Vatican News: “Covid e diseguaglianze. Paesi poveri: 9 persone su 10 senza vaccino”. Però Santa Sede e S.C.V. acquistano i vaccini per i dipendenti e familiari assistiti F.A.S.

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Santa Sede e Stato della Città del Vaticano stanno predisponendo un “piano di vaccinazione anticovid che si terrà all’interno dello Stato della Città del Vaticano, annunciato per i primi mesi del 2021”. È quanto sta scritto in una lettera del 7 dicembre 2020, a firma congiunta del Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato e del Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che questo Blog dell’Editore ha potuto visionare e di cui facciamo seguire una trascrizione.

Questa volta, a differenza del vaccino influenzale stagionale [*], il vaccino anticovid è per i dipendenti pontifici e familiari assistiti dal Fondo Assistenza Sanitaria (FAS). Come si può notare, sono spariti i “collaboratori”, che erano citati per la vaccinazione antinfluenzale.

Ieri abbiamo potuto leggere su Vatican News, l’house organ della Santa Sede, un articolo – di cui segue il testo – a firma di Francesca Sabatinelli dal titolo “Covid e diseguaglianze. Paesi poveri: 9 persone su 10 senza vaccino”, in cui è stato riprese un “appello della People’s Vaccine Alliance, di cui fa parte Oxfam, a rendere il vaccino per il Covid-19 un bene pubblico mondiale”.

Ecco, il vaccino anticovid è “un bene pubblico mondiale” e “il Papa: vaccino anti-Covid per tutti, non si discrimini sui farmaci”. “Una chiamata ad agire per cambiare il mondo ‘ingiusto per i poveri e i più vulnerabili’, l’aveva lanciato lo scorso 19 agosto il Papa durante l’udienza generale. Francesco aveva chiesto il vaccino anti-covid per tutti , evidenziando il rischio che si potesse dare ‘la priorità ai più ricchi’”.

Ma guarda il caso, la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano si trovano con “il 14% della popolazione mondiale, la fetta più ricca”, che “avrebbe già acquistato il 53% “di tutti i vaccini più promettenti finora”. A fronte di questo, “67 paesi a reddito medio-basso e basso rischiano di essere lasciati indietro”, indipendentemente dal numero dei contagi. E il Papa da la priorità ai propri dipententi, “ai più ricchi”.

In tutto ciò la domanda nasce spontanea, i falsari e i loro avvocati d’ufficio alla Perry Mason, che prima avevano tutte le carte e pure in anticipo, ora che fanno? Gli sono rimasti i riassunti delle puntate precedenti e le doppie spunte blu che come le lucine natalizie a intermittenza si accendono e si spengono, come i rubinetti pontifici che prima erano aperti e ora sono e resteranno chiusi.

Città del Vaticano, 7 dicembre 2020

Ai Capi Dicastero
Ai Superiori Responsabili
degli Organismi ed Enti della Santa Sede e del Governatorato dello S.C.V.


In previsione del piano di vaccinazione anticovid che si terrà all’interno dello Stato della Città del Vaticano, annunciato per i primi mesi del 2021, si informano le SS.II. che il Fondo Assistenza Sanitaria e la Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello S.C.V, desiderano avviare, in tempi brevissimi, una indagine tra tutti i propri assistiti per agevolare la programmazione della somministrazione dei vaccini. Le vaccinazioni si prevede che saranno con ogni probabilità effettuate con vaccini Pfizer/BioNTech, non appena avranno il benestare definitivo dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali).

Raccomandiamo vivamente di motivare e sensibilizzare tutti i dipendenti a sottoporsi al piano di vaccinazione che si pone, non solo a salvaguardia della propria salute, ma anche di quella delle altre persone. Si consiglia per il momento, l’esclusione dalla vaccinazione ai minori di anni 18, tranne quando ci siano patologie che consigliano la somministrazione del vaccino.

Chiediamo, pertanto, di procedere, entro il 21 dicembre prossimo, alla compilazione del modulo allegato con i dati di ciascun dipendente e dei propri familiari che godono dell’assistenza FAS, con preghiera di volerli trasmettere via posta elettronica o via posta ordinaria agli indirizzi del FAS indicati.

Certi della collaborazione di tutti i destinatari della presente nel sensibilizzare i propri dipendenti a sottoporsi a vaccinazione, ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.

