La Superbia rende gli spaventapasseri moderni ciechi con travi negli occhi e impermeabili alla Fede, Speranza, Carità, Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza

Condividi su...

Con sommo fastidio abbiamo letto ieri 30 marzo 2021, in un titolo e un trafiletto, che riportiamo di seguito, la scomunica inflitta dal Faro di Roma a cinque autorevoli cardinali di Santa Romana Chiesa, perché hanno protestato per l’abuso di potere sacrilego del Sostituto della Segreteria di Stato, che ha proibito – per ordine del Papa regnante, nel contenuto, nella forma e nei modi – le celebrazioni individuali delle Sante Messe nelle cappelle laterali della Basilica papale di San Pietro in Vaticano [Dopo le osservazioni dei Cardinali Burke, Müller e Brandmüller, il Cardinale Sarah supplica Papa Francesco di ritirare il divieto delle Sante Messe “individuali” nella Basilica di San Pietro – 29 marzo 2021]. Si tratta di cinque cardinali massimi esperti, rispettivamente in diritto canonico (Burke), dottrina (Müller), storia della Chiesa (Brandmüller), liturgia (Sarah) e teologia sacramentale (Zen). Quanto pubblicato sul Faro di Roma è la dimostrazione di una ignoranza suprema in materia canonica, dottrinale, magisteriale, conciliare e liturgica.

«Ogni pretesto è buono per destabilizzare la Chiesa attaccando il Papa e Parolin. La lettera di Zen Ze Kiun – La questione delle messe individuali senza fedeli in San Pietro, celebrate come ossequio ad un obbligo quotidiano ma di fatto lontane dal significato comunitario dell’Eucaristia, per questo autorevolmente sconsigliate dalla Segreteria di Stato, è presa a pretesto dai cardinali Sarah, Burke, Muller e Brandmuller per attaccare Papa Francesco. Ad essi si aggiunge ora il cardinale salesiano di Hong Kong, Joseph Zen Ze Kiun, che ha scritto una sconcertante Lettera aperta al Cardinale Sarah» (Faro di Roma, 30 marzo 2021).

Sono delle righe inqualificabili, ingiustificabili dal punto di vista della ragione e inaccettabili per un organo di stampa, che si qualifica per di più come cattolico, dispendendo continuamente lezioni di rettitudine cristiano e cattolico urbi et orbi.  Facendo lo sforza a definire queste righe: ogni pretesto è buono per spegnere il cervello e il cuore, per lanciarsi senza vergogna in un’azione di sciacallaggio, come sempre… nel segno naturalmente dell’inclusione e della misericordia.

«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda» (Lc 6,39-45).

Cosa troviamo come travi ammassate in quelle poche righe del Faro di Roma? Proviamo a riassumerlo in 10 punti.

1. “Destabilizzare la Chiesa”? Quello che destabilizza è lo strapotere della Segreteria di Stato, che viola i principi del diritto canonico, della dottrina, del magistero della Chiesa e del Concilio Vaticano II in materia liturgico e sacramentale, ma non solo.

2. “Attacco al Papa”? “Preso a pretesto per attaccare Papa Franceso”? Il fatto è che il Papa ha ordinato la disposizione del Sostituto della Segreteria di stato, nel contenuto, nella forma e nei modi. Quindi, basterebbe che dica: “Scusa, ho sbagliato, si ritira il provvedimento”. Venendo da lui – che ci ricorda sempre le tre parole chiave: prego, grazie, scusa – tutto sarebbe risolto all’istante. Speriamo che il nuovo Cardinale Arciprete ci pensa.

3. “Attacco a Parolin”? Risulta che il provvedimento è timbrato e siglata dal Sostituto Peña Parra, non dal Segretario di Stato Parolin. Quindi, caso mai si tratterebbe d un “attacco” a Peña Parra, fedele esecutore di ordini sacrilegi superiori. Lodevole il tentativo di voler prendere la difesa di Parolin, tirandolo in causa, ma non servirà.

4. Il vero significato dell’Eucaristia non è il “senso comunitario”. Non si celebra “per” il Popolo di Dio, ma “con”. La Santa Messa non viene celebrato “come ossequio ad un obbligo quotidiano”, ma perché è la liturgia con cui la Chiesa adora Dio. La Santa Messa è la celebrazione del Sacrificio di Cristo per la Redenzione del mondo, presentata dal sacerdote che agisce “in persona Christi” e dall’assemblea che partecipa. La Celebrazione Eucaristica ha come attore principale Cristo, che è l’Offerta che la Chiesa attraverso lo Spirito Santo presenta al Padre in virtù della comunione che la rende “un solo Corpo” con Cristo. Un principio chiaramente confermato dal Concilio Vaticano II, un Concilio pastorale, non dogmatico, che quindi non ha cambiato niente alla dottrina cattolica. Ma ovviamente il Faro di Roma può.

