Per chi non si vaccina per il Sars-CoV-2 manca solo una Stella Gialla sul petto e un numero tatuato sul braccio. E l’idea del Faraone sarebbe perfetta

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Premesso che non sono medico, virologo, scienziato, né giudice, ma solo un comunicatore, non spetta a me curare, consigliare, sperimentare, né giudicare. Non mi tocca neanche a esprimere un parere motivato. Sono un comunicatore, non un giornalista, con tutto il rispetto per il mestiere di giornalista (non di tutti i giornalisti, certo), pensando all’aneddoto raccontato da Roberta Scorranese, giornalista del Corriere della Sera per cultura e attualità:
— Robi, hai visto che arriva il vaccino?
— Certo mamma, in fondo faccio la giornalista
— Sì ma tu stai sempre in mezzo a Caravaggio o a quell’altro, che ne sai di quello che succede fuori?

Il Senatore di Italia Viva Davide Faraone ha partorito un mostro: chi non si vaccinerà deve morire. Sì, un ricatto in piena regola: chi non esibirà il patentino di avvenuta vaccinazione anti Sars-CoV-2 (non obbligatoria) non dovrà essere autorizzato a fruire dei mezzi di trasporto (bus, treni, navi e aerei); non dovrà accedere ai pubblici esercizi (bar, ristoranti, discoteche e negozi) e all’interno di teatri, musei, stadi e centri commerciali; non dovrà nemmeno frequentare luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio come scuole e ospedali. La conseguenza della trovata del genio di Italia Viva è che coloro che non si vaccinano, dovranno morire di fame o di stenti, non potendo entrare in negozi e ospedali. E viene seguito da sostinitori a migliaia, come un odierno pifferaio di Hameln.

Come comunicatore voglio solo farmi una idea di “quello che succede fuori”, in questo modo interpretare e capire cosa sta succedendo nello spazio e nel tempo che viviamo in questo mondo impazzito. Quindi, provo ad esprimere ciò, con un mezzo di comunicazione che uso io: la parola scritta. E chi ha l’intenzione di togliermi la parola, di impedire con un mezzo qualunque la mia libertà di pensare e di esprimermi, mi avrà contro. Silere non possum. #RestiamoLiberi

Lo dico subito, a scanso di equivoci su quanto segue: l’idea che mi sono fatta è che l’obbligatorietà del vaccino contro il nuovo coronavirus cinese di Wuhan è da escludere e per diversi motivi, di cui di seguito esporrò alcuni, senza pretesa enciclopedica.

Innanzitutto, non lo dico per scetticismo antiscientista sui vaccini, perché i vaccini – testati, controllati, trasparenti – proteggono l’humanità contro molte malattie gravi. E sono consapevole, che anche il vaccino antiinfluenzale rafforza nostre difese immunitarie in generale, di cui ho anche riferito in un articolo: QUI. Non sono anti-vax. Ho due figli, che ho fatto fare tutti i vaccini, anche quelli facoltativi. Mi faccio vaccinare per l’influenza stagionale.

A metà aprile 2020 il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro in Conferenza stampa ha dichiarato: ”Al momento c’è uno studio di sieroprevalenza per indagare quante persone sono venute a contatto col virus e capire qual è la circolazione. Ci sono stime variabili da regione a regione ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Quindi non c’è un golden standard”, ha aggiunto. “Quando avremo il vaccino dovremo fare dei ragionamenti per proteggere il maggior numero di persone”, ha risposto Brusaferro a chi gli chiedeva se verrà reso obbligatorio il vaccino contro il coronavirus, quando arriverà. “È chiaro che per raggiungere la copertura della popolazione dobbiamo somministrare milioni di dosi – ha detto – il problema è avere un vaccino, averlo efficace e avere una quantità di dosi sufficienti. Quando lo avremo dovremo trovare il modo di darlo a più persone possibile per arrivare all’immunità di gregge”.

