Lasciano i Cardinali di curia Sarah e Comastri e arriva il Cardinale francescano conventuale Gambetti

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Questa mattina il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 110 ha reso noto che il Santo Padre ha accettato la rinuncia all’Incarico di Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presentata da Sua Eminenza Reverendissima il Sig. Card. Robert Sarah (Ourous, 15 giugno 1945) e la rinuncia agli Incarichi di Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, di Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e di Presidente della Fabbrica di San Pietro presentata da Sua Eminenza Reverendissima il Sig. Card. Angelo Comastri (Sorano, 17 settembre 1943), e ha nominato agli stessi Incarichi Sua Eminenza Reverendissima il Sig. Card. Mauro Gambetti, OFM Conv. (Castel San Pietro Terme, 27 ottobre 1965), già Custode Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.

Il Cardinale Mauro Gambetti, OFM Conv.

Due figure di spicco, tra le più autorevoli della Santa Sede, hanno lasciato i loro incarichi dopo lunghi anni di servizio, per raggiunto limite d’età e arriva il neo Cardinale Mauro Gambetti, OFM Conv, nato il 27 ottobre 1965 a Castel San Pietro Terme (Bologna). Nel 2017 è stato riconfermato come Custode Generale della Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi per il quadriennio 2017-2021, incarico svolto fino al 31 ottobre 2020. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 22 novembre 2020. Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 28 novembre 2020, della Diaconia del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano. “Gioisco per la nomina del Cardinal Mauro Gambetti a Vicario generale per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica Papale di San Pietro, e porto a lui gli auguri dell’intera Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. È un incarico di grande prestigio e significato che accompagniamo con la nostra preghiera. Dopo anni di servizio alla Basilica di San Francesco, ora passa alla Basilica di San Pietro”, ha dichiarato il Vescovo di Assisi Mons. Sorrentino.

Il Cardinale Mauro Gambetti, OFM, Conv.

Totalmente inattesa è stata la nomina del Cardinale Gambetti, un porporato francescano ingegnere (un vantaggio come Presidente della Fabbrica di San Pietro, l’ente che gestisce la Basilica di San Pietro in Vaticano, attualmente commissariato) e “outsider” delle alte sfere della Santa Sede e dei Sacri Palazzi.

Il Cardinale Angelo Comastri.

Altrettanto inattesa per molti era l’accettazione della rinuncia del Cardinale Sarah e nel caso del Cardinale Comastri, figlio spirituale di Santa Madre Teresa di Calcutta, è accolta con stupore, visto che si tratta di una delle figure più amate e seguite della Santa Sede, autore di molti libri sulla fede, come “Donarsi è l’unico guadagno! Per riscoprire la bellezza della vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata”, San Paolo Edizioni 2010; “Nelle mani di Dio”, San Paolo Edizioni 2010; “Dio scrive dritto”, San Paolo Edizioni 2012. Durante la pandemia in corso ha guidato una lunga serie di meditazioni dalla Basilica di San Pietro e fu visto in tutto il mondo la sua commozione in diretta televisiva nell’invocare l’aiuto della Madre di Dio contro il flagello del coronavirus cinese di Wuhan.

Il Cardinale Robert Sarah.

