Il Forum delle Famiglie presenta il manifesto per la famiglia

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I presidenti delle 50 associazioni e dei 20 Forum regionali che compongono il Forum delle Famiglie hanno presentato a Roma presentato il loro manifesto, ‘Più famiglia oggi, più Italia domani’ con sette grandi ‘Sì’ che riguardano la cittadinanza della famiglia, la sua centralità per lo sviluppo del Paese, il sostegno alla vita ed alle famiglie giovani, la conciliazione tra famiglia e lavoro, il welfare, la libertà educativa, l’identità italiana nel processo di integrazione europea. Nei prossimi giorni questo manifesto sarà sottoposto ai candidati perché su esso si impegnino con una scelta che diventa anche discriminante per le scelte degli elettori. L’elenco dei sottoscrittori del Manifesto sarà infatti reso pubblico nell’imminenza delle elezioni perché il criterio della consonanza sui ‘valori non negoziabili’ possa diventare criterio di voto. Il Forum delle Famiglie si impegna poi a contattare, nel corso della legislatura, i candidati risultati effettivamente eletti per sostenere e verificare insieme l’attuazione di punti della Piattaforma da loro sottoscritta. Francesco Belletti, presidente del Forum, in occasione di questa presentazione, ha affermato: “In una situazione nella quale la fine delle ideologie da un lato e la crisi economica dall’altro appiattiscono i programmi e le proposte politiche, l’imminente campagna elettorale potrebbe vedere come protagonisti i grandi temi etici e sociali su cui la società si confronta. E noi entriamo a pieno titolo in questo dibattito”.

 

 

Proseguendo l’introduzione ai sette punti il prof. Belletti ha ribadito la centralità della famiglia nello sviluppo del Paese: “N el nostro Paese la famiglia ha confermato sul campo di essere insostituibile capitale sociale, incessante generatore di bene comune e preziosa risorsa di coesione sociale e di solidarietà, nonostante la recente crisi globale che ha colpito l’Italia in modo particolare. Troppo lunga è però la crisi, troppo deboli i sostegni alla famiglia da parte della società e della politica: così molti nuclei familiari, quasi ‘sotto attacco’, rischiano oggi di logorarsi definitivamente. Occorre quindi che la società, la politica, il sistema economico costruiscano una nuova Alleanza con la famiglia, per promuoverla e sostenerla, per valorizzarla non solo come ammortizzatore sociale, ma soprattutto come motore di sviluppo e di ripresa, e come irrinunciabile luogo di mediazione e di scambio di solidarietà tra i sessi e le generazioni. È in gioco la tenuta complessiva del nostro sistema sociale. Al Paese servono urgenti e innovative politiche familiari, capaci di valorizzare la famiglia con una concreta e coerente attuazione del principio di sussidiarietà: politiche promozionali, sostegno alla qualità relazionale dei nuclei familiari’, ascolto, promozione e collaborazione con l’associazionismo familiare. Questo chiediamo a chi si candida al governo del Paese per i prossimi cinque anni. Questo valutiamo nei programmi elettorali. Questo verificheremo puntualmente nell’azione del governo e del Parlamento. I sette ‘Sì alla famiglia’ presentati in questa Piattaforma costituiscono la nostra bussola per la costruzione di un’Italia più ‘a misura di famiglia’, quindi più umana, solidale, capace di restituire fiducia e speranza al nostro Paese”.

In sostanza il Forum delle Famiglie chiede ai parlamentari di dare una piena cittadinanza alla famiglia, che si radica nel disegno complessivo della nostra Costituzione, che affida la costruzione del bene comune ad ogni attore sociale, a partire dai singoli cittadini, passando per i corpi intermedi fino alle più alte istituzioni dello Stato. La responsabilità e l’assunzione di diritti e doveri di reciprocità e di solidarietà sono legge fondativa e dinamica irrinunciabile dell’esperienza familiare, di quella ‘società naturale’ che la Costituzione riconosce ‘fondata sul matrimonio’ (art. 29), cui attribuisce specifici compiti di rispetto e reciprocità tra i coniugi, di responsabilità educativa verso le nuove generazioni, di costruzione dei legami di solidarietà intergenerazionali. Perciò la centralità della famiglia nello sviluppo dell’Italia passa attraverso tre questioni decisive: l’equità fiscale sui carichi familiari; il concreto finanziamento delle politiche familiari; la valutazione di impatto familiare, attraverso l’applicazione del principio costituzionale dell’articolo 53 (equità fiscale secondo la capacità contributiva, quindi misurando in modo appropriato i carichi familiari), attuabile attraverso l’applicazione del ‘Fattore Famiglia’, che propone di alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie attraverso una congrua no tax area familiare.

Quindi il Forum delle Famiglie pone ai candidati un obiettivo per il prossimo quinquennio: “ ‘Un punto di Pil in più per la famiglia’ sia l’obiettivo concreto per il bilancio delle politiche familiari del nostro Paese. Strumento privilegiato per tale obiettivo è la costituzione di un Fondo permanente per la famiglia. La valutazione di impatto familiare (VIF) deve garantire che per ogni provvedimento agito siano valutate ex ante le conseguenze dirette e indirette sulle concrete condizioni di vita delle famiglie. Chiediamo che nel prossimo quinquennio vengano introdotti modelli sperimentali di VIF a livello nazionale, regionale e locale, su cui costruire un sistematico osservatorio. La centralità della famiglia nelle scelte politiche per il futuro del Paese potrà avvalersi del Piano nazionale per la famiglia, approvato per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana nel 2012, che pone in modo esplicito la famiglia come punto prioritario nell’Agenda del governo.

Chiediamo che nel prossimo quinquennio quanto indicato nel Piano divenga obiettivo operativo e concreta azione amministrativa, con realistici e vincolanti programmi attuativi, che esplicitino e diano certezza di tempi e di risorse economiche. Lo sviluppo e la ripresa del sistema Paese saranno solidi e permanenti solo se poggeranno le proprie basi su un aumento dell’occupazione e un miglioramento della sua qualità: un lavoro stabile, pagato equamente, flessibile ‘a favore di famiglia’, che liberi competenze e creatività. Solo da questa nuova visione del lavoro possono scaturire progetti familiari a lunga scadenza: solo la buona occupazione permette di fare e mantenere famiglia”.

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