Legionari di Cristo. 175 vittime di abusi in 80 anni. 33 i sacerdoti responsabili delle violenze. Il fondatore Padre Marcial Maciel Degollado ha abusato di almeno 60 vittime

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A pochi giorni dalla proroga e nomina dei membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori il 24 marzo 2021 [QUI], si riaccendono i fari sulle vittime di violenze del clero della Chiesa Cattolica Romana, in particolare per quanto riguarda gli abusi perpetrati all’interno della Congregazione dei Legionari di Cristo.

I Legionari di Cristo sono una delle quattro componenti “Regnum Christi” di cui fanno parte anche consacrate, consacrati laici e membri laici. Insieme costituiscono una Federazione i cui statuti sono entrati in vigore il 15 settembre 2019 concludendo un iter iniziato nel 2010. I membri di Regnum Christi sono circa 24.700 di cui circa 22.600 laici, circa 50 laici consacrati e circa 500 consacrate. I Legionari di Cristo sono circa 1.500. Circa 40 le parrocchie affidate ai Legionari di cui 25 in Messico e 8 in Italia (dati del 2018).

L’inchiesta che si è conclusa con la condanna di Padre Marcial Maciel Degollado, «caso gravissimo», è cominciata durante il Pontificato di Giovanni Paolo II e si è conclusa il primo anno del pontificato di Benedetto XVI. Lo ha ricordato Dott. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006, rispondendo a una domanda sugli abusi del clero durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

Su uno dei casi più dolorosi e famosi, quello che ha riguardato il fondatore dei Legionari di Cristo, Navarro-Valls ha affermato che «le procedure canoniche sono iniziate sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e terminate con Ratzinger. Lui non è stato informato ma la procedura ha portato via del tempo e quando il materiale è stato portato a Roma il Papa era scomparso. Poi Papa Ratzinger ha deciso di informare subito l’opinione pubblica». «Quando il promotore di giustizia Monsignor Scicluna è andato in Messico per l’inchiesta – ha precisato – Wojtyła era ancora vivo, ma quando ha concluso, regnava già Benedetto XVI», che ha deciso la sanzione [QUI].

BOLLETTINO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE N. 256 DEL 19 MAGGIO 2006
COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE


In riferimento a notizie diffuse circa la persona del Fondatore dei Legionari di Cristo, il Rev.do P. Marcial Maciel Degollado, la Sala Stampa della Santa Sede comunica quanto segue:
A partire dal 1998, la Congregazione per la Dottrina della Fede ricevette accuse, già in parte rese pubbliche, contro il Rev.do Marcial Maciel Degollado, fondatore della Congregazione dei Legionari di Cristo, per delitti riservati all’esclusiva competenza del Dicastero. Nel 2002, il Rev.do Maciel pubblicò una dichiarazione per negare le accuse e per esprimere il suo dispiacere per l’offesa recatagli da alcuni ex Legionari di Cristo. Nel 2005, per motivi di età avanzata, il Rev.do Maciel si ritirò dall’ufficio di Superiore Generale della Congregazione dei Legionari di Cristo.
Tutti questi elementi sono stati oggetto di maturo esame da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, e, a norma del Motu Proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” promulgato il 30 aprile 2001 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sua Eminenza il Cardinale Joseph Ratzinger, ha autorizzato una investigazione delle accuse. Nel frattempo avvenne la morte di Papa Giovanni Paolo II e l’elezione del Cardinale Ratzinger a nuovo Pontefice.
Dopo aver sottomesso le risultanze dell’investigazione ad attento studio, la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la guida del nuovo Prefetto, Sua Eminenza il Cardinale William Levada, ha deciso – tenendo conto sia dell’età avanzata del Rev.do Maciel che della sua salute cagionevole – di rinunciare ad un processo canonico e di invitare il Padre ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico. Il Santo Padre ha approvato queste decisioni.
Indipendentemente dalla persona del Fondatore si riconosce con gratitudine il benemerito apostolato dei Legionari di Cristo e dell’Associazione Regnum Christi.


Già in passato abbiamo seguito la vicenda [QUI].

I Legionari di Cristo hanno pubblicamente presentato i nomi dei propri sacerdoti accusati di abusi sessuali dagli anni Quaranta, dagli inizi della Congregazione, fino al 2019. La serie di documenti è stata diffusa al termine di un percorso iniziato nel 2009 con cui la Congregazione ha affrontato insieme alla Santa Sede le accuse di abusi nei confronti dei propri superiori, compreso il fondatore Padre Marcial Maciel Degollado, morto nel 2008.

