Il card. Bassetti: dare speranza agli italiani

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Ieri il card. Gualtiero Bassetti ha aperto la sessione primaverile del Consiglio permanente della Cei in un momento molto particolare per l’Italia alle prese con la diffusione della pandemia, che ha accentuato le molti crisi già diffuse; ma il primo pensiero è per il papa, che ha compiuto il viaggio apostolico in Iraq:

“Francesco continua a costruire ponti di pace con le altre religioni, ribadendo il rifiuto di ogni violenza in nome di Dio. In Iraq ha voluto portare una testimonianza di vicinanza concreta alla comunità cristiana, che negli ultimi anni ha sofferto la persecuzione e che spesso si è dovuta sottomettere a un doloroso esilio.

Muovendosi in mezzo alle rovine materiali, papa Francesco ha cercato soprattutto di curare le ferite spirituali. Proprio lì ha posto gesti e ha pronunciato parole di pace e di speranza per il futuro. Tutto ciò ha tanto da insegnare anche a noi, chiamati oggi in Italia a dare un contributo fattivo di comunione, collaborazione e fiducia nell’avvenire”.

Partendo dal viaggio apostolico il presidente della Cei restituisce l’immagine di Abramo come prospettiva: “L’immagine di Abramo, che guarda le stelle e, al contempo, compie passi concreti dalla sua terra di origine verso la scoperta del volto dell’altro, si adatta bene a quanto discuteremo in questi giorni e a quanto ci aspetta a breve. Il Popolo di Dio ci chiede anzitutto una parola ‘alta’, che sappia indicare il cielo, che non si ripieghi sulle logiche personalistiche o campanilistiche.

Ci viene chiesta una visione prospettica a lungo termine, che mostri la bellezza delle grandi imprese. Dobbiamo quindi restare con i piedi per terra e programmare con realismo il cammino da intraprendere. E’ stata questa l’esperienza che ha fatto anche Abramo: mentre guardava le stelle, sapeva camminare al ritmo della sua famiglia lungo i percorsi indicati dal Signore”.

Ed ha richiamato l’anno dedicato all’enciclica ‘Amoris Laetitia’: “Un Anno speciale per crescere nell’amore familiare e riportare la famiglia al centro dell’attenzione della Chiesa e della società… Lo stiamo sperimentando, in modo emblematico, nelle sofferenze generate dalla pandemia.

Quante comunità domestiche, intessute di amore sincero e generoso, continuano a essere fonte di gioia pur nelle prove e nelle difficoltà! Sono la bellezza e la gratuità dell’amore che riescono ad abbattere le barriere e a liberare il cuore oltre gli ostacoli del momento presente”.

Passando all’analisi della situazione italiana il card. Bassetti ha evidenziato la necessità di una politica attenta ai bisogni: “Al nuovo Governo, che può contare su un’ampia maggioranza in Parlamento, è richiesto in particolare d’implementare la campagna vaccinale e di sostenere il sistema economico per evitare che la crisi si aggravi con ulteriori ricadute sull’occupazione e, in definitiva, sui redditi familiari”.

Ricordando l’Instrumentum laboris della Settimana sociale il presidente della Cei ha ribadito la centralità della scuola e del lavoro: “Il Paese necessita inoltre di segnali incoraggianti verso il mondo della scuola: la didattica a distanza si è certo rivelata una risposta alternativa alla chiusura degli Istituti, ma essa non sostituisce il bisogno di relazione umana ed educativa che la scuola stessa può assicurare ai nostri ragazzi…

E’ auspicabile ci sia grande condivisione per produrre effetti sul mondo del lavoro: troppi giovani, infatti, sono costretti ad abbandonare le aree interne del Paese e molte famiglie, soprattutto quelle appartenenti alle categorie più fragili, invocano prospettive di occupazione”.

Ritornando sulla situazione pandemica ancora una volta ha ricordando la sofferenza di molti con una visione di un’uscita abbastanza rapida da tale situazione:

“Nonostante l’impegno inesauribile e ininterrotto degli operatori sanitari, la scarsità di risorse umane e materiali determina un preoccupante rallentamento o dilazione di altre attività ordinarie, come la prevenzione o, in alcuni casi, il trattamento stesso. Una sofferenza nella sofferenza da non dimenticare né sottovalutare, le cui conseguenze vedremo, purtroppo, nei prossimi anni.

Se oggi possiamo scorgere un barlume di luce alla fine del tunnel lo dobbiamo alle possibilità offerte dai vaccini, consapevoli che la vaccinazione, così come è avvenuto per altre malattie nel passato, è la via che consentirà di superare la situazione attuale. Guardiamo quindi con fiducia alla campagna vaccinale, condotta con prudenza e serietà”.

In tale sessione primaverile il card. Bassetti ha evidenziato due ‘fratture’, a cui la Chiesa ha offerto aiuto: “La crisi economica, conseguente alla crisi sanitaria, ha messo in ginocchio molti piccoli imprenditori e altrettante famiglie, rivelandosi terreno fertile per l’espandersi dei tentacoli dell’usura, della criminalità, delle mafie.

La crepa in cui s’insinua il grimaldello dell’illegalità è la povertà, e gli elementi che giungono dai nostri osservatori (Caritas e Consulta nazionale antiusura, nello specifico) non lasciano margini di dubbio sulla temibile frattura che ci troviamo di fronte…

Per questo la Consulta nazionale antiusura esorta ad evitare che, in questa situazione, le mafie si presentino come benefattori tramite un’economia parallela e l’uso del cosiddetto ‘welfare criminale’, che la malavita è in grado di offrire ai soggetti più fragili.

A fronte di famiglie senza reddito e d’imprese con grande fame di liquidità è vitale intervenire tempestivamente con finanziamenti che non gravino sul debito preesistente e aiutino non solo la ripresa ma, prima di tutto, a vivere dignitosamente”.

La grande frattura riguarda l’educazione, ricordando l’insegnamento di don Lorenzo Milani: “Accanto agli anziani sono soprattutto i più giovani a vedere modificata nel profondo la loro vita quotidiana: le attività scolastiche sono condizionate dalle restrizioni; le possibilità di attività sportive ed extrascolastiche sono ridotte al minimo; le nostre stesse attività pastorali ne stanno risentendo in modo significativo.

Il ricorso alla cosiddetta didattica a distanza (DaD) è modalità tanto doverosa nel tentativo di contenimento dei contagi, quanto complessa dal punto di vista dell’applicazione…

E’ pertanto urgente intervenire a sostegno di questi ragazzi, per non rassegnarsi a un’incolmabile disparità: da un lato, coloro che potranno poi contare su una rete familiare sollecita e sulla possibilità, anche economica, di recuperare eventuali lacune; dall’altro, i ‘sommersi’, tutti coloro che, lasciati soli, si perderanno nelle pieghe della dispersione”.

Il discorso è stato chiuso dalla ‘rivendicazione’ del cammino sinodale per la Chiesa italiana, lanciato nei mesi scorsi da papa Francesco: “Questo è il ‘carisma della sintesi’, del camminare insieme, del synodòs appunto. Solo così tutto l’insieme funziona bene per l’edificazione della comunità.

Infine, c’è il camminare insieme con il Risorto… E’ qui il segreto della sinodalità: l’intreccio tra basso e alto, centro e periferia. Il futuro delle nostre Chiese passa da questo movimento continuo e dinamico. Nel suo dipanarsi diventa esso stesso comunità che annuncia, celebra e tesse la rete della fraternità”.

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