L’Aifo celebra la Giornata Mondiale dei malati di lebbra

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Domenica 27 gennaio l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau celebra la 60a Giornata mondiale dei malati di lebbra. La Giornata è un grande appuntamento di solidarietà, a cui capi di Stato, autorevoli ricercatori e persone semplici offrono il loro contributo. Fu istituita nel 1954 da Raoul Follereau, scrittore, poeta e giornalista francese, che per il suo impegno fu definito ‘apostolo dei malati di lebbra’. Follereau inseriva la lotta alla lebbra in un impegno più ampio contro ogni forma di emarginazione e di ingiustizia. Costante è stato il suo impegno per la pace. In occasione della ricorrenza, in collaborazione col Pontificio Istituto Missioni Estere, mercoledì 23 gennaio dalle ore 18.30 a Milano, l’Aifo organizza una mostra e un convegno per celebrare la 60a Giornata mondiale del malato di lebbra e consegnato il Premio 2013, ‘Fai della tua vita qualcosa che vale’ alla memoria di Carlo Urbani, medico infettivo logo marchigiano, che scoprì la Sars e, assistendone i malati, ne rimase purtroppo vittima nel decennale della morte. All’incontro intervengono la giornalista Lucia Bellaspiga, autrice della biografia di Carlo Urbani; il dott. Sunil Deepak, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il dott. Franco Colizzi, direttore del Centro di Salute Mentale di Brindisi.

 

 

La lebbra è una malattia contagiosa causata dal Mycobacterium leprae, bacillo isolato nel 1873 da Gerhard Armauer Hansen. Da allora la malattia è definita ‘Hanseniasi’ o ‘Morbo di Hansen’ e i malati ‘hanseniani’. Il bacillo inizialmente distrugge i nervi periferici provocando insensibilità, a causa della quale sono quindi danneggiati i tessuti, determinando così le mutilazioni. Se non trattata, provoca danni progressivi e permanenti a pelle, nervi, arti e occhi. Circa 700 persone si ammalano ogni giorno nel mondo. Si stima che siano almeno altrettanti, quotidianamente, i casi non identificati. In realtà nessuno può dire esattamente quanti siano i malati nel mondo. Di fatto, quando si avviano piani di ricerca dei casi di lebbra in aree poco raggiungibili, si continuano a scoprire numerose persone affette dalla malattia. Tra loro la percentuale dei bambini rimane alta. Ciò indica un alto livello d’infezione.

L’Hanseniasi è diffusa essenzialmente in quella che viene definita la cintura della povertà, area in cui vivono un miliardo e 300 milioni di persone che sbarcano il lunario con meno di un euro al giorno. Nel 2011 si sono registrati 219.075 nuovi casi nel mondo, mentre i casi in trattamento ammontavano il 31/12/2011 a 181.941. Dai primi anni ‘80, con l’introduzione della polichemioterapia, finalmente dalla lebbra si può guarire. Ma anche se la malattia è perfettamente curabile, ancora oggi le si accompagna spesso un pesante stigma sociale che vede le persone affette, anche se guarite completamente, come ‘diverse’ e socialmente emarginate. Si stima che circa 10 milioni di persone subiscano oggi le conseguenze fisiche e sociali della malattia. Grazie al sostegno di centinaia di migliaia di italiani, in 51 anni di attività l’Aifo ha contribuito alla cura di oltre un milione di malati di lebbra, destinando 135 milioni di euro a progetti nei Paesi a basso reddito. I progetti sostenuti dall’Associazione nel 2011 hanno raggiunto complessivamente 344.002 persone. I nuovi casi di lebbra diagnosticati nei progetti sostenuti da AIFO erano 16.133: tutti hanno ricevuto il trattamento con la polichemioterapia. Nel 2011 le attività dell’Aifo legate alla lebbra hanno raggiunto 44.634 persone, compresi gli ex-malati seguiti dai progetti e le persone curate per complicazioni legate alla malattia. Spesso i benefici degli interventi raggiungono tutta la famiglia, per cui il numero reale dei beneficiari è molto più alto.

In preparazione alla Giornata, giungeranno in Italia volontari e operatori dei progetti Aifo in Africa, per tenere conferenze e dibattiti presso scuole, parrocchie, piazze e istituzioni di ogni genere, al fine di sensibilizzare e informare sul problema della lebbra nel mondo e sull’opera dell’Aifo. Domenica 27 gennaio migliaia di volontari offriranno nelle piazze italiane il ‘Miele della solidarietà’. Alla Giornata e alle iniziative a essa legate è stato concesso negli ultimi quattro anni l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e nell’ultimo anno il Patrocinio del Segretariato sociale Rai. Sabato 26 e domenica 27 gennaio anche negli stadi della Serie A sarà esposto uno striscione che ricorderà a tutti i tifosi questo grande appuntamento di solidarietà.

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