Numeri ufficiali Covid-19 del 16 aprile 2021. Speranza: entro giugno a tutti gli +60 almeno una dose vaccino. Nel mondo salgono contagi e morti a un tasso preoccupante

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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi venerdì 16 aprile 2021

Ricoverati con sintomi: 24.743 (-844) (-3,30%) [Al 38%]
In terapia intensiva: 3.366 (-51) (-1,49%) [con 199 nuovi ingressi del giorno] [*] [Superata la soglia di allarme del 30%, al 37%]
Deceduti:116.366 (+429) (+0,37%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 16 aprile 2021 ore 21:24): 4.310.696 (7,23% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)

Dati aggiornati al 16 aprile 2021 ore 19:23 – Fonte Agenas.

La soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 276 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Spendiamo oggi qualche riflessione, e qualche numero, sui continui paralleli che in questi giorni vengono fatti tra Italia, Uk e Israele per dimostrare come i risultati ottenuti nei due Paesi più avanti nella campagna vaccinale siano facilmente replicabili anche da noi: unica condizione, aumentare il ritmo delle vaccinazioni.
In realtà quella dell’aumento del ritmo delle immunizzazioni non è l’unica condizione: gli effetti che si sono registrati in Israele e Uk sono stati ottenuti, in larghissima parte, soprattutto con l’applicazione di un lockdown molto duro che ha “accompagnato” la campagna vaccinale. Cerchiamo di spiegarne i motivi.
Per avere effetto sui numeri complessivi, in particolare sui ricoveri e sui decessi, i vaccini hanno bisogno di due condizioni basilari:
1) Tempo, ovvero quello che intercorre tra la prima inoculazione e una risposta efficiente del sistema immunitario.
2) Grandi numeri, ovvero una platea sufficientemente ampia di soggetti protetti per riuscire a influenzare i dati complessivi della popolazione. Se guardiamo Uk e Israele vediamo come, alla data del 15 aprile, in Uk siano state vaccinate “almeno” con la prima dose 32.444.439 persone: il 48% della popolazione generale. In Israele 5.338.273, pari al 56% della popolazione generale. Se oltre a questi valori consideriamo i soggetti già venuti a contatto con il virus (non secondo i dati ufficiali, ma usando le stime sull’infezione reale inclusi i casi non rilevati) possiamo aggiungere una quota ulteriore del 12-15% della popolazione in grado di opporre una risposta efficiente al Sars-CoV-2. Arriviamo al 60-63% in Uk e al 68-71% in Israele: questi valori sono in linea con quelli attesi per una prima vera manifestazione dell’immunità di gregge.
Ma sono valori ottenuti nel tempo: che, nel corso delle settimane trascorse in attesa di raggiungerli, erano del tutto insufficienti per avere effetti evidenti legati al crollo delle infezioni, dei ricoveri e dei decessi (in Uk da oltre 1.000 al giorno a poche unità) come quelli che si sono manifestati in modo precoce. Ad agire in questo arco di tempo, limitando al massimo la circolazione del virus e le sue ricadute, sono state le misure di mitigazione (lockdown) che entrambi i Paesi hanno adottato fino al momento in cui hanno ottenuto i risultati che stiamo vedendo oggi.
La situazione italiana è molto diversa: non solo non siamo in lockdown, ma stiamo procedendo a progressivi allentamenti delle misure restrittive; da una settimana gran parte del Paese, prima in zona rossa, è passato in arancione e ci sono spinte crescenti per ulteriori rapide riaperture.
Se analizziamo i numeri italiani sono molto diversi da quelli che abbiamo rilevato in precedenza per Uk e Israele. Alla mattina del 16 aprile risultavano protette con almeno una dose 10.059.000 persone (il 16,8% della popolazione generale). Se a queste aggiungiamo i soggetti immunizzati per via naturale perché venuti a contatto con virus (ricordiamo le stime sono del 12-15% della popolazione) otteniamo un valore compreso tra il 28,8% e il 31,3%. Un dato sicuramente importante, ma che si ferma alla metà (o poco meno) di quelli stimati per Uk e Israele: in altri termini, la strada è ancora lunghissima e non possiamo pensare di percorrerla lasciando che siano “solo” i vaccini a modificare la situazione.
La quota di popolazione esposta e suscettibile al contagio resta ancora molto elevata (circa il 70% degli italiani) e lasciare il virus libero di circolare con poche restrizioni ha due ricadute possibili:
1) Alimentare continuamente il bacino dell’infezione, e quindi rallentare il calo dei positivi, dei ricoverati e dei decessi.
2) Offrire al virus un terreno fertile per sviluppare, grazie alle mutazioni causate dai continui errori di replicazione, possibili nuove varianti in grado di adattarsi al vaccino ed eludere la risposta immunitaria. Per questo motivo, pur senza ricorrere a un nuovo lockdown, le prossime riaperture dovranno essere gestite con molta cautela, agendo parallelamente sulla popolazione per attuare un pieno rispetto delle regole di distanziamento, igiene e protezione individuale. In caso contrario una nuova fase di espansione, per quanto focalizzata all’interno di una popolazione più giovane e meno esposta a forme cliniche gravi, rischia di essere molto probabile (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Fontana: Lombardia attaccata per motivi politici

