Attentato in Congo: uccisi l’ambasciatore italiano e la scorta

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Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano in Congo, Vittorio Iacovacci, carabiniere della sua scorta e un’altra persona di cui non sono state ancora rese note le generalità, forse l’autista, sono morti in un attacco rivolto a un convoglio dell’ONU nell’est della Repubblica democratica del Congo.

Il diplomatico italiano è rimasto coinvolto in un’imboscata condotta da miliziani armati contro mezzi dell’Onu in transito su una strada a nord della città di Goma, capoluogo della provincia orientale congolese del Nord Kivu.

Il convoglio transitava nei pressi della città di Kanyamahoro, intorno alle 10:15 di ieri, quando il commando armato, secondo quanto riferito da un portavoce del Virunga National Park, ha tentato di rapire alcuni membri del gruppo.

L’ambasciatore e il militare viaggiavano a bordo di una autovettura di un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo. Il convoglio non era scortato dai caschi blu della missione Onu, secondo quanto reso noto da fonti delle stesse Nazioni Unite.

Nell’attacco il diplomatico è rimasto ferito gravemente e poco dopo è deceduto. Con lui sono morti anche un carabiniere e un’altra persona di cui ancora non sono state rese note le generalità. E ci sono altri feriti. Secondo un portavoce del Parco nazionale di Virunga sentito da Reuters, gli assalitori avevano come obiettivo quello di sequestrare personale dell’ONU.

Sebbene l’attacco non sia ancora stato rivendicato i responsabili dell’assalto armato in Congo potrebbero essere uomini delle Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda. Il Fdlr-Foca è il principale gruppo residuo di ribelli ruandesi di etnia Hutu, conosciuti per il genocidio in Ruanda. E’ questa l’ipotesi prevalente, sebbene non la sola, privilegiata anche dalle forze di polizia e dalle autorità locali.

Luca Attanasio è il primo ambasciatore italiano ucciso in servizio nella storia della nostra diplomazia. Nato a Limbiate, in provincia di Milano, nel 1977 laureato con lode all’Università ‘Luigi Bocconi’ (2001), dopo un breve percorso professionale nella consulenza aziendale e un master in Politica internazionale, Luca Attanasio intraprende la carriera diplomatica (2003).

Alla Farnesina è assegnato alla direzione per gli Affari Economici, Ufficio sostegno alle imprese, poi alla segreteria della direzione generale per l’Africa. Successivamente è vice capo segreteria del sottosegretario di Stato con delega per l’Africa e la Cooperazione Internazionale (2004). Esperienze a Berna, al consolato generale in Casablanca e poi Abuja, in Nigeria, era ambasciatore nella Repubblica democratica del Congo dal settembre 2017: unico diplomatico italiano a Kinshasa.

Attanasio era presidente onorario dell’associazione ‘Mama Sofia’, fondata a Kinshasa dalla moglie Zakia Seddiki per occuparsi di bambini e donne in difficoltà. Insieme avevano ricevuto a novembre scorso il Premio Nassirya per la Pace 2020.

Il carabiniere che ha perso la vita dell’attentato in Congo, è Vittorio Iacovacci, 30 anni in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020, era effettivo dal 2016 al 13^ Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’ con sede a Gorizia, specializzato nelle missioni all’estero.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso cordoglio per l’attentato: “Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo”.

Vicinanza “alle famiglie dell’ambasciatore Luca Attanasio e del militare dell’Arma dei Carabinieri Vittorio Iacovacci, alle istituzioni italiane e in particolare all’Arma dei Carabinieri” è stata espressa dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Santo Marcianò, che nel messaggio alle famiglie ha scritto:

“Il crudele attentato conferma, ancora una volta, la dedizione qualificata e incondizionata, fino al dono della vita, di uomini delle Istituzioni e dei giovani delle Forze Armate, inviati dal nostro Paese a svolgere una missione che è sempre missione di Pace”.

Essi “sono rimasti vittime di uno di quei conflitti che, da molti anni, insanguinano tanti Paesi dell’Africa: guerre spesso dimenticate dall’opinione pubblica ma che continuano a mietere vittime innocenti. Tra queste vittime, oggi, la nostra Chiesa dell’Ordinariato Militare piange l’ambasciatore Luca Attanasio e il Carabiniere Vittorio Iacovacci, assieme al loro autista, affidandoli, nella preghiera, al Dio della Vita e della Pace, mentre si augura che il loro esempio generoso ed eroico spinga la Comunità internazionale ad usare ogni impegno per estinguere i focolai di violenza di cui sono vittime tanti popoli e a proteggere quanti vegliano sulla loro sicurezza, risvegliando le coscienze di tutti noi all’urgenza di intraprendere cammini di giustizia, solidarietà, amore fraterno”.

Anche AVSI ha espresso le condoglianze ai cari dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci rimasti uccisi in un attentato stamane sulla strada che collega Goma a Rutshuru (provincia di Nord Kivu): “L’ambasciatore e il console erano in missione a Goma, dove proprio ieri si era tenuto un momento di incontro personale con gli espatriati italiani.

Tra questi anche sei del nostro staff di AVSI Congo che hanno avuto modo di dialogare con lui, di conoscere la sua grande umanità e il suo desiderio di visitare personalmente i progetti e le attività sul terreno, portati avanti grazie alla cooperazione italiana”.

Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia, ha espresso cordoglio per l’attentato, ricordando l’ambasciatore ucciso: “Un uomo di rara disponibilità e umanità che dimostrò proprio 3 anni fa, seguendo personalmente il non facile iter di uscita dal Congo di alcuni giovani e bambini e bambine del Paese per venire in Italia a raccontare le loro storie nella nostra trasmissione ‘Prodigi – La Musica è vita’.

Il Congo è uno dei Paesi più pericolosi e instabili al mondo con 5.200.000 persone sfollate, più che in ogni altro Paese eccetto la Siria. Il 50% è sfollato negli ultimi 12 mesi. Nelle province di Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu e Tanganyika, le più colpite dalle violenze e dove si è verificato l’attentato, oltre 8.000.000 persone si trovano in condizioni di insicurezza alimentare acuta, un quadro devastante”.

Anche le ACLI hanno espresso cordoglio alle famiglie delle vittime dell’attentato, servitori della Stato che nei luoghi della sofferenza prestano il proprio servizio senza risparmiarsi e si stringono attorno a tutta la Farnesina e all’Arma dei Carabinieri.

Infine la Comunità di Sant’Egidio ha ricordato le vittime: “La Comunità di Sant’Egidio esprime il suo grande dolore per l’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Iacovacci e dell’autista che lo accompagnavano. Lo ricordiamo con affetto avendolo incontrato più volte a Roma e a Kinshasa avendo fatto conoscenza della sua grande professionalità e umanità.

In particolare Attanasio si era appassionato al programma Dream, con cui Sant’Egidio in Africa cura i malati di Aids, ma non era estraneo a nessuna sollecitazione sulle emergenze sociali, come il sostegno ai minori in difficoltà, dai bambini di strada a quelli che frequentano le nostre Scuole della Pace.

Con lui se ne va, in modo doloroso e drammatico, un uomo sensibile, impegnato per il bene comune. E’ una grave perdita per l’Italia, ma anche per l’Africa, continente per il quale Attanasio stava spendendo con coraggio tante energie, fiducioso in un futuro migliore, di sviluppo e di pace”.

(Foto: Ansa)

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