Il papa ha ricordato i martiri in Libia

Condividi su...

I 21 martiri di Libia trucidati dai jihadisti di Daesh su una spiaggia non lontana da Sirte “morivano dicendo: ‘Signore Gesù!’, confessando il nome di Gesù” mentre venivano sgozzati: con queste parole papa Francesco ha fatto memoria dei 21 emigrati cristiani (20 egiziani copti ortodossi e un loro compagno di lavoro ghanese) decapitati dagli affiliati dello Stato Islamico nel febbraio del 2015.

Così il papa ha affidato la commemorazione personale dei martiri di Libia al Videomessaggio alla ‘Giornata dei Martiri contemporanei’, organizzata dalla diocesi copta ortodossa di Londra in occasione del VI anniversario del massacro e svoltasi in forma di webinar, a cui hanno preso parte,  anche il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, l’Arcivescovo Canterbury Justin Welby e il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Nel suo Videomessaggio, Papa Francesco ha confidato di custodire nel proprio cuore la memoria di quel momento: “Ho nel cuore quel battesimo di sangue, questi ventuno uomini battezzati cristiani con l’acqua e lo Spirito, e quel giorno battezzati anche con il sangue. Sono i nostri Santi, Santi di tutti i cristiani, Santi di tutte le confessioni e tradizioni cristiane. Sono coloro che hanno imbiancato la loro vita nel sangue dell’Agnello, sono coloro… del popolo di Dio, del popolo fedele di Dio”.

Sono stati uomini costretti ad emigrare: “Sono andati a lavorare all’estero per sostenere le loro famiglie: uomini normali, padri di famiglia, uomini con il desiderio di avere dei figli; uomini con la dignità dei lavoratori, che non solo cercano di avere pane a casa loro, ma di portarlo a casa con la dignità del lavoro. E questi uomini hanno dato testimonianza di Gesù Cristo. Sgozzati dalla brutalità dell’Isis, morivano dicendo: ‘Signore Gesù!’, confessando il nome di Gesù”.

Però davanti ad una tragedia c’è la coerenza della fede: “E’ vero che c’è una tragedia, che questa gente ha lasciato la vita sulla spiaggia; ma è vero anche che la spiaggia è stata benedetta dal loro sangue. Ma ancora di più è vero che dalla loro semplicità, dalla loro fede semplice ma coerente hanno ricevuto il dono più grande che possa ricevere un cristiano: la testimonianza di Gesù Cristo fino a dare la vita”.

Il papa ha ringraziato per la loro fede: “Ringrazio Dio nostro Padre perché ci ha dato questi fratelli coraggiosi. Ringrazio lo Spirito Santo perché ha dato loro la forza e la coerenza di arrivare alla confessione di Gesù Cristo fino al sangue. Ringrazio i vescovi, i preti della Chiesa sorella copta che li ha allevati, ha loro insegnato a crescere nella fede.

E ringrazio le mamme di questa gente, di questi ventuno uomini che hanno loro ‘allattato’ la fede: sono le mamme del popolo santo di Dio che trasmettono la fede ‘in dialetto’, un dialetto che va oltre le lingue, il dialetto delle appartenenze”.

Infine ha ringraziato i partecipanti alla commemorazione: “Mi unisco a tutti voi, fratelli vescovi, che siete in questa commemorazione. A te, grande, amato Tawadros, fratello e amico vescovo. A te, Justin Welby, che hai voluto venire anche a questo incontro.

E a tutti gli altri vescovi e preti, ma soprattutto mi unisco al santo popolo fedele di Dio che nella sua semplicità, con la sua coerenza e le incoerenze, con le grazie e i peccati, porta avanti la confessione di Gesù Cristo: Gesù Cristo è il Signore.

Ringrazio voi, ventuno Santi, Santi cristiani di tutte le confessioni, per la vostra testimonianza. E ringrazio Te, Signore Gesù Cristo, per essere così vicino al tuo popolo, per non dimenticarlo. Preghiamo insieme, oggi, in questa memoria di questi ventuno Martiri copti: che loro intercedano per tutti noi davanti al Padre. Amen”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50