Lo sforzo di Pio XII per salvare i “fratelli” ebrei. La verità che emerge dai documenti nel libro di Johan Ickx

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Documenti inediti contenuti nel libro Pio XII e gli ebrei (Rizzoli 2021, 416 pagine), dell’archivista vaticano Johan Ickx [*], mostrano il grande lavoro di Papa Pacelli e del suo “Bureau” per salvare la vita di migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. In un’intervista di Fabio Colagrande ai microfoni di Radio Vaticana Italia, pubblicato oggi su Vatican News, l’autore afferma: “Migliaia di testi della serie archivistica ‘Ebrei’ cancellano la leggenda del Papa filo-nazista”.

L’intervista: QUI.

Si intitola Pio XII e gli ebrei il libro di Johan Ickx, pubblicato il 12 gennaio 2021 in Italia da Rizzoli, frutto di mesi di ricerca tra i documenti per la prima volta accessibili dopo l’apertura degli Archivi vaticani relativi al Pontificato di Papa Pio XII. L’autore, che è il Direttore dell’Archivio Storico della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ricostruisce, attraverso decine di testi inediti, il ruolo cruciale svolto da Pio XII e dal “Bureau” della Segreteria di Stato nel tentativo di salvare migliaia di ebrei dalle persecuzioni naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Il volume, di circa quattrocento pagine, evidenzia chiaramente l’impegno incessante del Papa e del suo “Bureau” fra il 1938 e il 1944, per rispondere a quotidiane richieste di aiuto provenienti da tutta Europa.

Il Dott. Ickx – storico, archivista e scrittore – ne ha parlato ai microfoni di Radio Vaticana Italia spiegando innanzitutto perché abbia scelto come modello per la sua opera, scritta nell’anno della pandemia, il Decameron di Giovanni Boccaccio.

L’archivista della Segreteria di Stata rivela finalmente il ruolo di Papa Pio XII durante la Seconda guerra mondiale

Il 2 marzo 1939 il Cardinale Eugenio Pacelli veniva eletto Papa e dieci giorni dopo saliva al soglio pontificio con il nome di Pio XII. Fu dunque suo il compito – tutt’altro che semplice – di guidare la Chiesa negli anni terribili della Seconda guerra mondiale. A conflitto finito, Pacelli fu salutato come il salvatore di Roma dallo scempio dell’occupazione nazista: politici di primo rango e influenti personalità del mondo ebraico ne elogiarono il comportamento e l’operato. Di lì a poco, però, quella visione cambiò radicalmente. Prima la stampa sovietica poi la famigerata pièce teatrale Il vicario di Rolf Hochhut lo descrissero all’opinione pubblica sotto tutt’altra luce. Cominciò a serpeggiare la cosiddetta «accusa del Silenzio», che voleva Pio XII omertoso rispetto all’orrore dei campi di concentramento e in buona sostanza complice dei nazisti. Dove stava la verità? Cosa sapeva davvero il Papa delle atrocità commesse durante la guerra? Quanto erano fondate le ricostruzioni che parlavano di uno scambio epistolare tra lui e Roosevelt per prevenire l’escalation della guerra, di reti segrete per supportare la fuga dei perseguitati dal regime, di battesimi improvvisati volti a salvare migliaia di ebrei dalla deportazione?

Da allora le valutazioni su Pio XII non si sono più ricomposte e ciclicamente le discussioni sulla sua controversa figura tornano a infiammarsi. Così, deciso a spiegare le azioni del suo predecessore, Papa Francesco ha desecretato i documenti a riguardo.

Dott. Johan Ickx lavora da più di due decenni negli archivi della Santa Sede, e oggi dirige l’Archivio Storico della Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato: chi meglio di lui, dunque, può raccontarci cosa dicono quelle carte, e fare finalmente chiarezza? Affidandosi alle sole testimonianze documentali autentiche, l’autore di questo libro ricostruisce per noi le vicende che videro protagonisti Papa Pio XII e i suoi più stretti collaboratori, il celebre “Bureau”, dipingendo una serie di ritratti tanto vividi quanto accurati. E provando a fare luce su uno dei grandi misteri irrisolti della Seconda guerra mondiale.

Dott. Johan Ickx il 25 maggio 2019 nella Biblioteca Cardinale Giordano, in occasione della consegna del VII Premio Cardinale Giordano per il suo libro “Diplomazia segreta in Vaticano (1914-1915). Eugenio Pacelli e la resistenza alleata a Roma” (Cantagalli 2018), insieme al Segretario del Premio Francesco Antonio Grana, vaticanista di Ilfattoquotidiano.it.

[*] Dott. Johan Ickx ha trascorso la sua carriera in diversi dipartimenti della Curia romana. Ha pubblicato ricerche su un’ampia varietà di argomenti relativi alla storia della Chiesa Cattolica Romana dal Medioevo ai secoli IX e XX.

Nato in Antwerpen il 5 luglio 1961, ha studiato scienze religiose, teologia e filosofia all’Università Cattolica di Leuven e ha conseguito il dottorato in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma. Ha lavorato come assistente accademico presso la rivista Archivum Historiae Pontificiae, come funzionario della Congregazione per la Dottrina della Fede e come archivista del Tribunale della Penitenzieria Apostolica. Il 26 giugno 2008, mentre lavorava alla Penitenzieria, è stato nominato Consultore della Congregazione delle Cause dei Santi per un mandato di cinque anni. La sua nomina è stata rinnovata il 19 dicembre 2013. Dal 2010 lavora in Segreteria di Stato.

È autore di uno studio sulla valutazione da parte della Santa Sede della tattica della Germania nel Belgio occupato durante la prima guerra mondiale, La Guerre et le Vatican (2018). In questo studio sostiene che Eugenio Pacelli, il futuro Papa Pio XII, che allora era l’equivalente vaticano di un ministro degli esteri, giocò un ruolo chiave nel portare il Vaticano a scartare la propaganda tedesca e riconoscere che la Germania stava cercando di “terrorizzare la popolazione” del Belgio.

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