Seguire le opinioni governative circa l’obbligatorietà è come andare sulle montagne russe, tra il sì, il no, il forse, il vedremo…

Che l’Italia deve provare a raggiungere l’immunità di gregge e quindi una vaccinazione anti Covid-19 di massa “con la persuasione”, ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza a “Che tempo che fa’” su Rai Tre: “Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l’immunità di gregge senza partire dalla obbligatorietà, ma è una valutazione che faremo nel corso dei mesi. Lo valuteremo in corso d’opera”. Sempre da capire cosa si intende con “persuasione”, che può nascondere tante cose, come vedremo più in avanti. Per il Viceministro Silieri “dovrebbe essere inserita un’obbligatorietà per fasce d’età“. Intanto il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha annunciato che chi si vaccinerà riceverà una sorta di patentino. “Stiamo progettando una piattaforma informatica – ha spiegato Arcuri – che consentirà di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto”.

Ma cosa ne pensano gli italiani? Secondo un sondaggio pubblicato ieri, 22 novembre a L’Aria che tira, il 37% non vuole fare il vaccino anti Sars-CoV-2.

Il Dott. Domenico Francesco Arcuri, dal 16 marzo 2020 “Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19” è stato investito – dopo la fornitura delle mascherine e dei monoposto per le scuole – anche della distribuzione del vaccine contro il coronavirus, garantendo la catena del freddo. E non ci serve uno come Matteo Renzi di Italia Viva, per capire “che in Italia qualsiasi emergenza la gestisca Arcuri (…) pare esagerato”.

Questo Arcuri-fa-tutto ci ha assicurato che non ci sarà l’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus cinese di Wuhan. Ma un’assicurazione da parte sua vale come una moneta falsa e che è tale è stato reso palese dalla sua proposta del patentino per i vaccinati per Sars-CoV-2. A prima vista, una posizione che tranquillizza, a far credere che la sua è una moneta di corso legale. Però vale la scoperta dell’acqua calda e l’idea del patentino non è neanche farina del suo sacco (oltretutto suo sacco è vuoto, in mancanza nella sua zucca di visione e capacità gestionale di chicchessia problematica). Ed è pure ipocrite, l’hanno già programmato e sarà attuato nel 2022. Si sapeva che il patentino sanitario sarebbe arrivato e ha pure il coraggio di raccontare che non sarà obbligatorio. Basta leggere il documento della Commissione Europea ROADMAP FOR THE IMPLEMENTATION OF ACTIONS BY EUROPEAN COMMISSION BASED ON THE COMMISSION THE COUNCIL RECOMMENDATION ON STRENGTHENING COOPERATION AGAINST VACCINE PREVENTABLE DISEASES – ACTIONS TIMELINES AND DELIVERABLES (2018 2019 2020 2021 2022): QUI.

Quello che veramente infastidisce è la presa per i fondelli che costantemente viene praticata ai nostri danni. Stanno sempre in televisione (ormai, si vede che non lavorano) a dire, con il loro sorrisetto falso sulla loro faccia di bronzo: no, il vaccino non sarà obbligatorio. Ma poi lo rendono obbligatorio nei fatti. Almeno abbiano il coraggio di dire le cose come stanno. Se avessero agito sempre con chiarezza e trasparenza, invece di segretare le relazioni del Comitato Tecnico Scientifico – per ricordare solo questo a titolo di esempio – ci sarebbe molta meno gente ormai completamente sfiduciata nei confronti del Ministero della sanità, dell’Istituto Superiore di sanità, dei virologi in generale, del #brancodibalordi che ci “governa” e i politici in particolare. Sono morto migliaia di persone a cause delle scelte politiche sbagliate e hanno poi cercato di nascondere le prove. Infine, sono dei bugiardi fisiologici, che fanno i salvatori della Patria, pretendendo “unità” delle pecore, assenza di “polemica” da coloro che pensano con la loro testa.