“Hanno voluto mettere sul banco degli imputati la Lombardia strumentalmente per valutazioni di carattere esclusivamente politico. Ma io sono sereno. Sono convinto che la storia dimostrerà come si sono svolti veramente i fatti. Noi siamo stati i primi ad affrontare un virus di cui nessuno sapeva niente e che anzi all’inizio veniva curato con delle terapie non del tutto corrette, che poi sono state modificate strada facendo, anche grazie a un medico bresciano che ha deciso di fare un’autopsia” nonostante fosse vietato. Lo ha detto il Governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ospite questa sera di Tg2 Post. Quanto alle inchieste giudiziarie in corso, Fontana si è detto fiducioso: “So quello che ho fatto. Sono sicuro che la verità potrà essere accertata. Ho fiducia nei magistrati che stanno indagando. E sono, come dal primo momento, a disposizione per ogni tipo di chiarimento e di collaborazione. So che i miei avvocati stanno proprio discutendo in questo senso”.
Fontana ha i giorni contati.

Fedriga: riapertura scuole scelta che mi preoccupa

“La riapertura delle scuole al cento per cento è la scelta che mi preoccupa di più. C’è una organizzazione importante” che va allestita, un “limite fisico”. Lo ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenendo stasera a Radio24, riferendosi ai problemi logistici come i trasporti. “Importante è che poi non si dia la responsabilità agli enti locali: ne discutevamo oggi con Anci e Upi, per avere un autobus serve più di un anno; si possono utilizzare bus turistici ma non nelle aree urbane. Mi auguro che il Governo avendo preso questa scelta proponga anche le soluzioni”, ha concluso Fedriga.

Giacomoni (FI): 26 aprile data simbolo di libertà

“26 aprile. Da quest’anno ricorderemo anche questa data come simbolo di libertà!”. Lo scrive su Twitter Sestino Giacomoni, deputato di Forza Italia (Fonte SkyTG24).

Meloni: continua stessa miope inconcludente visione

“A più di un anno dall’inizio della pandemia si continua con la stessa miope e inconcludente visione che ci ha portati fin qui. Resta il coprifuoco alle 22.00 e rimane il sistema delle zone, con il ritorno di quella gialla. Sono confermate le chiusure fino al 26 aprile e non si sa quando potranno riaprire le attività al chiuso. E mentre la comunità scientifica ci dice che il contagio all’aperto è praticamente nullo, si rinuncia a riaprire immediatamente le attività all’aperto, facendo perdere altri punti alla nostra economia”. Lo dichiara il Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni (Fonte SkyTG24).