Dati alla mano, sono 175 le vittime di abusi all’interno della Congregazione dei Legiornari di Cristo, che hanno subito abusi sessuali commessi da un totale di 33 sacerdoti della Congregazione. Padre Maciel, ha abusato di almeno 60 vittime. La stragrande maggioranza delle vittime erano adolescenti di età compresa tra gli 11 ei 16 anni. Con 45 di queste vittime di sacerdoti della Congregazione, si è compiuto un cammino istituzionale di riparazione e riconciliazione. C’è ancora un grande bisogno di continuare a facilitare questo percorso per gli altri.

Il numero di 33 sacerdoti della Congregazione dei Legionari di Cristo, che hanno commesso abusi come sacerdoti o diaconi, rappresenta il 2,44% dei 1.353 ordinati nella storia della Congregazione. Di questi 33 sacerdoti, sei sono morti, otto hanno lasciato il sacerdozio, uno ha lasciato la Congregazione e diciotto sono ancora nella Congregazione; 14 erano stati a loro volta vittime di abusi nella Congregazione.

Oltre alle vittime di Padre Maciel nei seminari minori della Congregazione, 65 vittime hanno subito abusi da parte di quindici sacerdoti. Altri 90 studenti sono stati maltrattati da 54 seminaristi, di cui 46 non hanno raggiunto il sacerdozio. I seminari minori della Congregazione, attraverso i quali sono passati circa 10.000 studenti stabili, nei decenni passati sono stati l’area più vulnerabile agli abusi sessuali. Ciò è dovuto principalmente ai rischi comuni nella vita di un collegio per adolescenti.

L’attuazione delle politiche ambientali sicure nel 2015 e la riforma pedagogica per i seminari minori, che ha compiuto un passo decisivo con la pubblicazione del documento Parla Signore, lascia che il tuo servo ascolti sulla loro identità, hanno affrontato con determinazione le questioni affinché i seminari minori siano spazi sicuri ed educativi per i minori sotto la responsabilità della Congregazione.

L’ultimo caso noto di abuso sessuale in un seminario minore della Congregazione è avvenuto 9 anni fa, nel 2012.

Nei centri educativi della Congregazione, 33 vittime hanno subito abusi da parte di sette sacerdoti, di cui nessuno continua ad esercitare un ministero sacerdotale pubblico. Nelle parrocchie sono tre le vittime che hanno subito abusi da parte di tre sacerdoti. Nella pastorale giovanile della Congregazione, una vittima ha subito abusi da parte di un sacerdote.

Dei 33 sacerdoti, sei sono morti senza essere processati civilmente, uno è stato condannato e un altro – già ridotto dallo stato clericale – è attualmente sotto processo. Gli altri non sono stati elaborati finora per vari motivi, come la situazione legale in diversi paesi o il termine di prescrizione.

Canonicamente, dei 33 sacerdoti, cinque sono morti senza essere processati, quindici sono stati sanzionati, sei sono in procinto di essere processati, tre si trovano nella fase di un’indagine preliminare con restrizioni precauzionali, uno ha ricevuto una dispensa dal ministero senza processo e tre sono stati denunciati, due quando avevano già lasciato la Congregazione.

Le principali motivazioni, che hanno spinto la Congregazione alla pubblicazione del documento, sono la legittimità e la convenienza di far conoscere pubblicamente coloro che hanno abusato di minori. Tutto ciò è oggetto di un ampio dibattito nella società e nella Chiesa dove entrano in gioco argomenti legali ed etici che portano a una grande diversità di posizioni legittime. La decisione di pubblicare i casi individualmente è stata presa dai superiori maggiori della Congregazione, guidati dai criteri stabiliti dal Capitolo Generale del 2020 e secondo le leggi civili applicabili, cercando il bene delle persone che hanno subito abusi, il bene della Chiesa e della società e la correzione di coloro che hanno commesso abusi.

Di seguito vengono presentate le principali motivazioni per la pubblicazione dei casi di abuso, a beneficio di vittime note e sconosciute:
– è un riconoscimento oggettivo dell’abuso, che può facilitare il percorso di guarigione delle vittime;
– contribuisce al ripristino della giustizia e alla riparazione quando una vittima all’epoca non era stata adeguatamente accolta o era stata addirittura diffamata;
– incoraggia altre potenziali vittime a chiedere e ricevere sostegno, se lo desiderano, superando più facilmente la naturale difficoltà di presentare denunce di questo tipo;
– registra che il sacerdote in questione non esercita più alcun ministero sacerdotale pubblico, liberando le vittime dalla preoccupazione che gli abusi possano ripetersi.

