Il Papa ha nominato il calabrese Mons. Domenico Battaglia nuovo Arcivescovo metropolita di Napoli. Subentra al Cardinale Crescenzio Sepe

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Papa Francesco ha eletto il Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, Mons. Domenico (Mimmo) Battaglia nuovo Arcivescovo metropolita di Napoli. Nato il 20 gennaio 1963 a Satriano, in Provincia di Catanzaro e Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, svolge gli studi filosofico-teologici nel Pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro. Il 6 febbraio 1988 è ordinato presbitero nella chiesa di Santa Maria di Altavilla a Satriano, dall’Arcivescovo Antonio Cantisani.

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 659, 12 dicembre 2020
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Napoli (Italia), presentata da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Crescenzio Sepe.
Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Napoli (Italia) S.E. Rev.ma Mons.vDomenico Battaglia, trasferendolo dalla Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

A 77 anni compiuti, il Cardinale Crescenzio Sepe lascia adesso la carica di Arcivescovo metropolita di Napoli. Nel giugno 2018 il Papa gli aveva concesso una proroga biennale che adesso è scaduta.

Mons. Mimmo Battaglia è stato Rettore del Seminario liceale di Catanzaro e Membro della Commissione diocesana “Giustizia e Pace”, Amministratore parrocchiale a Sant’Elia, Parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, Direttore dell’Ufficio diocesano per la “Cooperazione missionaria tra le Chiese”, Parroco a Satriano. È stato successivamente collaboratore al Santuario di Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero, collaboratore parrocchiale a Montepaone Lido e Amministratore di Santa Maria di Altavilla a Satriano.

La sua attività pastorale si distingue per la vicinanza e l’impegno per gli ultimi. Le sue parole hanno sempre invitato all’attivismo nella solidarietà. Si interessa ai più deboli e agli emarginati tanto da essere chiamato “prete di strada”. Dal 1992 al 2016 guida il Centro calabrese di Solidarietà (comunità dedita al trattamento e al recupero delle persone affette da tossicodipendenze). Dal 2000 al 2006 è Vicepresidente della Fondazione Betania di Catanzaro (opera diocesana di assistenza-carità). È tra i fondatori d Libero. È stato Presidente nazionale della Federazione italiana delle Comunità terapeutiche. Nel 2008 è stato nominato canonico del Capitolo della cattedrale di Catanzaro.

Lo scorso aprile ha scritto una lettera pastorale sulle conseguenze del Covid-19. Un’emergenza che “ha messo a nudo la fragilità di questo nostro mondo, l’inconsistenza di ciò in cui pensavamo di aver trovato la chiave risolutiva di tutti i nostri problemi, la gracilità di quell’economia, che sia a livello locale, sia a livello globale, è stata ritenuta l’unica meta ed è stata vista e osannata come l’unica via, che al di fuori di ogni regola, porta l’umanità verso la felicità sulla terra”, ha scritto, rilevando come il Covid-19 avesse provocato sofferenza, e messo tutti in esilio a casa propria, “anche i manager e i detentori delle grandi finanziarie internazionali, quelle che vedono oggi morire migliaia di uomini e pur tremando per il futuro dei propri profitti, non vogliono allargare i cordoni della borsa. Non lo sanno fare: hanno finora vissuto solo per se stessi e per il loro denaro. La statua d’oro è preziosa ma dura e insensibile come il loro cuore”.

Il 24 giugno 2016 Papa Francesco lo ha nominato Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti. Il 3 settembre seguente ha ricevuto la consacrazione episcopale nella cattedrale di Catanzaro dall’Arcivescovo Vincenzo Bertolone, co-consacranti gli Arcivescovi Antonio Cantisani e Giancarlo Maria Bregantini. Il 2 ottobre 2016 ha preso possesso della diocesi nella Cattedrale di Cerreto Sannita, dopo aver visitato l’istituto penale per i minorenni di Airola.

Le parole scelte per suo motto episcopale si rifanno al Vangelo di Marco, laddove l’evangelista narra dell’incontro tra Gesù e Bartimeo, il figlio cieco di Timeo, che sedeva lungo la strada a mendicare; al passaggio di Gesù grida a gran voce, affinché il Maestro gli ridoni la vista e quando Gesù chiede che gli sia portato davanti, quanti gli stanno appresso lo esortano ad alzarsi: “Coraggio, alzati, ti chiama!” (“Confide, surge, vocat te!”).

Oltre ad articoli per riviste religiose, ha pubblicato Un filo d’erba tra i sassi (Rubbettino Editore 2009), I poveri hanno sempre ragione. Storie di preti di strada, con Virginio Colmegna (Cittadella Editrice 2010), Vecchie ciabatte… calzari di angeli. La tenerezza di un prete in cammino con gli ultimi (Editrice Insieme 2012).

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