E poi, perché dovremmo fidarci del governo? La storia ci insegna che i politici fanno mai gli interessi dei propri “rappresentati/elettori”. Le rivolte popolari nascono proprio per questo motivo. Ma non viviamo in una democrazia? Perché dovrebbero esserci delle rivolte popolari? Perché dovrebbe essersi un malcontento tale da portare il popolo verso la rivolta? Allora, perché sulle scelte vitali che interessano tutti i cittadini (come per esempio l’adozione della moneta unica, la soppressione del contante, la vaccinazione obbligatoria per vie dirette o traverse, la condanna dell’economia in favore della salute, ecc.) non sono mai stati indetti dei referendum? La democrazia non significa “potere al popolo”?

A spiegarci in chiare lettere cosa significa il “pensiero” (parola grossa nel caso) formulato da Mimmi Arcuri, ci ha felicemente pensato un politico, di cui fino a ieri ignoravo l’esistenza (molto male, ho scoperto, pensando alle amare lezioni imparate dalle generazioni dei miei bisnonni, nonni e genitori, che ignoravano chi erano Stalin, Mao, Hitler e Mussolini… e le conseguenze del loro accesa al potere, finché non era troppo tardi).

Per questo motivo il politico illuminante – non dico illuminate, badate bene – merita tutto la nostra gratitudine. Ci ha pensato ad illuminarci sul fatto che il fascismo sta tornando in questo Paese, un tale Davide Faraone (Presidente della Fondazione Italiana Autismo-FIA nonché Presidente dei Senatori di Italia Viva), un nuovo Duce in pectore, con la sua tessera fascista per tutti, sotto forma di passaporto sanitario. A chi ne sarà sprovvista, resterà solo il diritto di respirare… perennemente in isolamento, come fosse assegnato al confino o al gulag o al lager o al laogai (e che non pensino i Faraoni moderni, che la storia non conosciamo).

Offrire al popolo dei “colpevoli” da odiare è strategia sperimentata, per fare mandare giù più volentieri imposizioni e abusi a tutti gli altri. È da sempre stato il ruolo affibbiato ai dissidenti in questa farsa tragica che va avanti da decenni: dai complottisti (che non sono) ai no-tav (che non sono), dai no-vax (che non sono) ai no-mask (che non sono): chi protesta – a ragione o a torto – è marchiato come criminale, colpevole, untore, terrorista mediatico, ecc. Le pecore bianche belano in coro e subiscono in coro, sfogando la loro frustrazione contro le pecore nere.

Quello che segue “sembra una notizia uscita da uno sketch di Cetto La Qualunque, ma come talvolta accade, la realtà ha superato la fantasia”, per dirlo con le sue stesse parole – anche se Davide Faraone si riferiva ad altro argomento – comunque perfettamente applicabile su quanto proposto da lui:

«A quanto pare il vaccino anti-Covid non sarà obbligatorio per non urtare la sensibilità di Fragolina76 e Uomotigre58 che dopo approfonditi studi hanno appurato la presenza di un microchip collegato alle antenne del 5G che ci trasformerà tutti in rettiliani con la faccia di Bill Gates.
Ok, quindi bisogna trovare un sistema alternativo per proteggere anziani, immunodepressi e categorie più a rischio e per tornare alla nostra vita normale.
Bene, la soluzione si chiama Passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato a:
– fruire dei mezzi di trasporto (bus-treni-navi-aerei);
– accedere ai pubblici esercizi (bar-ristoranti-discoteche-negozi);
– accedere all’interno di teatri, musei, stadi e centri commerciali;
– Frequentare luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio come scuole e ospedali;
Caro No-Vax, vuoi essere “libero” di non vaccinarti? Prego fai pure…
Vuoi essere “libero” di infettare gli altri e costringere il Paese alla paralisi eterna? Scordatelo» (Davide Faraone – Facebook, 21 novembre 2020 ore 10.41).

Dalla serie, quando si prende troppo sul serio il proprio cognome e ci si autoconvince di essere l’incarnazione di Ra e di avere diritto di vita e di morte sulla plebe. A questo punto conviene che sposta la sua residenza a Menfi e dia incarico di iniziare a costruire la sua futura dimora eterna nella Valle dei Re. E finché è in vita che il luminare giri col caduceo in mano e con l’ureo in capo come emblema del suo supremo potere.

