Lettera aperta a Papa Francesco

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Santità, riprendo un Suo tweet del 2 maggio 2020, un messaggio che a quasi un anno di distanza merita di essere riconsiderato alla luce di quanto ancora stiamo vivendo. Una pandemia giunta per molti all’improvviso, ma non per tutti, sconvolgendo la vita dell’intera umanità. Mai nella storia umana è capitato qualcosa che accomunasse tutti. Ebbene, ci siamo dentro in toto e la via di liberazione resta ancora molto lontana.

Ritorno al tweet, mi interrogo e La interrogo, su come dobbiamo cogliere e su cosa dobbiamo prepararci, a quale domani dobbiamo guardare, pensare e proiettarci, se viviamo un presente cosi mediocre, ricco di confusione e incertezza su ogni ambito della vita umana.

Come Lei saprà, il futuro non è qualcosa che giunge a caso. Il futuro è frutto di una lunga e precisa preparazione, volgendosi al passato come monito e mettendo in pratica nel presente delle accurate azioni. La visione d’insieme da Lei enunciata come possibile risoluzione, a mio avviso resta una frase d’ effetto piuttosto astratta, per nulla tangibile se lasciata come un cartellone pubblicitario. Necessita di una catechesi che approfondisce per non lasciare alcun vuoto pericoloso; catechesi che ancora oggi mi sfugge.

Padre Santo, da cattolica, giovane Psicologa clinica, quale sono io, La invito a “scendere” tra la gente e per la gente, La invito a non ascoltare solo le voci comode, ma ad ascoltare gli inquieti, quelli che scalpitano al pensiero di sopravvivere ad un sistema che ha una precisa volontà, rendere uno uguale a uno; un sistema che desidera annientare il pensiero e i luoghi del pensiero. La invito ad illuminare me e quanti come me non trovano risposte in un semplice tweet stile Ungaretti, pensando che in meno di 180 caratteri si possa raggiungere il senso di un pensiero complesso, che merita invece approfondimento e discernimento.

Ricordo, in modo ancora nitido, le Sue parole quando si accingeva a salire al Soglio di Pietro, come Capo della Chiesa Cattolica Romana, parole quali testimonianza e discernimento. Ne abbiamo un estremo bisogno.

Dunque Santità, dov’è la Sua testimonianza? Ce la indichi, La renda disponibile a tutti credenti e non, ci renda partecipi del Suo pensiero e renda tangibile, con azioni coerenti, la Sua testimonianza a quei valori Cristiani tanto professati.

Concludo con un pensiero di Sant’Agostino. La Speranza ha due bellissimi figli: lo Sdegno e il Coraggio, lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle. Ecco, questo è preparare il futuro. A mio avviso, e fintanto che l’essere umano non raggiungerà la nausea per la realtà che lo circonda, non si potrà generare coraggio necessario a ribaltare la realtà stessa.

Valentina Villano
1° marzo 2021

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