Il Cardinale Sarah – porporato guineano tra i più importanti dell’Africa e della Chiesa Cattolica Romana, uomo di grandissimo spessore culturale, spirituale e umano, difensore della liturgia, del diritto alla vita e della famiglia – ha poi scritto su Twitter: “Today, the Pope accepted the resignation of my office as Prefect of the Congregation for Divine Worship after my seventy-fifth birthday. I am in God’s hands. The only rock is Christ. We will meet again very soon in Rome and elsewhere. +RS” [Oggi il Papa ha accettato le dimissioni dal mio ufficio di Prefetto della Congregazione per il Culto Divino dopo il mio settantacinquesimo compleanno. Sono nelle mani di Dio. L’unica roccia è Cristo. Ci rivedremo molto presto a Roma e altrove]. Autore di libri come “Dio o niente. Conversazione sulla fede”, con Nicolas Diat, Cantagalli 2015; “La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore”, con Nicolas Diat, Cantagalli 2017; “Credo la Chiesa”, con Gerhard Ludwig Müller, Cantagalli 2018; “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino”, con Nicolas Diat, Cantagalli 2019; “Dal profondo del nostro cuore”, con Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, Cantagalli 2020. Da molti è visto come un paladino della autentica Fede e di quel settore cosiddetto “tradizionalista”. che vive in maniera critica l’eccesso di apertura al mondo, e a volte alla “mondanità”, della Chiesa Cattolica Romana e dei suoi esponenti, laici e religiosi.

“Vi ringrazio con emozione per le migliaia di messaggi che mi sono pervenuti ieri da tutto il mondo. Ora questo è il mio ritiro quaresimale. Vi invito a pregare nel grande silenzio di Dio. Restiamo fedeli a Cristo, seguendolo sulla via della Croce. + RS” (Cardinale Robert Sarah, 21 febbraio 2021).

Quindi, è con stupore che leggiamo quanto segue sul Faro di Roma, cattolicissimo house organ del Domus Sanctae Marthae. Questo fan bergoglioso sfrenato e adulatore della “bella Raggi”, come chiamano il cinquestellato Sindaco di Roma ad ogni respiro, dovrebbe diventare rosso della vergogna (e non solo per questo). Follia pura: «E sempre oggi esce (finalmente) di scena il card. Robert Sarah, rimosso a 75 anni e sei mesi da prefetto della Congregazione del Culto divino e della disciplina dei sacramenti, da tempo in rotta di collisione con la riforma di Papa Francesco. Era scaduto dal suo incarico già nel 2019 e non era stato rinnovato. Un trattamento analogo a quello riservato (giustamente) al card. Muller, non confermato prefetto della Dottrina della Fede. Sarah e Muller pur essendo stretti collaboratori del Papa hanno spesso assunto posizioni di aperta ostilità verso Francesco e la sua Riforma» (Faro di Roma, 20 febbraio 2021). Ecco, tutto in autentico stile misericordioso predicato dal Papa regnante.

Per quanto riguarda la “rotta di collisione con la riforma di Papa Francesco”, una affermazione non solo vergognosa, ma segno di follia.

Per quanto riguarda l’affermazione sulla “aperta ostilità verso Francesco e la sua Riforma”, ci limitiamo a citare il Cardinale Gerhard Ludwig Müller:
«Queste persone non hanno avuto il coraggio di presentarsi con il loro nome davanti a me, non sono capaci di rispondere con argomenti teologici e lavorano con questi mezzi sporchi. (…) Quello che trovo molto buono di questo pontificato, la sua grande opportunità, è l’accento sulla giustizia sociale, sul peso delle differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, l’interesse per i migranti, per la pace internazionale. Ma dobbiamo anche parlare della missione originaria del successore di Pietro: occuparsi della dottrina, della verità cattolica» (Corriere della Sera, 20 ottobre 2017).
«Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto. Dopo quarant’anni al servizio della Chiesa, mi sono sentito dire questo: un’assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli. Un vescovo cattolico e cardinale di Santa Romana Chiesa è per natura con il Santo Padre. Ma credo che, come diceva il teologo del Cinquecento, Melchior Cano, i veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. In tutte le organizzazioni del mondo i delatori di questa specie servono solo se stessi. (…) Ho l’impressione che nel “cerchio magico” del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di “amico” o “nemico” del Papa, è il danno più grave che causano alla Chiesa. Uno rimane perplesso se un giornalista ben noto, da ateo si vanta di essere amico del Papa; e in parallelo un vescovo cattolico e cardinale come me viene diffamato come oppositore del Santo Padre. Non credo che queste persone possano impartirmi lezioni di teologia sul primato del Romano Pontefice» (Corriere della Sera, 26 novembre 2017).