La “Commissione Inter-Area” della Direzione Generale della Congregazione dei Legionari di Cristo, per tutto il 2020, ha sviluppato una politica di comunicazione e di equa trasparenza per applicare i criteri delineati di “Proteggere e curare”. Pertanto, sono state stabilite tre diverse modalità di pubblicazione dei casi di abusi commessi da Legionari ed ex sacerdoti Legionari. L’obiettivo principale è quello di aiutare a raggiungere gli scopi indicati, rispettando i requisiti legali di ciascun Paese.

Le modalità sono le seguenti:

Pubblicazione completa di nome e cognome
Si applica ai casi che si sono verificati in quei Paesi che non vietano la pubblicazione completa di nomi e cognomi, per casi pubblici o per i quali è già stata effettuata una specifica comunicazione.

Pubblicazione con nome senza cognome
Si applica per i casi di coloro che hanno lasciato la Congregazione e non sono più sotto la sua responsabilità, e per i casi in cui la legislazione civile non consente la pubblicazione del nome con cognome.

Pubblicazione con codice numerico
I casi dei sacerdoti sono stati pubblicati con un codice numerico:
– quando conviene tener conto di una richiesta motivata della vittima di non pubblicare il nome del sacerdote, perché potrebbe condizionare il processo di guarigione o la privacy della vittima;
– quando una legge civile applicabile vieta esplicitamente la pubblicazione nominale;
– quando è ancora in corso un processo canonico o civile e, quindi, prevale il diritto alla presunzione di innocenza fino alla pronuncia del giudizio;
– quando è stabilito che gli scopi riparativi ricercati dalla pubblicazione nominale sono raggiunti con altri mezzi, cioè la guarigione della vittima, il ripristino della giustizia, la riparazione dello scandalo, la correzione del sacerdote che ha abusato e la prevenzione di futuri abusi;
– allo stesso tempo deve essere un caso caratterizzato dalla normativa come di minore gravità, con una sola vittima nota e senza fondate indicazioni che ne siano state altre.

Nei casi oggetto di indagine previa (cfr canone 1717 del Codice di Diritto Canonico), in linea di principio, il nome dell’imputato non è pubblicato oltre i requisiti dell’indagine stessa [QUI]:
– Brasile: 4 casi pubblicati con codice numerico.
– Cile: 1-Padre John O’Reilly, L.C.; 2-Padre Josè Luis Diaz Atilano, L.C.
– Colombia/Venezuela/Ecuador: 1-Vladimir Resendiz Guiterrez, ex membro; 2-codice numerico.
– Francia: nell’elenco è presente ma non c’è alcun caso, nemmeno come codice numerico.
– Spagna: Marcial Maciel (1920-2008) e 5 casi con codice numerico.
– USA: 1-Jeremiah Michael Spillane: 2-Oscar Juan Turrión Pablos.
– Europa-centrale: Padre William Izquierdo, L.C.
– Irlanda: Padre William Izquierdo, L.C.
– Italia: 1-Marcial Maciel (1920-2008); 2-Vladimir Resendiz Guiterrez, ex membro.
– Messico:  nell’elenco è presente il Messico ma non c’è alcun caso nemmeno come codice numerico.

Membri della Congregazione dei Legionari di Cristo che erano attivi nel ministero con accuse comprovate di abusi sessuali negli USA:
– Francisco Cardona (religioso in formazione, deceduto): gli investigatori hanno concluso che ha abusato degli studenti durante il suo mandato come formatore presso la Immaculate Conception Apostolic School, a Center Harbor, nel New Hampshire, negli anni ’80.
– Benjamin Cieply (membro licenziato): gli investigatori hanno concluso che c’è un’alta probabilità che abbia abusato sessualmente di un minore nel 2016 durante il suo periodo di prova nell’Arcidiocesi di Miami. Fu rimosso dal ministero e il suo caso fu deferito alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il giudizio è ancora in sospeso.
– David Consoli (religioso in formazione ora ridotto dallo stato clericale): gli investigatori hanno concluso che ha abusato sessualmente degli studenti quando ha prestato servizio formatore presso della Immaculate Conception Apostolic School, a Center Harbor, nel New Hampshire, a metà degli anni ’90.
– Fernando Cutanda (ex membro ora ridotto dallo stato clericale): gli investigatori hanno concluso che ha abusato degli studenti durante il suo mandato come formatore presso la Immaculate Conception Apostolic School, a Center Harbor, nel New Hampshire, negli anni ’80.
– Guillermo Izquierdo (deceduto): gli investigatori hanno concluso che ha abusato di minori sotto la sua carica di Direttore dei novizi nel Cheshire, Connecticut dal 1982 al 1993.
– Padre Timothy Meehan (ha lasciato la Congregazione per diventare sacerdote diocesano nel 2017): gli investigatori hanno concluso che mentre era religioso, non ancora ordinato sacerdote, era stato coinvolto in una relazione sessuale con una persona sotto la sua supervisione mentre prestava servizio come assistente formatore nel noviziato della Congregazione negli Stati Uniti a metà degli anni ’90. Questa persona aveva meno di 18 anni, ma dell’età del consenso.
– Jeremiah Michael Spillane (dispensato dai voti religiosi nel 1998): è stato arrestato con l’accusa e condannato per aver sollecitato un agente di polizia sotto copertura che fingeva di essere un adolescente attraverso un forum di chat online. A quel tempo, questo caso ricevette l’attenzione dei media. I Legionari di Cristo non hanno avuto contatti con Spillane da più di due decenni.
– Oscar Juan Turrión (ex membro ora ridotto dallo stato clericale): gli investigatori hanno concluso che mentre era religioso, non ancora ordinato sacerdote, aveva abusato sessualmente di uno studente della Immaculate Conception Apostolic School, Center Harbor, New Hampshire quando lavorava lì come formatore all’inizio degli anni ’90.

