1^ domenica di Quaresima: convertitevi

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Con il mercoledì delle ceneri è iniziato il 2° periodo dell’anno liturgico che ci porta alla Pasqua di Risurrezione.  Un periodo di 40 giorni: il 40 è un numero significativo; il diluvio universale durò 40 giorni e 40 notti; gli Ebrei, usciti dall’Egitto, migrarono nel deserto per 40 anni; sul Sinai Mosè stette davanti a Dio per 40 giorni; Gesù si ritirò nel deserto per 40 giorni.  Il 40 è il risultato di 4×10: il quattro sta ad indicare la realtà creata da Dio (acqua, terra, aria e fuoco), il dieci è il numero che indica Dio e la Santissima Trinità. 

I quattro elementi, abbandonati a sé, determinano il caos, il disordine, la guerra, la morte; armonizzati dal dieci ( la forza divina) determinano il cosmo, l’ordine, la bellezza del creato. Gesù volle rimanere nel deserto quaranta giorni tentato da Satana. La tentazione è sempre bella: è una scelta tra due amori, è bella perché ci permette di fare la nostra scelta.

Gesù nel deserto stava con le bestie selvatiche: Gesù ci invita a stare con le bestie selvatiche, a guardarle in faccia ma a non aver paura; non devi né temerle né ignorarle, neppure ucciderle, devi conoscerle, devi dare ad esse un nome: sarà la bestia dell’orgoglio, della superbia, dell’arrivismo, della sessualità sfrenata.  Non devi aver paura, ma devi fare la tua scelta oculata, responsabile ed attenta. 

Gesù infatti, da Figlio di Dio, fatta la sua scelta, esce dal deserto ed annuncia il Vangelo: la buona notizia. Il Vangelo è una Parola, un Messaggio che ci annunzia che noi d’oggi innanzi, non saremo mai soli: l’amore misericordioso di Dio e la sua Grazia non verranno mai meno.

Il Vangelo non assicura ricchezze, onori, piaceri, anzi Gesù dirà: ‘chi vuole essere mio discepolo prenda la croce’. La bella notizia è che Dio è sempre con noi; è un alleato amabile, il suo è un abbraccio divino, è l’aiuto formidabile per entrare nel Regno dei cieli.

Gesù nel Vangelo ci esorta: ‘il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino; convertitevi!’.  La parola solenne ed austera è una sola: convertitevi, mettetevi nella via del Signore. Forse per ora mi chiedi, caro amico, ma per chi suona questa campana? Ti rispondo: suona per me, per te, per ciascuno di noi. 

Nella parola ‘convertitevi’ c’è tutto il Nuovo Testamento, il termine greco è ‘metanoia’, cioè rivoluzione mentale: cambiare testa. Il Vangelo di oggi, 1^ domenica di quaresima, ci invita alla rivoluzione; rivoluzione interiore, che ciascuno di noi è chiamato a realizzare dentro se stesso, nel proprio cuore.  

Dal cuore dell’uomo possono uscire intenzioni cattive: egoismo, superbia, orgoglio e tutto ciò che ne deriva (quelle bestie selvatiche del deserto). L’orgoglio e l’invidia portò Caino ad uccidere il fratello Abele; la superbia portò l’uomo al peccato originale. Gesù con il Battesimo ci ha costituito figli di Dio;Dio, come ben sai, è amore, perdono, misericordia infinita.

E’ il momento della scelta: Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, dopo l’apprendistato di trenta anni a Nazareth e il Battesimo nel Giordano, si è ritirato nel deserto per dare a noi una lezione di vita. Satana non mostrò a Gesù cose cattive,  non suggerisce mai di fare il male, perché il male per il male nessuno lo farebbe; Satana presenta solo l’aspetto allettante della realtà: così ad Eva suggerisce ‘mangia questo frutto, diventerai come Dio’, a Gesù: ‘buttati giù, gli angeli ti sosterranno e sarà uno spettacolo…’.

 In Gesù ci viene offerta oggi un’alleanza nuova con Dio che è amore: ciò non significa che non ci sarà diluvio universale, non ci sarà ‘coronavirus’, non ci saranno croci; il grande dono che Gesù ci offre è quello di essere ‘figli di Dio’, chiamati perciò a ricevere il dono di una terra nuova, un cielo nuovo. E’ necessario allora ripensare il nostro Battesimo e ai doni e carismi ricevuti dallo Spirito Santo; è necessario avvicinarci ed incontrarci con Dio che è amore e misericordia. 

Convertirsi non è solo raccogliersi in preghiera, in meditazione, digiuni, elemosine; ma è soprattutto prendere coscienza che siamo figli di Dio e vivere da figli. Occorre fare rinverdire la coscienza del nostro battesimo che ci ha costituito figli di Dio e fratelli tra di noi. Come cristiani siamo chiamati ad annunciare il messaggio di Cristo non solo proclamandolo a parole ma soprattutto con le opere.

Essere veri cristiani nel nostro lavoro quotidiano in campo politico, economico, sociale oltre che religioso. Il cristiano deve essere cristiano sempre:  come il sacerdote è sacerdote sempre sia che è giovane sia che è pensionato; i genitori sono papà e mamma sempre anche se i figli sono sposati.

Nel nostro impegno quotidiano , amici carissimi, non saremo mai soli,  ma lo Spirito Santo ci darà la forza, energia, talenti e carismi per assolvere ciascuno la  nostra missione.  E se ci sentiamo deboli Gesù ci nutre con la sua Parola e con la Santissima Eucaristia nella Messa domenicale.  La Quaresima segna proprio questa ripresa di vita alla sequela di Cristo Gesù.

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