Vaccinazione anti-Covid-19. Accese discussioni pro/contra, volontaria/obbligatoria. Dubbi su terapie genetiche a mRNA. Spunta un “vaccino jolly”

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Il 2021 si è aperto già per niente bene, con forte discussioni sulla vaccinazione anti-Covid e la programmazione “primula” da follia del “super” commissario Arcuri, che stenta a decolare (per fortuna dicono i malpensanti, peccatori ma indovini), per mancanza di dosi di vaccini e possibilità di somministrazione su larga scala (finché si trattava di personale sanitario in strutture sanitarie, si trattava di una passeggiata), ma anche per totale assenza di visione e semplice incapacità organizzativa. Quindi, rimangono ancora irrisolti molti dubbi, mentre anche sui giornali e sulle Tv di regime cominciano ad affiorare delle perplessità sull’uso delle terapie genetiche definite “vaccini”.

Alexandra Henrion-Caude.

Genetista francese: “Folle pensare di somministrare vaccini all’mRNA alla popolazione sana”

A proposito dei cosiddetti “vaccini” a mRNA, una grande esperta in materia, la genetista Alexandra Henrion-Caude, Direttrice dell’Unità di ricerca genetica ed epigenetica dell’Istituto francese di ricerca sanitaria e medica, ha offerto un parere intervenendo alla trasmissione francese TVLibertés per parlare della tecnica a mRNA utilizzata in particolare con il vaccino predisposto da Pfizer/BioNTech contro il Covid-10. Alexandra Henrion-Caude ha ribadito di non essere contraria né ai vaccini Pfizer né all’RNA, ma essendo un’appassionata di RNA e avendo studiato tutta la letteratura in materia, esprime le sue perplessità in merito ad un vaccino che non ha ancora superato la fase di sperimentazione e inoltre sostiene che sia del tutto folle pensare di somministrarlo alla popolazione sana.  Sembra che ci troviamo in presenza di una gigantesca operazione globalista, in cui milioni di persone vengono usate come cavie. L’ipotesi è tutt’altro che campata in aria, visto che dobbiamo attendere fino a dicembre 2023 per avere i primi dati sulle risposte a breve e medio termine dell’applicazione.

Di seguito riportiamo la traduzione italiana dall’originale francese dell’intervento della genetista.

Alexandra Henrion-Caude.

Alexandra Henrion-Caude: Lavoro in questo campo da 12 anni. Sono innanzitutto appassionata dell’RNA, sono convinta del potere dell’RNA di fare tantissime cose al punto di diventare editrice di una rivista dedicata al tema. Quindi se esiste una persona interessata alla possibilità di curare con l’RNA sono proprio io.

Lei non è refrattaria ad utilizzare l’RNA?
No, sennò farei altro nella vita.

Quindi lei non ha un punto di vista dogmatico sulla questione?
No, certo non sono contraria né ai vaccini né all’RNA. Anzi, sono molto dispiaciuta per quello che sta succedendo. Invece proprio perché conosco l’RNA e tutta la letteratura in materia ed il suo potenziale s che somministrarlo ad individui sani è una follia. Veramente penso sia qualcosa di inconcepibile. Tenuto conto della versatilità della molecola RNA, della sua capacità di interagire con una moltitudine di molecole, della capacità di suddividersi in piccole sequenze è capace di produrre una serie di conseguenze sull’organismo. Per cui pensare di utilizzarlo su individui sani è una pura follia. Tra l’altro avevamo cercato nelle terapie VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare) di utilizzare l’RNA e non ci siamo ancora riusciti. Quindi se non ci riusciamo sui malati farlo su una popolazione sana mi sembra una follia. Non è una follia in assoluto ma lo è allo stato attuale dopo 10 anni di ricerche e sperimentazione.

In California, si lavora a un “vaccino jolly”

Sulla rivista Science sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto da scienziati del California Institute of Technology (Caltech) su un “vaccino jolly”, con il fine di contrastare tutte le varianti di coronavirus che, dagli animali, potrebbero fare il salto di specie all’uomo. Questo nuovo “vaccino jolly” si baserebbe sull’uso di nanoparticelle a mosaico: iniettate nell’organismo, sono in grado di mostrare al sistema immunitario pezzi di proteine di otto diversi coronavirus. Al momento sono state sperimentate sui topi, inducendo la produzione di anticorpi ad ampio spettro, capaci di riconoscere e attaccare il Sars-CoV-2 e altri virus simili non presenti nei vaccini.