Brusaferro: 75% over-80 vaccinato e 50% ciclo completo

“Le vaccinazioni continuano a crescere: ha superato il 75% di copertura la fascia over-80 e oltre il 50% ha fatto il ciclo completo. La fascia tra 70 e 79 anni sta anche rapidamente crescendo”. “L’età mediana alla diagnosi (45 anni) e al momento del ricovero (67 anni) è in decrescita, il che vuol dire che anche indirettamente stiamo iniziando a vedere i primi effetti delle vaccinazioni degli anziani”. “Le persone con più di 80 anni ma anche i settantenni cominciano a decrescere come numero di casi”. Lo ha affermato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia (Fonte SkyTG24).

Draghi: “Critiche a Speranza né fondate né giustificate”
Dopo gli attacchi degli ultimi giorni il premier ribadisce la sua fiducia al titolare del dicastero della Salute. Fratelli d’Italia intanto ha annunciato una mozione di sfiducia nei suoi confronti e richiesto le dimissioni (Fonte SkyTG24).

Speranza, affresco di un ex funzionario di partito diventato ministro per caso
di Antonio Amorosi
Affaritaliani.it, 17 novembre 2020


Il ministro Roberto Speranza rassegni le dimissioni immediatamente. Ha trasformato il dramma del Covid con un Paese al collasso e migliaia di morti in una barzelletta. C’è da vergognarsi a raccontarlo.

Non è accettabile aver gestito la pandemia con tanta superficialità e pressapochismo. Lo faccia per quel poco di dignità politica che si può ancora chiedere a chi governa questo Paese.

Speranza è il pasticcio di un funzionario di partito trovatosi per caso al vertice di un ministero, per nostra sfortuna diventato dirimente. Nel 2005 ai vertici della Sinistra giovanile (Ds), consigliere comunale a Potenza, nel 2007 è presidente nazionale di SG, poi nella costituente nazionale del Partito Democratico e nel 2009 assessore a Potenza e segretario regionale del Pd lucano.

Nell’ottobre scorso il ministro della Salute per contenere il contagio è andato anche al programma tv Che Tempo che fa per sollecitare gli italiani a segnalare i loro vicini di casa in caso invitino amici, informando le forze dell’Ordine. Una specie di Stato di polizia formato condominio.

A settembre si è scoperto che mentre il Paese era in ginocchio per la catastrofe e Speranza organizzava un piano antipandemia degno di Waterloo, il ministro aveva addirittura trovato il tempo per scrivere un libro. Titolo? “Perché guariremo”. Subito ritirato ma su google books appariva l’affermazione raggelante: “Ho deciso di scrivere nelle ore più drammatiche della tempesta, perché non possiamo più permetterci di essere colti disarmati di fronte alla violenza di una eventuale nuova pandemia”. Appunto!

A giugno Speranza decide, non si sa su che base, che “il vaccino era l’unica soluzione definitiva al Covid 19”, così firma a scatola chiusa un accordo con AstraZeneca per 400 milioni di dosi di vaccino. Nessuno gli ha chiesto conto sul perché. Siamo ancora qui in attesa di capirlo.

Ma ve lo ricordate ad inizio pandemia?

Il 21 gennaio 2020 il Ministero della Salute, con un comunicato, sosteneva che la probabilità di arrivo del Coronavirus in Italia era “moderata”. Non emanava immediatamente col governo, come suggerito da veri virologi, un decreto legge che imponesse, a chi arrivava dalla Cina, la quarantena obbligatoria.

Lo stesso Roberto Burioni, che è un immunologo e di certo non un nemico del Governo, bacchettò l’istituto Superiore di Sanità perché il 22 febbraio era chiuso per weekend, mentre il Coronavirus esplodeva in Italia. Burioni: “Non si affronta così un’epidemia”. Appunto.

Ad oggi la gestione Speranza è addirittura peggiorata, coprendosi di ridicolo. Questo ministro ha perso ogni credibilità.

Affrontare così una pandemia è da irresponsabili e a pagare saranno gli italiani con altre vite umane.

Dimissioni! Immediate!

Con questi personaggi restare vivi è già un miracolo.
Fontana e Speranza, dimissioni urgenti per il bene della nazione.

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