Gli agostiniani ricordano p. Ricotta

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E’ morto all’età di 92 anni, dopo una vita spesa al servizio dell’ordine e per oltre 40 anni missionario sulle Ande in Perù, l’agostiniano p. Ivo Ricotta, che per molti anni è stato nella basilica di san Nicola di Tolentino, come ha ricordato il priore, p. Gabriele Pedicino, nella messa di suffragio: “Ciao padre Ivo. Molto legato al nostro San Nicola da Tolentino, ha vissuto parte della sua vita sulle Ande del Perù dove oggi il Signore lo ha chiamato a sé. Grazie fratello per la bella e vera testimonianza missionaria che ci hai lasciato”.

Anche il presidente dell’associazione ‘Apurimac’, p. Pietro Bellini, ha ricordato l’agostiniano, originario di Tolentino: “Umile e disponibile, la sua grandezza è costituita da come è vissuto e da quanto ha fatto più che dagli alti incarichi ricoperti…

Sempre presente dove c’era bisogno, senza pensare a se stesso fino al rifiuto, nei suoi ultimi anni di vita, di ritornare in Italia per un periodo di riposo, perché temeva che i superiori non gli permettessero di ritornare in Perù a causa della sua avanzata età”.

E di progetti l’associazione ne ha sviluppati molti sotto la denominazione ‘Diritti di Periferia’, perché le  periferie sono un laboratorio di sperimentazione caratterizzato da una cronica assenza: quella dei diritti di base, civili, politici, umani.

I diritti in periferia sono un’eccezione: “Sono un privilegio per chi ne gode. Pochi ospedali, poche scuole, poche possibilità di movimento, pochi collegamenti con il centro, poche opportunità di scambio e molta marginalizzazione e ghettizzazione”.

Le periferie sono densamente abitate, che le rende ancor più problematiche: “Sono la chiara e netta rappresentazione di un’emergenza sociale mondiale. In Italia, come all’estero, nei Paesi sviluppati come in quelli a economia emergente le periferie si riconoscono per l’assenza di condizioni di vita dignitose. Le persone che le vivono si muovono sul labile confine tra legalità e illegalità e il più delle volte finiscono nell’illegalità”.

Nei Paesi in cui opera, l’associazione  ‘Apurimac’ garantisce interventi di sviluppo sociale e di crescita culturale nelle zone più vulnerabili e si impegna affinché le periferie possano godere di pari dignità in una situazione di legalità e giustizia sociale:

“Crede molto nella partnership con le comunità locali e, nel disegnare e realizzare i propri interventi, fa leva sulle risorse locali e sull’ascolto. Apurimac ETS concepisce la partecipazione comunitaria come un elemento imprescindibile per garantire un impatto sociale duraturo nel tempo”.

In America Latina l’associazione opera prevalentemente nella regione dell’Apurimac, che si trova a sud-est del Perù ed è una delle regioni più povere del Paese. La natura impervia del territorio, il numero di abitanti e la mancanza di sufficiente personale medico non garantisce cure sanitarie adeguate alla richiesta della popolazione:

“Per questo, dal 2018 implementiamo il progetto Salute e Telemedicina. Organizziamo campagne sanitarie itineranti con cui arriviamo nei villaggi più remoti portando assistenza sanitaria di qualità ai campesiños, in presenza e attraverso la telemedicina. Inoltre, offriamo laboratori didattici di igiene e salute di base”.

Dal 1°aprile 2018 al 31 marzo 2020, grazie al progetto Salute e Telemedicina sulle Ande della Regione Apurimac, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’associazione ha garantito il supporto al Sistema Sanitario Pubblico, con risultati soddisfacenti:

oltre 7.000 pazienti assistiti gratuitamente durante le 10 campagne sanitarie itineranti fino ad ora organizzate; oltre 18.000 prestazioni sanitarie gratuite offerte durante le 10 campagne sanitarie itineranti; oltre 1000 pazienti assistiti attraverso le Teleconsulte grazie al rafforzamento della Rete di Telesalute Nazionale attraverso due modalità di Telemedicina, nazionale e internazionale, che permettono una diffusione della tecnologia a supporto del Sistema Sanitario Pubblico.

Oltre a sostenere la popolazione, il progetto potenzia le competenze degli operatori sanitari locali, rafforza i sistemi sanitari decentralizzati e i sistemi di riferimento nazionale. Ad oggi sono oltre 2.000 gli operatori sanitari (Agenti Comunitari di Salute, medici, infermieri, studenti universitari) che hanno beneficiato della formazione organizzata da Apurimac ETS.

(Foto: Agostiniani)

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