Papa Francesco promulga un anno di riflessione sulla famiglia

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Nella domenica dedicata alla Santa Famiglia papa Francesco ha annunciato un anno speciale di riflessione dedicato all’Amoris Laetitia, promulgata il 19 marzo di cinque anni fa, che inizierà il 19 marzo 2021 e terminerà il 22 giugno 2022, in occasione della Giornata Mondiale delle Famiglie:

“Fin d’ora invito tutti ad aderire alle iniziative che verranno promosse nel corso dell’Anno e che saranno coordinate dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Affidiamo alla Santa Famiglia di Nazareth, in particolare a San Giuseppe sposo e padre sollecito, questo cammino con le famiglie di tutto il mondo”.

Ed al termine della recita dell’Angelus papa Francesco, dal palazzo Apostolico, ha rivolto un saluto a tutte le famiglie che hanno perso una persona: “Il mio pensiero va in particolare alle famiglie che in questi mesi hanno perso un congiunto o sono state provate dalle conseguenze della pandemia. Penso anche ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario il cui grande impegno in prima linea nel contrasto alla diffusione del virus ha avuto significative ripercussioni sulla vita familiare.

E oggi affido al Signore ogni famiglia, specialmente quelle più provate dalle difficoltà della vita e dalle piaghe dell’incomprensione e della divisione. Il Signore, nato a Betlemme, doni a tutte la serenità e la forza di camminare uniti nella via del bene”.

Prima della recita dell’Angelus il papa ha spiegato perché Dio ha avuto bisogno di una famiglia: “E’ bello riflettere sul fatto che il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Proprio per questo, perché è la famiglia di Gesù, quella di Nazaret è la famiglia-modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro punto di riferimento e una sicura ispirazione.

A Nazaret è germogliata la primavera della vita umana del Figlio di Dio, nel momento in cui Egli è stato concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo verginale di Maria. Tra le mura ospitali della Casa di Nazaret si è svolta nella gioia l’infanzia di Gesù, circondato dalle premure materne di Maria e dalla cura di Giuseppe, nel quale Gesù ha potuto vedere la tenerezza di Dio”.

Ha invitato a scoprire il valore educativo della famiglia: “Ad imitazione della Sacra Famiglia, siamo chiamati a riscoprire il valore educativo del nucleo familiare: esso richiede di essere fondato sull’amore che sempre rigenera i rapporti aprendo orizzonti di speranza.

In famiglia si potrà sperimentare una comunione sincera quando essa è casa di preghiera, quando gli affetti sono seri, profondi e puri, quando il perdono prevale sulle discordie, quando l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio”.

Così la famiglia si apre all’amore, ricordando che al termine della giornata occorre riconciliarsi: “In questo modo, la famiglia si apre alla gioia che Dio dona a tutti coloro che sanno dare con gioia.

Al tempo stesso, trova l’energia spirituale di aprirsi all’esterno, agli altri, al servizio dei fratelli, alla collaborazione per la costruzione di un mondo sempre nuovo e migliore; capace, perciò, di farsi portatrice di stimoli positivi; la famiglia evangelizza con l’esempio di vita.

E’ vero, in ogni famiglia ci sono dei problemi, e a volte anche si litiga… Io vi dirò una cosa: se litighiamo in famiglia, che non finisca la giornata senza fare la pace. ‘Sì, ho litigato’, ma prima di finire la giornata, fai la pace. E sai perché? Perché la guerra fredda del giorno dopo è pericolosissima. Non aiuta”.

Ed ha ricordato le tre parole: “poi, in famiglia ci sono tre parole, tre parole da custodire sempre: ‘permesso’, ‘grazie’, ‘scusa’… Se in una famiglia, nell’ambiente familiare ci sono queste tre parole, la famiglia va bene”.

(foto: Santa Sede)

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