L’uso del titolo “Signora di tutti i popoli” per la Beata Vergine Maria è di per sé teologicamente lecito e permesso

La Congregazione per la Dottrina della Fede non si oppone all’uso del mero titolo “Signora”, “Madonna” o “Madre di tutti i popoli”, però a condizione che questo fosse chiaramente separato dalle presunte “apparizioni e rivelazioni” alla Sig.ra Ida Peerdeman ad Amsterdam nei Paesi Bassi, che rimangono non approvate.
Chiarimento emanato da parte del Vescovo di Haarlem-Amsterdam riguardo alla “Signora di tutti i popoli” del 31 dicembre 2020
Dopo aver consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede, e in accordo con essa, dichiaro quanto segue:
Con la devozione a Maria, Madre di tutti i popoli, molti credenti esprimono il loro desiderio ed il loro impegno per la fraternità universale degli uomini, con l’aiuto e il sostegno dell’ intercessione di Maria. “Maria è Madre nostra, è Madre dei nostri popoli, è Madre di tutti noi” (Francesco, Omelia del 12/12/2019) e ci invita a collaborare con il disegno di Dio ed il Suo desiderio che tutti noi siamo e diventiamo sempre più fratelli (cf. Benedetto XVI, Lett. Enc. Caritas in Veritate, n. 42).
Papa Francesco nella sua Lettera Enciclica Fratelli tutti scrive così: “Per molti cristiani, questo cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale (cf. Gv 19, 26) e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al “resto della sua discendenza” (Ap. 12,17). Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace” (n. 278).
In questo senso, l’uso del titolo Signora di tutti i popoli per Maria è di per sé teologicamente lecito. La preghiera con Maria e per intercessione di Maria, Madre dei nostri popoli, serve alla crescita di un mondo più unito, in cui tutti si riconoscono come fratelli e sorelle, creati tutti a immagine di Dio, nostro Padre comune.
Tuttavia, il riconoscimento di tale titolo non può intendersi come un riconoscimento nemmeno implicito della soprannaturalità di alcuni fenomeni, nell’ambito dei quali esso pare essere sorto. In questo senso, la Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce la validità del giudizio negativo sulla soprannaturalità delle presunte “apparizioni e rivelazioni” alla Sig.ra Ida Peerdeman, giudizio approvato da San Paolo VI il 05/04/1974 e pubblicato in data 25/05/1974. Questo giudizio implica che tutti sono invitati a cessare qualsiasi divulgazione riguardante pretese apparizioni e rivelazioni della Signora di tutti i popoli. Pertanto l’utilizzo delle immagini e della preghiera non può essere considerato in alcun modo un riconoscimento – nemmeno implicito – della soprannaturalità degli eventi in questione.
Riguardo al mero titolo “Signora”, “Madonna” o “Madre di tutti i popoli” la Congregazione generalmente non si è opposta al suo uso, a condizione che questo fosse chiaramente separato dal riconoscimento delle presunte apparizioni. Qualora si invochi la Vergine Maria sotto questo titolo, i pastori e i fedeli devono vigilare che tutte le forme di tale devozione si astengano da qualsiasi riferimento anche implicito a pretese apparizioni o rivelazioni.
Haarlem, il 30 dicembre 2020
+ Johannes Hendriks
Vescovo di Haarlem-Amsterdam
Comunicazione per la Diocesi Haarlem del 31 maggio 1996
Da molto tempo e in modo crescente, dai Paesi Bassi e dall’estero, giungono a noi, vescovo e vescovo ausiliario di Haarlem, numerose richieste di chiarimento a proposito delle apparizioni della Vergine Maria, Signora di tutti i Popoli, avvenute ad Amsterdam negli anni 1945-1959. Dopo aver valutato attentamente la questione, e in seguito a consultazioni con le gerarchie ufficiali, pensiamo, nell’intento di raggiungere la desiderata chiarezza pastorale, di dovere esprimere il parere seguente:
Occorre distinguere fra le apparizioni/i messaggi da un lato, e il titolo mariano di “SIGNORA DI TUTTI I POPOLI” dall’altro.
Per il momento, la Chiesa non è in grado di pronunciarsi sul carattere soprannaturale delle apparizioni né sul contenuto dei messaggi, e lascia ad ognuno la libertà di formarsi un giudizio personale secondo la propria coscienza. La preghiera “Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre…” in cui appare il titolo di “SIGNORA DI TUTTI I POLOLI” ha ottenuto già nel 1951 l’approvazione ecclesiastica del vescovo di Haarlem di allora, Mons. Huibers. Anche per quanto riguarda il culto pubblico di Maria con tale appellativo, non vi sono obiezioni da parte nostra.
In questo tempo in cui nel mondo, e soprattutto ad Amsterdam, convivono sempre più razze, popoli e culture diverse, reputiamo che proprio questo titolo possa fare chiara luce sulla maternità universale di Maria e sul suo ruolo femminile unico nel progetto di salvezza di Dio.
