Il maxi processo “Rinascita Scott” alla ’Ndrangheta a Lamezia Terme. Il processo del secolo avvolto nel silenzio

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Con la domanda perché il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia fa notizia solo all’estero, posta dall’editorialista Alessandro Trocino su Il Punto | la newsletter del Corriere della Sera di ieri 15 marzo 2021, riprendiamo il filo dove l’abbiamo lasciato l’11 gennaio 2021, presi nel frattempo con questioni altrettanto significative… e ignorate: Il 13 gennaio prima udienza pubblica del processo Rinascita Scott a Lamezia (in fondo all’articolo i link degli articoli sul caso). I nostri attenti lettori si ricorderanno che in precedenza abbiamo dedicato anche molto spazio all’argomento della Trattativa Stato-Mafia [QUI].

L’arrivo del Procuratore Nicola Gratteri nell’Aula delle udienze del tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

Il titolo dell’articolo di Greta Privitera su Slate “The Silent Trial of the Century. In southern Italy, a historical event is going unnoticed. That’s partly by design” [QUI] è duro. In Italia il processo del secolo contro la ‘Ndrangheta è completamente ignorato, osserva Alessandro Trocino, a parte l’eccesso d’enfasi, chi può dire davvero di sapere qualcosa, o persino che sia in corso il maxi processo “Rinascita Scott” a Lamezia Terme? Pochi, a parte gli addetti ai lavori, perché diciamoci la verità: la lotta alla criminalità organizzata è uscita dai riflettori da tempo. Non è più considerata una priorità dalla politica da molti anni ed è trattata poco e lateralmente anche dai media. È un allarme che ha lanciato anche Riccardo Iacona l’altro giorno a Otto e Mezzo, mentre annunciava una puntata di Presa diretta che è andata in onda ieri sera.

Il tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

Eppure, quello in corso a Lamezia è davvero un processo monstre che non ha precedenti. L’aula bunker Leviatano, ex call center ristrutturato per 4,7 milioni di euro, è grande 3.300 metri quadri e lunga 103 metri, come un campo di calcio. Il processo alla ‘Ndrangheta è costruito sugli atti della Procura della Repubblica di Catanzaro diretta dal Dott. Nicola Gratteri e durerà almeno due anni.

Il Procuratore Nicola Gratteri intervistato al tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

I numeri danno il capogiro: 325 imputati, 400 capi d’accusa, 913 testimoni, 58 pentiti, 5 testimoni di giustizia. Il primo giorno, il 13 gennaio, il presidente ha impiegato tre ore solo per leggere imputati e capi d’imputazione. Sotto accusa ci sono famiglie come i Mancuso di Limbiadi ma anche politici come l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, in un intreccio che vede in prima fila imprenditori, funzionari, carabinieri e pezzi di massoneria. «Gratteri, sotto scorta da 30 anni ma molto criticato per l’eccessivo presenzialismo e per una certa disinvoltura nelle dichiarazioni – scrive Trocino -, spiega: “La ‘Ndrangheta spara poco, ma è la Mafia più pericolosa d’Europa”».

Uno dei box per gli accusati nel tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

Prosegue l’editorialista del Corriere della Sera Alessandro Trocino: «La ‘Ndrangheta non è mai stata molto cinematografica, a differenza della Mafia (bellissimo, però, Anime nere). E della Calabria, in generale, ci si occupa ben poco. Ricordate le polemiche su Gino Strada e sul commissario alla Sanità che si era «dimenticato» di fare il piano vaccinale? Che ne è stato? L’unica cosa che si sa ora è che la Calabria è l’ultima Regione italiana per velocità nelle vaccinazioni».

Il tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

A parte qualche eccezione, quasi solo i giornali stranieri stanno seguendo il maxi processo, osserva Trocino. Forse perché la parola Mafia, sia pure declinata in calabrese, fa sempre titolo all’estero. O forse perché ci si è accorti che la ‘Ndrangheta è un fenomeno ormai europeo. Basti leggere i titoli: “Mafia : en Calabre, la ’Ndrangheta au cœur d’un gigantesque procès” (“In Calabria la ‘Ndrangheta al cuore di un gigantesco processo”, di Eric Jozsef su Libération [QUI]); “Italian mafia trial could expose underbelly of massive EU fraud. Officials claim the multi-million euro scheme involved the mob, white-collar accountants, politicians and government employees” (“Il processo italiano alla Mafia potrebbe far venire alla luce una frode europea massiccia. Dei funzionari affermano che lo schema multimilionario ha coinvolto la mafia, dei contabili, dei politici e degli impiegati del governo”, di Hannah Roberts su Politico [QUI]).

Il tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

Conclude l’editorialista del Corriere della Sera Alessandro Trocino: «La politica è distratta e i media anche. Non è detto, naturalmente, che seguire il maxiprocesso voglia dire sposare in toto le tesi dell’accusa. Di teoremi giudiziari in Italia ce ne sono stati molti e non tutti fondati. E spesso le inchieste di Gratteri hanno provocato forti polemiche (vedi il caso di Lorenzo Cesa, in piena caccia ai «responsabili») o sono andate a vuoto (vedi l’ex presidente di Regione Mario Oliverio, assolto). Servirebbe più attenzione. E forse ci vorrebbe un nuovo Massimo Bordin (Roma, 18 agosto 1951 – Roma, 17 aprile 2019), storico giudiziarista e voce di Radio Radicale, che segua con spirito critico, acume e ironia amara le vicende processuali di Lamezia Terme e della ‘Ndrangheta».

Il tribunale bunker costruito per il maxi processo “Rinascita Scott” alla ‘Ndrangheta a Lamezia Terme.

Foto di Gianluca Chinnea/AFP via Getty Images.

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