Terremoto in Croazia e l’aiuto della Chiesa cattolica

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“La situazione è grave. Ho fatto un giro di persona per la città di Sisak e la situazione è molto grave”: sono le parole di Kristina Radic, direttrice della diocesi di Sisak, il giorno dopo il terremoto che ha colpito la Croazia, riportate dalla Caritas Italiana, che anche ieri è stata sorpresa da un’ulteriore scossa di magnitudo 5.2 vicino a Petrinja. Lo stesso vescovo di Sisak, mons. Vlado Kosic, ha lanciato un appello:

“Una grande tragedia ha colpito la nostra comunità. Molti edifici civili e religiosi sono stati danneggiati. Non siamo ancora a conoscenza se ci siano delle vittime ma riceviamo messaggi che ci informano di persone ancora sotto le macerie. Speriamo siano ancora vive, preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti.

Cerchiamo di restare uniti anche in questa tragedia che ha colpito tutta la Croazia e in particolare la nostra diocesi di Sisak, così come siamo stati uniti in molte altre tragedie che hanno colpito la nostra comunità nel recente passato, come la guerra e la pandemia in corso”.

Il potente terremoto, di magnitudo 6.2, che al termine dell’anno ha colpito la Croazia e che ha l’epicentro  nella cittadina di Petrinja, a circa 50 km dalla capitale Zagabria, è stato sentito anche in Bosnia e Erzegovina, Serbia, Ungheria, Slovenia, Austria, oltre che in molte regioni italiane.

La Croazia si trovava già in una problematica situazione a causa della pandemia, che aveva costretto il paese a un lockdown a partire da fine novembre, dal momento che il paese era arrivato a registrare oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4.000.000 abitanti.

Caritas Italiana, fin dal primo momento, segue l’evolversi della situazione ed ha preso contatto con Caritas Croazia: “La regione epicentro del terremoto odierno aveva già subito un altro grave terremoto lo scorso 22 marzo 2020, di magnitudo 5.5.

Si calcola che il terremoto odierno sia stato circa 30 volte più potente di quello del marzo scorso. La sequenza di terremoti negli ultimi mesi aveva già reso molto fragile le infrastrutture e le abitazioni della zona. il terremoto di oggi ha dunque provocato numerosi danni materiali”.

Anche la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di € 500.000 dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto.

Lo stanziamento è destinato, attraverso Caritas Italiana, a far fronte ai beni di prima necessità: cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari, alloggi temporanei. Intanto, Caritas continua a seguire con apprensione l’evolversi della situazione e ha intensificato i contatti con Caritas Croazia. 

Inoltre è possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale ‘Terremoto Croazia’) tramite:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111; • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474; • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013; • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.

(Foto: Caritas)

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