Papa: Cristo risorto è gioia che si annuncia

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“In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: ‘Salute a voi!’. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: ‘Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno’. Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto… Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi”.

Così racconta l’evangelista Matteo gli avvenimenti del giorno dopo il sabato e papa Francesco prima della recita del Regina Coeli ha spiegato il grande avvenimento della Pasqua: “Quella grande pietra, che avrebbe dovuto essere il sigillo della vittoria del male e della morte, è stata messa sotto i piedi, diventa sgabello dell’angelo del Signore. Tutti i progetti e le difese dei nemici e dei persecutori di Gesù sono stati vani. I sigilli sono caduti tutti”.

L’angelo è la manifestazione della vittoria di Dio sulla morte: “L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male, la manifestazione della vittoria di Cristo sul principe di questo mondo, la manifestazione della vittoria della luce sulle tenebre.

La tomba di Gesù non è stata scoperchiata per un fenomeno fisico, ma per l’intervento del Signore… Questi dettagli sono simboli che affermano l’intervento di Dio stesso, portatore di un’era nuova, degli ultimi tempi della storia, perché con la risurrezione di Gesù comincia l’ultimo tempo della storia che potrà durare mille anni ma è l’ultimo tempo”.

Però anche davanti alla realtà si assistono a due atteggiamenti: “Quella delle guardie, che non riescono a fronteggiare la forza travolgente di Dio e sono sconvolte da un terremoto interiore: erano tramortite. La potenza della Risurrezione abbatte coloro che erano stati utilizzati per garantire l’apparente vittoria della morte.

E cosa dovevano fare queste guardie? Andare da coloro che gli avevano dato l’ordine di custodire e dire la verità. Erano davanti a un’opzione: o dire la verità o lasciarsi convincere da coloro che gli avevano dato il mandato di custodire”.

Davanti alla realtà il papa ha sottolineato che esiste la corruzione: “E l’unico modo di convincerli erano i soldi, e questa povera gente, poveri, hanno venduto la verità e con i soldi in tasca sono andati a dire: ‘No, sono venuti i discepoli e hanno rubato il corpo’.

Il ‘signore’ denaro, anche qui, nella risurrezione di Cristo è capace di avere potere, per negarla. La reazione delle donne è assai diversa, perché esse vengono invitate espressamente dall’angelo del Signore a non temere: ‘Voi non abbiate paura!’ e a non cercare Gesù nella tomba. E alla fine non temono”.

Però davanti al potere le donne sono disposte alla vita per la verità: “Dalle parole dell’angelo possiamo raccogliere un prezioso insegnamento: non stanchiamoci mai di cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano. Trovare Cristo significa scoprire la pace del cuore. Le stesse donne del Vangelo, dopo il turbamento iniziale, si capisce, provano una grande gioia nel ritrovare vivo il Maestro.

In questo tempo pasquale, auguro a tutti di fare la medesima esperienza spirituale, accogliendo nel cuore, nelle case e nelle famiglie il lieto annuncio della Pasqua: ‘Cristo risorto più non muore, la morte non ha più potere su di Lui’ L’annuncio della Pasqua è questo: ‘Cristo è vivo, Cristo accompagna la mia vita, Cristo è accanto a me’. Cristo bussa alla porta del mio cuore perché Lo lasci entrare, Cristo è vivo”.

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