III domenica di Quaresima: Glorificate Dio con la vostra vita

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La Quaresima è il cammino spirituale verso la Pasqua di Risurrezione, la Nuova Alleanza tra Dio e il suo popolo; Alleanza sancita dal sacrificio di Gesù sulla Croce. In questo cammino è necessario rinnovarsi (convertirsi), ascoltare Cristo Gesù con il suo messaggio di amore, che richiede un rinnovamento radicale bivalente: rivedere coraggiosamente la propria vita morale e ripensare la nostra vita liturgica.

La purificazione del Tempio evidenziata nel brano del vangelo ci presenta Gesù al Tempio di Gerusalemme: quel Tempio, segno dell’Alleanza tra Jahvè e il popolo di Israele, costituiva l’orgoglio nazionale per gli Ebrei, popolo di Dio, ed era motivo di attrito con i samaritani che pensavano in modo diverso. La ricostruzione di questo Tempio era iniziata nell’anno 19 a.C. e i lavori si erano protratti per 46 anni.

Gesù, quella mattina, si reca al Tempio e, fatta una cordicella, comincia a buttare nell’aria la mercanzia radunata, caccia via quanti avevano trasformato il Tempio in un luogo di mercato, rovescia le bancarelle e dice: ‘non fate della casa del Padre mio un mercato!’ Dio è Padre: nella casa del Padre ci si comporta da figli. Certamente noi, amici carissimi, non siamo abituati ad un Gesù che si adira, ma ad un Cristo Gesù buon Pastore e Padre della misericordia.

Questo è certamente un segno messianico: Gesù in maniera concreta vuole evidenziare ai discepoli e al popolo presente la fine e l’inizio della Nuova Alleanza. Alla samaritana che lo aveva interrogato dicendo: voi Giudei pregate nel Tempio, noi Samaritani saliamo sul monte, ma dove è giusto pregare? Gesù aveva risposto: ‘Dio è spirito e verità e cerca solo tali adoratori’; Dio non è un despota o un giudice desideroso solo di colpire; Dio è Padre sempre pronto all’amore e al perdono.

Il Padre celeste non cerca frequentatori del tempio interessati ad accaparrarsi la sua benevolenza con doni e sacrifici (tutto appartiene a Lui), Dio non guarda le mani se sono carichi di doni e offerte, Dio è spirito e verità e guarda il cuore contrito ed umiliato, Dio cerca i ‘figli’ che lo onorano non con le labbra ma con il cuore.

Allora ‘glorificate Dio con la vostra vita’ e non con le vostre offerte tante volte colme di ipocrisia. Dio cerca i suoi figli e non quanti sono solamente schiavi della ricchezza. Dove allora bisogna adorare Dio? a Gerusalemme o sulla montagna?

Dio, dice Gesù, è nell’intimo del tuo cuore: ovunque adorerai il Signore Dio tuo; la prima chiesa è il tuo cuore, è la tua anima. ‘Con che autorità, chiedono a Gesù, tu fai questo?’ e Gesù, consapevole della sua imminente passione, morte e risurrezione, risponde: ‘distruggete questo Tempio e lo riedificherò in tre giorni’ (Gesù si riferiva alla sua passione: dopo tre giorni risusciterò e inizia la Nuova Alleanza).

Nel cammino verso la Pasqua bisogna iniziare questo rinnovamento liturgico: Dio è padre, bisogna recarsi da Lui da figli; e Gesù dirà: allora chiedete ed otterrete, bussate e vi sarà aperto. Dio, Padre di tutti, è amore; è necessario allora con il rinnovamento liturgico, anche il rinnovamento morale; da qui la liturgia odierna offre nella prima lettura il brano riguardante la Legge che Dio diede a Mosè sul monte Sinai.

Due tavole che parlano solo di amore. L’amore, come ben sai, amico che leggi o ascolti, ha due dimensioni: una verticale e l’altra orizzontale. La dimensione verticale (i primi tre comandamenti) chiarisce l’amore che Dio vuole: Dio è uno solo, ti ha creato a sua immagine, lo adorerai con tutto il cuore.

La dimensione orizzontale riguarda il prossimo che ti sta vicino: ricco o povero, bianco o di colore, piccolo o grande, ogni uomo è tuo fratello, è tua sorella, allora amerai il prossimo tuo come te stesso rispettando la sua anima, il suo corpo, le sue cose.; è tuo fratello con eguale dignità.

Ecco allora il Nuovo testamento, la Nuova Alleanza stipulata tra Dio e il suo popolo (che non è più il popolo ebreo ma è l’umanità); alleanza sancita non su sacrifici di animali ma su Cristo Gesù sacerdote e vittima sacrificale, che ha riconciliato la terra e il cielo, l’uomo e la divinità.

La celebrazione della Messa è il memoriale della passione, morte e risurrezione di Gesù, che si conclude. ‘Ite, missa est; andate e glorificate Dio con la vostra vita’.

Il Decalogo, i dieci comandamenti sono allora una scelta di vita che Dio propone all’uomo che lo invoca ‘Padre nostro, che sei nei cieli’. Saremo sacrificio gradito a Dio, quando, celebrata la messa e alimentati dall’Eucaristia, realizziamo rapporti di amore sia con Dio che con il nostro prossimo.

Amore è collaborazione, servizio, condivisione, rispetto senza alcuna ipocrisia. Compito nostro è mostrare con gioia la grandezza della vita, vissuta nell’adempimento della legge del Signore, vita vissuta nella gioia più profonda.

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