di minuti, ma è molto, molto interessante.
#nozan» (Simone Pillon).

«Quando provi a spiegare il merito che contesti al Ddl Zan, arriva sempre il momento in cui ti dicono che “tu sei parte del problema”. In questo modo, chi con educazione, chi con insofferenza, palesano che quanto li affligge non è la violenza, ma l’affermazione di ciò che non vogliono accettare e che dunque si sentono chiamati a SILENZIARE» (Michela Collio).

«ECCO COSA CI ASPETTA CON IL DDL ZAN. In base alla definizione di identità di genere contenuta nel ddl Zan ognuno di noi potrebbe scegliere che genere percepirsi, come questi geniali messicani che si sono dichiarati donne per accedere alle quote rosa. Se dovesse passare il ddlzan ci potremmo ritrovare in situazioni paradossali come questa e poi guai a dirgli qualcosa perchè potremmo essere tacciati di discriminazione per motivi fondati sull’identità di genere» (Jacopo Coghe).

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