Haarlem, 31 maggio 1996, festa della Visitazione
+ Henricus Bomers
Vescovo di Haarlem
+ Jozef Punt
Vescovo ausiliario
Dichiarazione del Vescovo di Haarlem del 31 maggio 2002
In risposta alle domande riguardo le apparizioni della Signora di tutti i Popoli.
Come Vescovo di Haarlem-Amsterdam mi è stato richiesto di pronunciarmi riguardo l’autenticità delle apparizioni di Maria come Signora di tutti i Popoli ad Amsterdam durante gli anni 1945-1959. Molti fedeli e vescovi hanno fatto notare l’urgenza di una chiarificazione a questo proposito. Anche io sono personalmente consapevole che lo sviluppo della devozione, che abbraccia un periodo di 50 anni, richieda questo.
Come già è saputo, il mio predecessore, Mons. H. Bomers ed io stesso, abbiamo permesso la pubblica venerazione nel 1996. Quanto al carattere soprannaturale e al contenuto dei messaggi, non pronunciavamo alcun giudizio, ma dichiaravamo che “ciascuno è libero di formularsi un giudizio secondo la propria coscienza”. Avendo un positivo atteggiamento di fondo riguardo l’autenticità, decidevamo di attendere ulteriori sviluppi e di continuare a discernere lo spirito. (cfr. 1 Tess 5, 19-21)
Nel frattempo sono trascorsi sei anni da allora, ed io constato che questa devozione ha preso un posto nella vita di fede di milioni di fedeli sparsi nel mondo e che viene sostenuta da molti vescovi. Mi sono state anche riportate testimonianze di conversione e di riconciliazione, come anche di guarigione e di particolare protezione.
Nel pieno riconoscimento della responsabilità della Santa Sede, è in primo luogo compito del vescovo locale di pronunciarsi, secondo coscienza, sull’autenticità di rivelazioni private che stanno avvenendo o che sono avvenute nella propria diocesi.
Per tale motivo, riguardo ai risultati di investigazioni precedenti e delle questioni e obiezioni derivanti da esse, ancora una volta ho richiesto il consiglio di diversi teologi e di psicologi. I loro pareri testimoniano che in ciò non ci sono fondamentali impedimenti teologici o psicologici, per il riconoscimento dell’autenticità soprannaturale. Ho anche richiesto, riguardo ai frutti spirituali e allo sviluppo successivo, il giudizio di un certo numero di confratelli nell’Episcopato che sperimentano, nelle loro Diocesi, una forte venerazione di Maria come Madre e Signora di tutti i Popoli. Considerando questi pareri, testimonianze e sviluppi, e ponderando tutto questo nella preghiera e nella riflessione teologica, tutto ciò, mi conduce alla constatazione che nelle apparizioni di Amsterdam c’è un’origine soprannaturale.
Naturalmente, persiste l’influsso del fattore umano. Anche autentiche immagini e visioni passano – come lo afferma il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – “attraverso il filtro dei nostri sensi, che devono compiere un processo di traduzione…” e “…portano in sé anche le possibilità ed i limiti del soggetto che percepisce” (Cardinale Ratzinger, Commento teologico in preparazione alla pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima. L’Osservatore Romano, 28 giugno 2000).
Al contrario della Sacra Scrittura, la rivelazione privata non è mai vincolante per la coscienza del fedele. Essa è da vedersi come un aiuto per comprendere i segni dei tempi e per vivere più perfettamente il Vangelo nella sua attualità (cfr. Lc 12, 56; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 67). E i segni dei nostri tempi sono drammatici. È mia sincera convinzione che la devozione alla Signora di tutti i Popoli ci può aiutare, nella drammaticità del nostro tempo, a trovare la giusta via, la via verso una nuova e particolare venuta dello Spirito Santo, Lui che solo può sanare le grandi piaghe del nostro tempo.
Per seguire l’ulteriore sviluppo della devozione e pervenire ad una più profonda comprensione del suo significato, ho nominato una commissione di accompagnamento. Il suo compito è quello di documentare tutte le iniziative, le esperienze e le testimonianze, di giudicarle e di promuovere un corretto sviluppo ecclesiale e teologico della devozione.
Spero con ciò di aver provveduto a fornire sufficiente informazione e chiarezza.
Haarlem, 31 maggio 2002
+ Jozef Punt
Vescovo di Haarlem
(Traduzione italiana ufficiale dell’originale neerlandese)
La preghiera di Nostra Signora di tutti i popoli
SIGNORE GESÙ CRISTO,
FIGLIO DEL PADRE,
MANDA ORA IL TUO SPIRITO SULLA TERRA.
FA’ ABITARE LO SPIRITO SANTO
NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI,
AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI
DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ E DALLA GUERRA.
CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI,
LA BEATA VERGINA MARIA,
SIA LA NOSTRA AVVOCATA.
AMEN.
Imprimatur, 6 gennaio 2009 – Haarlem-Amsterdam.
Fonte: Bisdom Haarlem-Amsterdam.
Il 1º gennaio 2009 la diocesi ha assunto il nome attuale di Haarlem-Amsterdam in forza del decreto Multum conferre della Congregazione per i Vescovi.
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