Fra Manuel Valenzisi racconta la teologia del card. Biffi

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“Unico e straordinario è il disegno di Dio: prima Cristo e poi Adamo! Come a dire: ‘la soluzione precede il problema’. Non esistono due progetti, come se il peccato avesse costretto Dio a cambiare piano, esiste un unico e straordinario disegno. Infatti, il peccato di Adamo può aver sorpreso Dio fino al punto da sconvolgere il suo disegno originario d’amore? La Scrittura rivela che Cristo è prima di tutte le cose, tutte sono state create per mezzo di lui (cfr. Col 1,16). Siamo stati pensati e voluti nel Redentore. All’inizio di tutto c’è Cristo morto e risorto e solo in Lui si rivela il mistero dell’uomo e della Chiesa. Il testo conduce il lettore alla scoperta di questa visione cristocentrica che Giacomo Biffi ha meditato e proclamato per tutta la sua vita”. Così viene riportato nella quarta di copertina.

“Se possono essere rinvenute delle luci, nella teologia di oggi, – scrive nella prefazione di mons. Inos Biffi – consistono anzitutto nella rinnovata coscienza che il centro della teologia è Gesù Cristo”.  La visione cristica della realtà “influenza la concezione di chiunque, seriamente, affronti la ricerca teologica”.

E nella postfazione l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Maria Zuppi pone l’accento sul motto che il cardinale aveva scelto, ‘Ubi veritas ibi libertas’, dove la Veritasè Cristo, ieri, oggi e sempre: “Il cristocentrismo di Giacomo Biffi non è l’indicazione e l’invito ad una pratica ascetica che vede in Gesù la sorgente e il centro della vita di fede (certo, lo è anche), ma è il tentativo di pensare razionalmente il disegno di Dio dal Suo punto di vista, in una prospettiva anagogica come dice il Cardinale, cioè sub specie aeternitatis”.

A fra Manuel Valenzisi, viceparroco della parrocchia di san Gregorio VII a Roma ed autore del volume ‘Lo straordinario disegno di Dio. La teologia inattuale di Giacomo Biffi’, (https://www.edizionicantagalli.com/shop/lo-straordinario-disegno-di-dio/) da gennaio nelle librerie, abbiamo chiesto di spiegarci il motivo di un libro dedicato al card. Biffi: “Questo libro nasce da uno scherzo della Provvidenza, mai avrei pensato di scriverne uno, né tantomeno conoscevo il pensiero teologico di Biffi. Il tutto è nato, come tutte le cose importanti della vita, da domande profonde e incontri imprevisti. Mi domandavo come poter annunciare il Vangelo senza assolutizzare o relativizzare il peccato”.

Come annunciare che Gesù è il Signore tenendo insieme il mistero della creazione, incarnazione e redenzione?

“Gli incontri sono stati due: un professore che mi ha indicato il cristocentrismo di Biffi come traccia da approfondire e un sacerdote di Bologna che si è interessato allo studio che stavo compiendo. Da qui la proposta di farne un libro per far conoscere il pensiero teologico del card. Biffi a cinque anni dalla sua morte”.

Qual è lo straordinario disegno di Dio?

“Lo straordinario e unico disegno del Padre è suo Figlio crocifisso e risorto nel quale è stato pensato e voluto tutto il resto. Non esistono due progetti, come se il peccato avesse costretto Dio a cambiare piano, esiste un unico e straordinario disegno. Cristo è prima di tutte le cose e tutte sono state create in Lui (cfr. Col 1,16). Questa e altre affermazioni della Scrittura pongono delle serie domande: che posto ha il peccato nel progetto di Dio? Com’è possibile che Gesù di Nazareth, nato in un giorno preciso del calendario, partecipi all’evento creativo? Tutto questo viene affrontato nel volume”.

In quale senso la teologia del card. Biffi è inattuale?

“La teologia di Biffi è inattuale, come dovrebbe essere ogni teologia, perché ‘se si vuol raggiungere l’uomo di oggi, ci si deve indirizzare all’uomo di sempre’. Inattuale perché non mira a soddisfare gli interessi del momento, ma desidera annunciare e approfondire il mistero di Cristo. Biffi chiamava inattuale la sua teologia anche per prendere le distanze dagli ‘spensierati ricercatori di novità’ e per esprimere il dissenso da quella che definiva ‘ideologia postconciliare’ ovvero una lettura discriminatoria dei passi conciliari”.

Quale è il centro della teologia del card. Biffi?

“La partecipazione alla conoscenza con cui Dio conosce, così Biffi definisce la teologia. Sembrerebbe un’affermazione un po’ardita, ma è lo stesso san Paolo a dichiaralo: ‘noi abbiamo il pensiero di Cristo’ (1 Cor 2,16). Il centro della teologia è Cristo, è Lui che ci partecipa nello Spirito la conoscenza con cui Dio conosce. Una cosa sarà essenziale e determinante per il teologo: la fede. Se per qualsiasi scienza vale il principio che si conosce se si possiede la materia, per la scienza teologica vale l’esatto contrario: solo se si è posseduti dalla materia si può conoscere”.

Quale è il ‘cuore’ dell’annuncio cristiano per il card. Biffi?

“Il cristianesimo non consiste in una teoria o in un’esperienza psicologia. Non è nemmeno rintracciabile in una morale, una filosofia, una pratica ascetica o una filantropia solidale. Il cuore dell’annuncio cristiano è un fatto: Gesù di Nazaret, il crocifisso morto dissanguato sul Golgota, è risorto.

E’ la notizia di un evento reale che è in atto nella storia e nella vita dell’uomo. Essere cristiani significa credere che Gesù è oggi vivo e vicino: ‘Noi non presentiamo al mondo progetti da realizzare; offriamo – o meglio il Padre del cielo offre a tutti noi – una stupenda realtà da riconoscere, da assimilare: la realtà della Nuova Alleanza, che è stata sigillata una volta per sempre nel sangue di Cristo’”.

Unendoci all’auspicio espresso nella prefazione auguriamo al volume di fra Manuel ‘che possa risonare della stessa inattualità e delle stesse armonie’ che si apprezzano nella teologia del card. Giacomo Biffi.

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