AIFO celebra la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

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Domenica 31 gennaio AIFO celebra la 68^ Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra (GML),che si svolge dal 1954 nell’ultima domenica di gennaio, su iniziativa di Raoul Follereau, benefattore e profeta dei malati di lebbra, per denunciare l’emarginazione in cui vivevano milioni di persone.

Oggi la lebbra è stata ridimensionata, grazie ai progressi della medicina, ma colpisce ancora oltre 200.000 persone all’anno, lasciando in molte di loro i segni della disabilità, circa 3.000.000 circa secondo l’OMS. Ciò rende, il più delle volte, queste persone emarginate da paure e pregiudizi che non sono stati ancora del tutto sconfitti.

La lebbra, benché oggi sia perfettamente curabile, si sviluppa ancora in regioni povere e dove è carente la sanità di base in grado di prevenire il contagio e l’insorgere della malattia. Non a caso India e Brasile, che da soli rappresentano il 70 % dei casi di lebbra nel mondo, sono anche i due paesi che, dopo gli Stati Uniti, hanno più casi e decessi a causa del Covid-19.

AIFO, da 60 anni attiva nella cooperazione socio sanitaria nel mondo, ha imparato molto dalla lebbra, impegnandosi nella cura delle persone, nel promuovere la medicina di base, nel rafforzare le comunità affinché possano prendere in mano il proprio destino.

L’obiettivo è l’inclusione sociale delle persone emarginate, anche a causa di una disabilità, o minacciate di violenze (ad esempio le donne, i gruppi minoritari o discriminati) attraverso pratiche economiche (come i gruppi di auto aiuto) e sociali (come l’educazione e la formazione professionale).

Non a caso nei paesi dove è presente, con l’insorgere della pandemia, AIFO si è trovata subito in prima linea, attraverso l’informazione, per diffondere i mezzi di prevenzione e per sostenere materialmente le persone più fragili davanti allo sconvolgimento delle condizioni economiche provocate dalle misure per contenere i contagi.

AIFO prosegue in questo modo il lavoro che l’ha vista impegnata in altre emergenze sanitarie, come l’Ebola, al sostegno della fondamentale sanità di base. AIFO gestisce in questo momento 52 progetti di aiuto sanitario. Ogni anno cura più di 320.000 ammalati, dei quali oltre 250.000 colpiti dalla lebbra.

Inoltre nello scorso fine settimana su tutti i campi di calcio Aifo ha chiesto il diritto alla salute per tutti e con l’Associazione Italiana Allenatori Calcio e di Lega Calcio Serie A ha presentato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, per vincere la discriminazione e l’esclusione di quanti nel mondo sono colpiti da malattie tropicali e virali, e non hanno accesso alle cure primarie:

“E’ in questa cornice che quest’anno ci siamo fortemente impegnati anche nella lotta al COVID19, in Italia ed all’estero, dove da 60 anni lavoriamo per rafforzare servizi sanitari pubblici di prossimità e di vicinanza, e per avvicinare i servizi medici alle persone. Contrastando povertà, mancanza di istruzione, discriminazione che sono alla base di tutte le malattie fortemente legate alla povertà, lebbra inclusa”.

Oggi la lebbra ancora esiste, anche se molti progressi sono stati fatti, ogni 2 minuti una persona nel mondo contrae la lebbra, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo vi sono più di 3.000.000 persone con disabilità gravi causate dalla lebbra, e che richiedono cure quotidiane.

La lebbra è una malattia curabile, in modo facile e poco costoso, ma in tutto il mondo il morbo della lebbra, i virus come COVID19, Ebola, continuano a colpire troppe persone, solo per la mancanza della più elementare sanità di base. AIFO lavora conto questa realtà gestendo 52 progetti di aiuto sanitario nel mondo. Assistiamo ogni anno più di 320.000 ammalati, oltre 250.000 dei quali colpiti dalla lebbra.

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