Giornata dello spreco: risparmiando si sfamano tutti

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Riducendo di appena il 25% gli sprechi di cibo degli italiani sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola dei circa 4 milioni di poveri che in Italia con l’emergenza Covid sono costretti a chiedere aiuto per il cibo con pacchi alimentari o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case. E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si celebra oggi:

“Tra le categorie più deboli dei nuovi indigenti il 21% è rappresentato da bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi il 9% da anziani sopra i 65 anni e il 3% sono i senza fissa dimora secondo gli ultimi dati Fead. Nel 2020 5.200.000 le tonnellate di alimenti finiti nella spazzatura tra quello che si getta tra le mura domestiche e ciò che riguarda tutta la filiera, per un valore complessivo di circa € 9.700.000.

Agli sprechi domestici che secondo la Coldiretti rappresentano in valore ben il 54% del totale vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%)”.

 L’anno del Covid fa registrare tuttavia una positiva svolta nei comportamenti degli italiani che hanno taglia gli sprechi e aumentato la solidarietà nei confronti dei più bisognosi, da parte delle industrie, degli agricoltori, della ristorazione, della distribuzione e di singoli cittadini.

Proprio per sostenere la svolta green in Italia la Coldiretti ha predisposto un decalogo anti spreco con pochi semplici accorgimenti, a partire dalle abitudini di spesa: fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante sono alcuni dei consigli antisprechi a tavola.

 La Coldiretti ha anche partecipato ad iniziative di beneficienza alimentare diffuse in tutto il Paese a partire dalla Spesa sospesa dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove tutti i cittadini possono decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del ‘caffè sospeso’, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

Sono oltre 5.000.000 i chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di altissima qualità distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti nel 2020 per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi di fronte alla crescente emergenza provocata dalla pandemia Covid:

“Si è trattato della più grande iniziativa di solidarietà mai realizzata dagli agricoltori italiani resa possibile dalla partecipazione volontaria dei cittadini al programma della ‘Spesa sospesa’ e dal contributo determinante del management dei Consorzi Agrari D’Italia (Cai) e della Coldiretti che ha deciso di rinunciare a propri compensi straordinari”.

Intanto volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +8,2 % nelle vendite del 2020 rispetto all’anno precedente, come sottolinea la Coldiretti: “Una situazione che evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che per risparmiare orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande, nel tempo del Covid.

Le vendite degli alimentari nei discount infatti sono quelle che registrano il tasso di crescita più elevato dopo il commercio elettronico che aumenta su base annua del 34,6%. Il risultato positivo delle vendite alimentari che riguarda la grande distribuzione (4,4%) e addirittura anche le piccole botteghe (+4,1%) è sostenuto in realtà dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio, lo smart working, le preoccupazioni e le chiusure forzate che hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche”.

Inoltre gli italiani riciclano quasi 7 imballaggi su 10 (68,3%) al pari dei tedeschi, meglio dei francesi e sopra la media Ue; è’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati Eurostat, con la spesa degli italiani composta per grande parte di prodotti confezionati, dalla frutta ai salumi, dalla carne al caffè, dall’olio al vino.

In Germania si ricicla il 68,5% degli imballaggi, in Francia il 65,7%, in Austria il 65,5% mentre la Spagna con il 68,8% fa appena un po’ meglio dell’Italia, mentre il record europeo spetta al Belgio con l’85,3%.

L’Italia ricicla oltre 9.500.000 tonnellate fra cui 399.000 tonnellate di acciaio, 51.000 di alluminio, 3.989.000 di carta, 1.997.000 di legno, 1.054.000 di plastica e 2.069.000 di vetro. In Italia nasce 1 nuovo imballaggio ogni 4 vecchi recuperati con il 20% destinato all’uso alimentare secondo un’elaborazione di Uecoop su dati Ispra:

“L’attenzione agli sprechi e il recupero dei materiali sono aspetti strategici della green economy Made in Italy che garantisce al Paese oltre 3.000.000 di occupati dai servizi al commercio, dalla produzione manifatturiera all’agricoltura con la capacità potenziale di creare 100.000 nuovi posti di lavoro ogni anno secondo l’ultimo rapporto Unioncamere/Symbola”.

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