Vaccinazione Sars-CoV-2 e misure restrittive da equità pontificia. In più, una lettera DSI a noi incomprensibile

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Mentre Papa Francesco durante l’odierna Udienza generale – che ha avuto luogo nella Biblioteca Privata del Palazzo apostolico causa emergenza pandemica Covid-19, dopo che la stessa era stata svolta per un breve periodo di tempo nel cortile San Damaso – ha fatto esplicito richiamo alle misure restrittive per l’Italia, che tornano buone, affermando che “quest’anno ci attendono restrizioni e disagi”. Nonostante ciò, per lunedì 21 dicembre 2020 viene confermata da fonti interne vaticane l’Udienza “speciale” che il Santo Padre concederà a tutti i dipendenti dello Stato della Città del Vaticano, della Santa Sede e degli Enti collegati, con i loro familiari presso l’Aula Paolo VI, in barba alle norme anti-assembramenti. Nella Città del Vaticano le misure restrittive tornano ad apparire sempre meno buone.

Alla vigilia delle festività natalizie, oggetto di restrizioni italiane e sempre meno vaticane, gli organi istituzionali della sanità vaticana, Direzione Sanità ed Igiene (DSI) e Fondo Assistenza Sanitaria (FAS) diramano a firma congiunta dei due rispettivi direttori (Prof. Andrea Arcangeli e Prof. Giovanni Battista Doglietto) a tutti i dipendenti dello Stato della Città del Vaticano, della Santa Sede e degli Enti collegati un foglio informativo sull’offerta vaccinale Sars-Cov-2. Nel foglio informativo viene specificato che l’autorizzazione per il vaccino anti-Covid-19 da parte dell’Ente di controllo europeo EMA dovrebbe giungere a fine dicembre-primi giorni di gennaio. Inoltre, nel foglio informativo viene specificato che l’efficacia del vaccino è pari/superiore al 95%.

Il 10 dicembre scorso abbiamo già scritto dell’argomento: «Santa Sede e Stato della Città del Vaticano stanno predisponendo un “piano di vaccinazione anticovid che si terrà all’interno dello Stato della Città del Vaticano, annunciato per i primi mesi del 2021”. È quanto sta scritto in una lettera del 7 dicembre 2020, a firma congiunta del Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato e del Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che questo Blog dell’Editore ha potuto visionare e di cui facciamo seguire una trascrizione» [Vatican News: “Covid e diseguaglianze. Paesi poveri: 9 persone su 10 senza vaccino”. Però Santa Sede e S.C.V. acquistano i vaccini per i dipendenti e familiari assistiti F.A.S. – 10 dicembre 2020]

Gli organi d’informazione italiani hanno fanno sapere, che sono attesi a Pratica di mare le prime preziosissime dosi del vaccino (poche migliaia) che in questa primissima fase saranno custodite in siti “top secret”, poiché saranno sufficienti a vaccinare una piccola parte della popolazione del bel paese. Nello Stato della Città del Vaticano, invece, tutti gli assistiti FAS compresi i familiari dei dipendenti che rientrano in questa categoria vengono invitati a prenotarsi per la vaccinazione. Il numero degli assistiti FAS si aggira intorno alle 15.000 unità.

Tutto ciò alla luce delle argomentazioni, che gli organi d’informazione istituzionale della Santa Sede hanno evidenziato in merito all’importanza di estendere il vaccino a tutta la popolazione mondiale in egual misura, come da protocolli da equità pontificia.

Inoltre, abbiamo preso visione di una lettera del 14 dicembre 2020, a firma del Direttore della Direzione Sanità ed Igiene-Servizio di medicina del lavoro del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Sinceramente, il motivo di queta missiva per noi resta un mistero. Per noi è pure difficile formulare un commento, nel senso che costui che l’ha firmato lo capisce solo lui. Il Direttore DSI è un personaggio dell’immobilità amministrativa. Ricordiamo che era lui che era stato designato Commissario Covid-19 per lo Stato della Città del Vaticano, oltretutto nomina mai resa nota ufficialmente. Praticamente, con lui Commissario Covid-19, in SCV non ha funzionato nulla durante la pandemia da Sars-CoV-2 [Qualcosa alla sanità vaticana non va. E il Papa porta la mascherina in macchina e se la toglie per incontrare la gente – 11 settembre 2020].

Prof. Andrea Arcangeli.

Noi, di quello che ha scritto il Prof. Andrea Arcangeli, non capiamo una singola frase e ci risulta difficile anche dare una interpretazione alla lettera perché, a parer nostro, non è nemmeno possibile interpretarla. È scritto in “vaticanese medico stretto”, una lingua del tutto incomprensibile. Lo Stato della Città del Vaticano ha bisogno di uno scritto medico da parte della DSI e Arcangeli lo scrive, ma per noi rimane incomprensibile. Per comprenderlo servirebbe un commento da Arcangeli, perché l’ha firmato lui e forse solo lui lo capisce.

Postscriptum

Fatto grave è, che in questa lettera vengono date dal responsabile della sanità vaticana indicazioni italiane alla Santa Sede e allo Stato della Città del Vaticano. Allora, il responsabile della sanità vaticana poteva far parlare direttamente Speranza, no? Cosa esiste a fare una Direzione sanitaria (e Servizio di medicina del lavoro…) se quando c’è una pandemia linka nelle lettere ufficiali del Vaticane da “Gov.it”… gov.it… ma dai!

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