5. La Segreteria di Stato non ha “sconsigliato”, ma ha categoricamente proibito e reso impossibile la celebrazione individuale della Santa Messa nella Basilica papale di San Pietro (“concedendo” solo 4 Messe nella Forma Straordinaria del Rito Romano, che per forza viene celebrata esclusivamente in modo individuale, esiliandole in una piccolissima cappella nelle Grotte Vaticane e da sacerdoti “autorizzati”, che invece necessitano di nessuna “autorizzazione” per celebrare in qualsiasi rito legittimo, tranne del celebret). Si tratta di un abuso sacrilego in violazione del diritto canonico, del Concilio Vaticano II e del Motu proprio Summorum pontificum. Inoltre, la disposizione timbrata e siglata dal Sostituto ha niente di “autorevole”, visto che è scismatica.

6. Non è la lettera del Cardinale Zen che è “sconcertante”, ma questo vergognoso appunto del Faro di Roma, house organ del Domus Sanctae Marthae. Questo maldestro tentativo di giustificare e difendere la decisione di Papa Francesco contro la celebrazione singolare della Santa Messa nella Basilica di San Pietro, rende un pessimo servizio al Successore di Pietro. I veri amici sono quelli che applicano se necessario la correzione fraterna, non quelli che confermano il fratello nell’errore. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

7. Attaccare cinque cardinali, collaboratori diretti del Papa, perché dicono cose cattoliche, è segno di Superbia. La Superbia è la prima dei sette Peccati Capitali, desideri ordinati verso il Maligno, dai quali TUTTI i peccati traggono origine e che causano inevitabilmente la morte dell’anima. La dottrina cattolica considera la Superbia il peccato narcisistico per eccellenza. Tommaso d’Aquino afferma: “Il superbo è innamorato della propria eccellenza”. Sant’Agostino dichiara: “Il diavolo non è un lussurioso, né un ubriacone, né altre simili cose: è invece superbo e invidioso”. Il superbo vuole essere padrone e sovrano di sé, autonomo e indipendente da Dio e dal prossimo. Il superbo tende a comportarsi in maniera malvagia, perché ritiene di essere migliore dei fratelli, perché ignora e non vive secondo le tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) e le quattro Virtù Cardinali (Giustizia, Fortezza, Temperanza, Prudenza).

8. Infine, queste nostre osservazioni non sono intese a titolo di disputa con il Faro di Roma, perché è inutile prendersela con degli spaventapasseri qualunque, che sono piantati nel primo campo di grano disponibile e lì vengono abbandonati. O per rendere il concetto chiaro, anche per degli analfabeti funzionali, Thomas Paine scrisse: “Discutere con una persona che ha rinunciato all’uso della ragione è come somministrare una medicina ad un morto”. Quos Deus perdere vult dementat prius. Quindi, questi appunti hanno come unico scopo il ristabilire della Verità e confermare i fratelli nella Fede. Silere non possum.

9. A margine. La “ü” in tedesco non è una opinione o un capriccio. Il segno grafico della metafonesi (in tedesco Umlaut) posto sulla “ü” indica che la vocale tematica è stata influenzata da una vocale anteriore che la precedeva o seguiva, modificatosi. In alternativa alla vocale con metafonesi “ü” è accettato il digramma “ue”, sebbene sia consigliato di evitarlo, in quanto solo questione di necessità (mancanza del simbolo grafico corrispondente su tastiere di computer o telefonini, ma comunque ben possibile digitarlo in altro modo) e simbolo di basso stile. Invece, sostituire “ü” con “u” è segno di sciatteria, nonché di ignoranza. Quindi, si scrive Müller e Brandmüller, non Muller e Brandmuller.

10. In fondo. Non è segno di coraggio e rettitudine, pubblicare articoli di questo tenore in modo anonimo, pensando di far dimenticare che in questo caso la responsabilità è attribuibile al Direttore responsabile della testata, in prima persona. Quindi, sappiamo a chi attribuire la paternità del pezzo “inclusivo e misericordioso” di cui abbiamo trattato. E sappiamo anche che all’autore manca il coraggio di esporsi in prima persona, con la sua firma alla luce del sole. Travi negli occhi incluse.

Free Webcam Girls
151.11.48.50