In Italia, il Comitato tecnico-scientifica sarebbe favorevole a rendere la vaccinazione anti-Covid-19 obbligatoria

Sul tema dell’obbligo vaccinale i pareri sono discordi, ma un lungo coro di sì arriva dal mondo sanitario, politico e dagli esperti del Comitato tecnico-scientifico, che iniziano a incalzare circa la necessità di rendere il vaccino anti Covid-19 obbligatorio, specie in settori nevralgici, quali sono gli ospedali, le residenze per anziani, ma non solo. Si è espresso in questo senso Agostino Miozzo, Dirigente del Dipartimento della Protezione civile e Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico del governo. Al Messaggero ha dichiarato: “Medici, infermieri, personale sanitario: il vaccino anti Covid deve essere obbligatorio. Lo stesso deve valere per chi lavora nelle Residenze sanitarie, dobbiamo difendere gli anziani”. Sulle scuole in particolare afferma: “Io andrei anche oltre. Penso a tutte le strutture pubbliche, alle scuole, a chi lavora a contatto con molte persone. La via maestra è quella del convincimento. Ma in un ospedale non ci devono essere tentennamenti: se vuoi lavorare, devi vaccinarti”.

Cts: “Se la campagna di vaccinazione va come deve andare, torneremo a respirare in estate”. Il parere contrario di Andrea Crisanti

In un’intervista a Radio 2 il 20 gennaio, Miozzo, esponendo il suo punto di vista sulla questione dei vaccini e sulla prospettiva di un’estate in cui si potrà tornare a respirare, sempre con tutti i dispositivi di protezione e i rigidi criteri, ha commentato così: “Se la campagna vaccinale funziona come auspichiamo, inizieremo a vederne i risultati verso la fine della primavera. Per prima cosa abbattiamo il numero delle vittime, che continua ad essere drammatico. Se mettiamo in sicurezza gli anziani sopra gli 80, gli anziani dai 60 in su, quelli che lavorano nel mondo della scuola, dei servizi e della sicurezza, se mettiamo in sicurezza tutte queste persone, se la campagna vaccinale va come deve andare, io credo che verso la fine della primavera, l’inizio dell’estate, possiamo tentare di cominciare a respirare, anche se mantenendo la rigorosa osservazione di certi criteri di protezione”.

Decisamente più realistico si è espresso Prof. Andrea Crisanti, visto la campagna di vaccinazione che non decolla – vaccinati [persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose)] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 29 gennaio 2020 Ore 07:02): 392.504 (0,65%). Vaccinazione in tempo reale [QUI]. Andrea Crisanti, Direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e Docente di Microbiologia, non lascia molto spazio alla speranza in prospettive future indirizzate alla bella stagione. Il professore, in una nota emittente radiofonica, ha in poche parole cancellato l’idea di poter andare in spiaggia questa estate, e di poter finalmente andare a votare. Entrambe speranze comuni a molti italiani. Niente da fare quindi secondo Crisanti, vacanze annullate e estate pessima. E se le notizie che ha dato il professore sembrano essere negative, la sorpresa non finisce qui.

Sempre secondo Crisanti, “la suddivisione in zone durerà fino ad ottobre e ci abitueremo a vedere circa 300 morti al giorno, numeri un po’ più bassi che vedremo tra un paio di settimane. Andremo avanti con le zone fino a che non ci sarà l’impatto del vaccino, quindi verso settembre, ottobre”.
Alla domanda se quindi la prossima estate dovremo essere più prudenti rispetto a quanto lo siamo stati l’anno scorso, il docente universitario non ha dubbi: “Direi di sì. D’estate dovremo essere più cauti rispetto allo scorso anno, speriamo di poter andare in spiaggia”. Il rischio è quello di non poter proprio stendersi sulla sabbia o sul bagnasciuga. “Anche perché”, come ha tenuto a sottolineare Crisanti, “a fine agosto Israele è andato per la seconda volta in lockdown, e il clima, per chi non lo sapesse, è simile a quello italiano”. Tra l’altro, il docente non si spiega perché, se sono chiusi i cinema, i bar e i teatri, dovrebbero invece essere aperte le spiagge. “A parte il fatto che le spiagge sono all’aperto e non in un ambiente chiuso, la speranza era magari quella di rivedere aperti anche i bar e i teatri ora di agosto. Anche le discoteche in Sardegna si diceva che erano all’aperto. Ma tanto se questa estate si faranno le zone arancioni o rosse non si porrà nemmeno il problema” ha precisato Crisanti tagliando il discorso.

Foto di copertina: Il “ciclo vitale” di un mRNA in una cellula eucariote. L’RNA è trascritto nel nucleo cellulare. Dopo essere stato completamente modificato viene trasportato nel citoplasma e tradotto da un ribosoma. Alla fine della sua vita l’mRNA viene degradato.

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