+ Edgar Pena Parra
Sostituto
+ Fernando Vergez, L.C.
Segreteria Generale

Covid e diseguaglianze. Paesi poveri: 9 persone su 10 senza vaccino
Appello della People’s Vaccine Alliance, di cui fa parte Oxfam, a rendere il vaccino per il Covid-19 un bene pubblico mondiale. I più ricchi, il 14% della popolazione mondiale, si sono già assicurati il 53% della fornitura globale
Francesca Sabatinelli
Vatican News, 9 dicembre 2020

La corsa è appena cominciata, ma già si sa chi taglierà il traguardo per primo. I Paesi più ricchi hanno la meglio anche nella lotta al Covid19, poiché sono riusciti, denuncia la People’s Vaccine Alliance, ad “accumulare dosi sufficienti a vaccinare la loro intera popolazione quasi tre volte entro la fine del 2021, se i vaccini attualmente in sperimentazione clinica saranno tutti approvati per l’uso”. Nelle nazioni tra le più povere, potrà essere vaccinata solo 1 persona su 10, a meno che non si faccia in modo di produrre “le dosi necessarie a soddisfare il reale fabbisogno mondiale”.

La cura dovrà essere un bene pubblico e globale

Oxfam e le altre organizzazioni della People’s Vaccine Alliance, coalizione impegnata in una campagna volta a ottenere un vaccino per tutti in ogni luogo del mondo, forniscono chiari esempi: un Paese come il Canada si è assicurato dosi sufficienti a vaccinare la propria popolazione quasi 5 volte, l’Unione europea 2,3 volte. Il che segna senza dubbio “un’enorme disuguaglianza nell’accesso al vaccino, che è il principale strumento per debellare la pandemia”. L’appello è urgente ed è rivolto ai diretti interessati: governi e case farmaceutiche, affinché rendano “il vaccino un bene pubblico globale”. Il 14% della popolazione mondiale, la fetta più ricca, avrebbe già acquistato il 53% “di tutti i vaccini più promettenti finora”. A fronte di questo, “67 paesi a reddito medio-basso e basso rischiano di essere lasciati indietro”, indipendentemente dal numero dei contagi, se si considera che in Kenya, Myanmar, Nigeria, Pakistan e Ucraina, si sono registrati “quasi 1,5 milioni di contagi”. “Senza un’inversione di marcia – è la denuncia di Oxfam – miliardi di persone in tutto il mondo non riceveranno un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19 negli anni a venire”.

Si mettano da parte tutti gli interessi economici

È da qui che parte la richiesta alle case farmaceutiche, perché vengano condivise tecnologie e diritti di proprietà intellettuale, “aderendo all’iniziativa Covid-19 Technology Access Pool, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. I governi, invece, vengono sollecitati a fare “tutto ciò che è in loro potere per garantire che i vaccini Covid-19 diventino un bene pubblico globale, distribuito equamente, in base ai bisogni e somministrato gratuitamente alla popolazione”.  Con l’acquisto della stragrande maggioranza della fornitura mondiale di vaccini, sottolinea ancora l’Alleanza, “i paesi ricchi violano i loro obblighi in materia di diritti umani”. Senza un’inversione di marcia, è l’avvertimento, “miliardi di persone nei Paesi a basso e medio reddito saranno tagliate fuori per gli anni a venire”, pertanto “questa pandemia richiede soluzioni globali e il mettere da parte gli interessi dell’industria farmaceutica”.

Il Papa: vaccino anti-Covid per tutti, non si discrimini sui farmaci

Una chiamata ad agire per cambiare il mondo “ingiusto per i poveri e i più vulnerabili”, l’aveva lanciato lo scorso 19 agosto il Papa durante l’udienza generale. Francesco aveva chiesto il vaccino anti-covid per tutti , evidenziando il rischio che si potesse dare “la priorità ai più ricchi”. Il Papa era poi ritornato sulla necessità di non discriminare sui farmaci e di aprire a tutti l’accesso alle cure un mese dopo, il 19 settembre, quando aveva lanciato la proposta di globalizzare la cura”.

[*] In aumento positivi al Sars-CoV-2 in Vaticano. Vaccinazione antiinfluenzale a tappeto per Stato della Città del Vaticano e Santa Sede – 23 ottobre 2020

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