Un’ennesima prova che il Ddl Zan è liberticida, inutile, dannoso e pericoloso. l’Italia non è un Paese omofobo. #RestiamoLiberi

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Al caso del Ddl liberticida Zan abbiamo già dedicato molta attenzione, giustamente. Però, repetita iuvant perché la nota lobby arcobaleno e gli adepti dell’ideologia gender (ma non tutti gli omosessuali), con una parte della sinistra (escluse le femministe) continuano a fare pressione per far calendarizzare il Disegno di legge liberticida Zan. Si tratta di un quadro pericoloso, che costituisce un’inaudito attacco alla libertà di opinione e di espressione, oltre che alla libertà religiosa. Quindi, riportiamo di seguito un’informazione pubblicato da Documentazione.info, un sito la cui prospettiva si rifà alla visione antropologica cristiana ancorata ai valori universali nei quali chiunque si può riconoscere. Questo articolo è un’ulteriore prova non solo dell’inutilità del Ddl Zan, ma del fatto che il suo assunto principale è un falso clamoroso.

L’Italia è davvero un paese omofobo?
Documentazione.info, 7 aprile 2021


In questo periodo si parla moltissimo della necessità di una legge sulla omotransfobia. A sostegno di questa necessità vengono citate classifiche sui paesi più gay friendly o sui paesi più ostili alla comunità LGBTQ+.

Per esempio, Alessandro Zan ha detto che l’Italia occupa il 35° posto (su 49) tra i Paesi d’Europa che non difendono le persone LGBT. Sostenendo ciò afferma che il livello di omofobia è molto elevato e lo fa citando alcuni casi di violenza fisica.

In più di un nostro articolo abbiamo però fatto notare che i casi di violenza su persone omosessuali, portati avanti proprio per il loro orientamento omosessuale, in Italia sono pochissimi [QUI]. Parliamo di meno di 30 casi l’anno. Se consideriamo l’intera gamma dei cosiddetti crimini d’odio, siamo sotto i 600 casi all’anno.

Sempre vedendo i dati nudi e crudi il centro di ricerche Pew Research [QUI] ha collocato l’Italia tra i Paesi del globo aventi i maggiori tassi di accettazione dell’omosessualità, proprio per la tale scarsità di reati violenti nei loro confronti, poco sotto la Francia e sopra gli Stati Uniti.

E allora da dove escono fuori queste classifiche e questi dati allarmanti? Come viene calcolato questo livello di pericolosità?

I dati usati dal deputato Zan sono forniti dall’ILGA Europe che ovviamente enuncia i criteri per individuare il grado di omofobia di un Paese [QUI].

Guardando i criteri, ben riassunti nel grafico di cui sotto, si riscontra facilmente che la valutazione del grado di omofobia di un Paese viene misurato da ben altri aspetti rispetto alla violenza e all’istigazione all’odio.

Ben il 60% del livello di omofobia riguarda l’assenza di una legge contro l’omofobia stessa, di disposizioni familiari e di riconoscimento legale alle adozioni o all’utero in affitto. Ma anche gli altri criteri hanno poco a che favore con la violenza e l’istigazione all’odio in sé. Più che una legge sembra un programma politico.

Non per nulla è stato proposto da più parti che la necessità che muove i promotori di questa iniziativa è facilmente risolvibile estendendo la già presente legge Mancino [QUI].

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