Ecco, il Faro di Roma dovrebbe meditare questa frase in ogni sua parola, ogni giorno che il Signore misericordioso lo permette di esistere: “I veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. In tutte le organizzazioni del mondo i delatori di questa specie servono solo se stessi”. Non ho altro da aggiungere.

Postilla
Fari luminosi su salda roccia, che guidano il Popolo di Dio nell’affrontare le prove durante il cammino

Il pezzo del nostro Editore di questa notte, interessantissimo, è davvero opportuno, sottolineando le due figure enormi di Comastri e Sarah, che la Chiesa Cattolica Romana perde in ruoli operativi. Loro restano comunque uomini di Chiesa e di Fede, come fari luminosi su salda roccia, che sapranno pregare e aiutare la Chiesa e il Popolo di Dio, con la preghiera, con la scrittura e con tutto ciò che sarà in loro potere fare.

Molto importanti le parole riportate di Müller – si vede che, nel 2017, combattevano una battaglia personale difficilissima – in questa vicenda, che delinea sempre più uno “stato del caos” che prende corpo nel 2013, dopo 8 anni di pontificato e dopo i cardinali di spicco messi da parte con la leggerezza degli stolti e dei superbi, tutto è più chiaro. La forma del caos è sempre più definita. È nostra convinzione che se l’Editore è tornato a scrivere nel 2019 non è un caso, ma è per il caos che ha avvertito. Il ritorno dell’Editore si è reso necessario dalle circostanze allarmanti. L’Editore è dovuto intervenire. Ci dispiace molto che ormai quotidianamente siamo chiamati e costretti a intervenire anche pesantemente per fare piena luce su questa opaca era della Chiesa Cattolica Romana. Nostro intento è aiutare a distinguere cosa che è giusto da cosa che è sbagliato per un Cattolico, cosa è bene e cosa è male e di conseguenza aiutare il bene a emergere. I cardinali sono il cardine della Chiesa Cattolica Romana. Il colore che li contraddistingue è il “rosso sangue”, segno che il loro servizio alla Chiesa di Gesù Cristo e al suo Vicario in terra deve spingersi fino all’estremo sacrificio, se necessario.

Vedere trattati in questo modo vergognoso autorevoli e fedeli servitori della Chiesa di lungo corso (i due di ieri non sono gli unici, non sono i primi e non saranno gli ultimi), oltre che darci un dispiacere enorme, ci esorta ad intervenire con più fermezza. Spesso siamo sarcastici, spesso siamo ironici, spesso richiamiamo all’ordine anche con spirito di collegialità certa stampa che si definisce cattolica. Li abbiamo richiamati con il sorriso spesso e volentieri. Ma considerato il loro atteggiamento, il loro comportamento da adesso in poi mettiamo da parte i convenevoli e useremo la critica nuda e cruda per chi denigra, per chi manca gravemente di rispetto alla Chiesa di Cristo e al Popolo di Dio – i piccoli e i semplici, come i grandi e gli istruiti – rivolgendosi a prelati di altissimo profilo umano e spirituale con specchiate carriere ecclesiastiche quarantennali ai vertici della Chiesa Cattolica Romana, con grave mancanza di rispetto. Sarete rispettati se rispettate il prossimo.

Chi si piega a luridi giochi di potere da noi riceverà critiche senza se e senza ma. Critiche dure e opportune perché se la Chiesa Cattolica Romana è un faro nella nebbia che indica la rotta da percorre, il Popolo di Dio è nel contempo viandante sul mare di nebbia e il guardiano di quel faro che sarà osservato da uomini e donne molto devoti, ma con la speciale devozione alla lente.

I Domenica di Quaresima, 21 febbraio 2021
Lo Staff del Blog dell’Editore

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