Manca soltanto che ci fa mettere pure una stella gialla sul petto e ci fa tatuare un numero sul braccio. Il Faraone andrebbe arrestato per terrorismo mediatico, procurato allarme, oltraggio alla Costituzione e negazione dei diritti umani fondamentali.

Per capire a cosa porta questo tipo di incitamento al fascismo, basta leggere i migliaia di commenti al post. Da far paura. Follia pura. Ne cito solo alcuni per rendere l’idea. Intanto, è scoraggiante di veder confermato per l’ennesima volta, in una materia così importante, una caratteristica dei social ormai andato virale – per cui non si riesce a trovare un vaccino – ovvero il coro delle tifoserie pro e contro il vaccino in arrivo, gli uni che si mettono contro gli altri, mentre ci sarebbero tante domande che dovrebbero essere poste. E questo in attesa che arrivi aprile per avere dati certi sulla pandemia e sul vaccino, mentre siamo “governati” da un #brancodibalordi che non riescono di predisporre niente di serie per contrastare il virus. Che grandissima tristezza.

Iniziamo con il commento di un “Fan più attivo”: “Io penso che certi metodi non vadano bene in paese democratico. Ma sono convinto che quelli che debbono avere questa patente siano tutti coloro che tramite tutti i mezzi di comunicazione creano il panico su tutti i cittadini più suggestionabili e questi personaggi che bisogna trovare e sanzionare severamente duramente”. E così, logicamente, arriviamo anche alla censura e al reato di opinione. Il politicamente corretto.

“Ho scritto una cosa simile in un post e sono stata attaccata da una marea di persone che pretendono libertà di scelta. Saranno ancora lì che mi insultano… ho tolto le notifiche, perché è fiato sprecato discutere con certi personaggi”. Ecco, questi democratici discutono solo con chi la pensa come loro. Il pensiero unico. E andiamo avanti.

“Chi non vuole vaccinarsi firmi una liberatoria. Se si ammala si paga le cure, se infetta paga i danni. Se non firmi e non ti vaccini, perseguibilità penale”.

“Magari. Voglio vedere quanti ne rimangono e naturalmente non devono accedere al servizio sanitario. Quando ce vo’ ce vo’”.

“Se questi signori si dovessero ammalare… prima li curo e poi gli consegno la fattura per averlo curato… Questa è equità sociale. Perché non è corretto che a spese di coloro che seguono le regole ti devo poi curare gratis… Vedete che seguisse questa piccola regola ci sarebbe meno gente che se ne fotte della salute degli altri…fine…”.

“Ma non è un problema, basta che lascino nome e cognome all’Asl con la rinuncia a tutte le cure eventuali per COVID, così da lasciare spazio a chi non la pensa come loro”.

“Sono perfettamente d’accordo. Chi non ha il patentino non può andare in aereo, salire sul treno e autobus, andare alle funzioni in chiesa, alle riunioni condominiali e ovunque ci siano persone in numero maggiore di 6 non distanziate”.

“Ottimo! Aggiungerei che senza questo lasciapassare neanche accesso alle cure. Come le assicurazioni che non coprono chi in caso di incidente, non avesse messo in funzione le cinture di sicurezza”.

“È molto semplice, chi volontariamente non si vaccina e si prende il Covid si paga le cure mediche. Se si può dimostrare (più difficile) che lo ha attaccato a qualcun altro, risarcisce i danni. Vedrai che corsa alla siringa”.

“In Germania per disperdere la manifestazione non autorizzata dei ‘no tutto’ hanno usato mezzi con idranti ad acqua…. io proporrei di cambiare liquido”.

“Volete scommettere che quelli che urlavano” io la mascherina non la metto!!!” davanti ai microfoni del parlamento, scavalcheranno pure nonno, per essere i primi a vaccinarsi in gran segreto?”.

