Sentenza sulla strage alla stazione di Bologna: fu una strage di Stato. “Cavallini sapeva di disegni eversivi”

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“La sentenza sulla Strage di Bologna resa pubblica oggi conferma quello che era emerso anche dalla nostra inchiesta di lunedì scorso: la Strage di Bologna fu una strage di Stato, architettata da membri della P2 e dei servizi, realizzata da terroristi di destra. Domani alle ore 16.50 andrà in onda su Rai 3 l’inchiesta di Report di lunedì scorso che ricostruisce il filo nero che lega la Strage di Bologna al periodo delle stragi di mafia del 92-94 e della Trattativa Stato-Mafia. Ringrazio Tvtalk e Frontiere per lo spazio televisivo che ci hanno concesso per permettere la messa in onda della replica di questa lunga e articolata inchiesta” (Sigfrido Ranucci – Facebook, 8 gennaio 2021”.

La Corte: la Strage di Bologna fu una strage di Stato
“Cavallini sapeva di disegni eversivi”
ANSA, 8 gennaio 2021

“Il dilemma se la strage alla stazione di Bologna sia stata una strage ‘comune’ o una strage ‘politica’ non esiste. Non esiste in radice, perché si è trattato di una strage politica, o, più esattamente di una strage di Stato”. Ne è convinto il Aresidente della Corte di Assise di Bologna Michele Leoni, nel motivare la condanna all’ergastolo di Gilberto Cavallini.

Per il giudice “il fatto che a 37 anni di distanza l’imputazione per la strage di Bologna sia di nuovo ‘implosa’ in un’ottica minimalista e ‘spontaneista’ che riconduce tutto alla dimensione autarchica di quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo (con le bombe, ma anche con il solito corteo di coperture e depistaggi) lascia perplessi, anche perché non si sa attraverso quale percorso istruttorio e/o processuale si sia approdati a ciò”.

Gilberto Cavallini, si legge nelle 2.118 pagine di una “sentenza-trattato” “era tutt’altro che uno ‘spontaneista’ confinato in una cellula terroristica autonoma. Nonostante la sua maniacale riservatezza il suo nome è comparso in molti scenari, direttamente e/o incidentalmente”. “Risulta chiaro che Cavallini, con i suoi ‘collegamenti’, era pienamente consapevole dei disegni eversivi che coinvolgevano il terrorismo e le istituzioni deviate”, sottolinea ancora la Corte.

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