Papa Benedetto XVI definì Maciel nel libro Luce del mondo scritto con Peter Seewald “un falso profeta che ha condotto una vita immorale e contorta”. Papa Benedetto XVI d’intesa col Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rimosso il fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado, con una sentenza del 19 maggio 2006 che isolava il potente e ricco fondatore del movimento, morto nel 2008. L’azione di Papa Benedetto XVI descrive la sua determinazione nel chiudere una indagine nella quale era stato coinvolto da Prefetto da oltre vent’anni ed è apparsa un segno di pulizia [QUI].

Nei centri della Congregazione non possono essere collocate fotografie del fondatore da solo o con il Papa. Le date relative alla sua persona (nascita, battesimo, onomastico e ordinazione sacerdotale) non si possono festeggiare. L’anniversario della sua morte, il 30 gennaio, è un giorno dedicato particolarmente alla preghiera e niente più. Gli scritti personali di Maciel e le sue conferenze non possono essere messe in vendita nelle case editrici o nei centri e opere dei Legionari di Cristo. Alla cripta del cimitero di Cotija (Stato messicano del Michoacán), dove Maciel ha iniziato tutto e dove riposano i resti mortali della famiglia di Maciel, si deve dare il valore che ha ogni sepoltura cristiana, come luogo di preghiera per l’eterno riposo dei defunti. I centri di ritiro a Cotija possono continuare a offrire gli stessi servizi che hanno offerto finora, ma devono avere al proprio interno un luogo dedicato alla preghiera, alla riparazione e all’espiazione. Tra tante restrizioni, una sola concessione: chi lo desidera può conservare privatamente foto di Maciel, leggere i suoi scritti o ascoltare le sue conferenze [QUI].

La questione tocca il Cardinale Stanisław Dziwisz, che come Segretario Particolare del Pontefice era una persona chiave della Santa Sede durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Il giornalista francese Frédéric Martel, autore di Sodoma, afferma in un reportage di TVN24: “Messico, Irlanda, USA, Argentina. Ogni volta che sorge una domanda su come nascondere la pedofilia, compare sempre il nome di Dziwisz. Lui sapeva. Rimane un mistero se abbia informato Giovanni Paolo II o meno. Papa Giovanni Paolo II chiamò il pedofilo messicano “caro padre Maciel” e gli augurò “tanti doni dello Spirito Santo per il suo ulteriore servizio sacerdotale”. Maciel è stato rimosso solo da Papa Benedetto XVI.

L’autore del reportage Marcin Gutowski si rivolge al giornalista americano Jason Berry, il quale afferma che il Cardinale Stanisław Dziwisz e il Cardinale Angelo Sodano hanno ricevuto ingenti somme di denaro dai Legionari di Cristo. Dziwisz avrebbe ricevuto 50.000 dollari alla volta per portare delle persone ricche alla Santa Messa mattutina di Giovanni Paolo II nella cappella privata dell’Appartamento Pontificio nel Palazzo Apostolico [QUI].

Foto di copertina: il passato nessuno è in grado di cambiarlo. Resta quello. Però puoi trasformarlo da nemico in alleato, farlo diventare memoria sapiente, occasione di crescita, via di purificazione. L’importante è evitare errori grossolani, discernere bene, essere attenti nel separare la zizzania, destinata al macero, dal grano buono. Un’immagine evangelica che può essere applicata al Capitolo generale dei Legionari di Cristo svoltasi nel 2020 a Roma.

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