A Natale si andrà a messa

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A Natale si potrà andare a messa seguendo le ultime disposizioni del Decreto-Legge n. 172, contenente ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19, che introduce alcune limitazioni agli spostamenti durante il periodo natalizio, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

Nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021 si applicano le misure previste per le cosiddette ‘zone rosse’, elencate all’art. 3 del DPCM dello scorso 3 dicembre. Nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021 si applicano, invece, le misure previste per le cosiddette “zone arancioni”, elencate all’art. 2 del DPCM dello scorso 3 dicembre.

Quindi le celebrazioni e la visita ai luoghi di culto sono sempre permesse in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme.

Inoltre la Segreteria Generale della CEI ricorda quanto indicato dal Consiglio Episcopale Permanente nel comunicato finale della sessione straordinaria del 1° dicembre: “Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”, cioè entro le ore 22.

Perciò durante i giorni di ‘zona rossa’ si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo. La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione ‘dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini’.

Durante i giorni di ‘zona arancione’ i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km.

I Vescovi esortano, soprattutto in queste giornate, a non dimenticare e ad accompagnare tutte le persone, che comunicano le loro fatiche, le loro speranze, chiedendo preghiere e aiuti materiali e spirituali: “Nel silenzio delle tante ferite che incidono profondamente sul corpo, nell’anima e nello spirito, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre: Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.

Quindi un Natale particolare, come ha sottolineato il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, nell messaggio ‘Povero Natale 2020! Al freddo e al gelo della Pandemia, Gesù nasce povero tra poveri, per tutti’: “Un Natale malridotto, uno strano Natale, il Natale pandemico. Non sembra Natale!

Certamente non è il solito Natale, quello delle ‘festività commerciali’, dove ognuno gode per sé, prigioniero del proprio egoismo…  In questi giorni in cui ci prepariamo al Natale, in cui inutilmente si discute dell’orario della messa di mezzanotte, siamo chiamati a ritrovare, nella povertà come apertura all’altro, la spinta e la capacità di rinnovare il grande miracolo dell’amore, che ha come primo gradino la giustizia e diventa efficace se l’impegno è corale”.

Non manca, infine, un richiamo alle Istituzioni, affinché si adoperino decisamente a favore dei poveri con “politiche specifiche, capaci di occuparsi non solo dei mercati e degli scambi di merci ma anche e soprattutto di lotta alla povertà per consentire a tutti sicurezza di vita, lavoro dignitoso e autonomia economica”.

Ed anche Patriarca di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, durante una conferenza stampa online organizzata dall’associazione Iscom, ha affermato che durante le feste di Natale si celebrerà la liturgia con un numero di fedeli contingentato: “Alla messa di mezzanotte a Betlemme non ci saranno le autorità palestinesi e i rappresentanti diplomatici. Sarà un Natale ridotto e più intimo, ma senza togliere nulla alla sacralità di questa ricorrenza; anche economicamente una crisi di questo genere non l’abbiamo mai avuta…

Nel Patriarcato non c’è nessun caso grave, siamo tutti asintomatici o sintomatici lievi. Tra i sacerdoti una ventina sono asintomatici ma postivi. La situazione non è preoccupante dal punto di vista sanitario, ma ogni giorno ne esce uno, e ne entra un altro in quarantena”.

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