Il Faraone è proprio un democratico: parole piene di democrazia. Il Faraone è un degno figlio del “proibito di proibire” sessantottino, che vuole obbligare, obbligare, obbligare… e con tutto il suo dire, come la mettiamo con la miglior Costituzione che tutto il mondo ci invidia? Ce lo spieghi? Penso proprio di no. Rimane che le sue affermazioni sono di una gravità assoluta. Sarà che non conosce la Costituzione o peggio ancora, pensa che possa agire al di sopra di essa. L’idea di rendere obbligatorio il vaccino anti Sars-CoV-2 e il passaporto sanitario è abominevole

Nessuno può essere obbligato in materia di scelta sanitaria. Non sto parlando contro la vaccinazione ma per la libertà di scelta. Ognuno è libero di vaccinarsi, ma ridicolizzare (o peggio assegnare una stella gialla sul petto) coloro che hanno una visione diversa, che la pensano diversamente, che fanno scelte di cura diverse, è esercitare violenza, come è violenza il voler imporre a tutti una visione del pensiero unico del politicamente corretto.

Chi non ci arriva, vuol dire che non comprende la differenza tra un regime totalitario dittatoriale e uno stato di diritto. E soprattutto, che non comprende le implicazioni per un mondo in cui passa il principio di poter subire un’iniezione per legge. Il principio dell’obbligatorietà vaccinale necessaria, che si sta tendando di far passare, è quello di uno Stato che ha facoltà di far iniettare quello che vuole al di fuori della volontà del singolo cittadino, a cui non è permesso di poter opporsi. Senza entrare nel merito dei vaccini che si stanno sviluppando, in nome di cosa e per cosa tutto questo sta avvenendo?

Ognuno ha il diritto costituzionale di essere libero di fare la vaccinazione oppure no e non deve esserci costrizione nè diretto con l’obbligo, né indiretto con il ricatto. Non si può limitare le libertà individuali e il diritto di vivere a coloro che non si fanno vaccinare. O avranno già cancellato anche la Costituzione e la Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo? Il Faraono lo chiama non obbligatorio, invece vuole obbligare a farlo in modo indiretto con minacce e ricatti, altro che libertà! Neanche più la spesa si potrà fare senza avere la tessera sanitario con l’attestazione dell’avvenuta vaccinazione contro il Sars-CoV-2. Tutto per non turbare la sensibilità di Fragolina76 e Uomotigre58, mentre è l’articolo 32 della Costituzione a garantirci il diritto di scelta terapeutica. Ma il Faraone si rende conto della gravità di queste sue affermazioni, al netto di ciò che pensano Fragolina76 e Uomotigre58?

Con buona pace di Fragolina76 e Uomotigre58 anche molti favorevoli alla vaccinazione sono legittimamente preoccupati per questi nuovi vaccini. Basta applicare delle etichette negative su chiunque espone semplicemente dei dubbi, perché in verità è di questo che abbiamo le tasche piene, dell’autoritarismo nazistoide, fascistoide e marxistoide dei buonisti. Se la comunicazione è fatta a modo del Faraone, senza dati, senza una campagna di comunicazione seria e scientifica, non si arriverà da nessuna parte, perché stavolta la comunicazione non può procedere nella strada imboccata a inizio pandemia, quando eravamo tutti storditi. Oggi vogliamo coerenza, chiarezza e logico. Buon senso e rispetto delle regole democratiche soprattutto.

Un anestesista ha commentato: “Purtroppo grazie al tuo passaporto, non sarò in grado di recarmi al lavoro, quindi fai in modo di vaccinarti e spera che il vaccino funzioni per te, altrimenti troverai un anestesista in meno (ma anche molti altri e molti altri medici e infermieri) ad assisterti”.

Nel post del Faraone ci sono molte cose discutibili. Uno su tutte: un vaccinato cosa deve temere da uno non vaccinato? E poi i modi verbali – è stato osservato – sono da uomo molto disturbato mentalmente e che – pertanto – bisogna anche interpretare il suo pensiero, la vita personale non gli ha sorriso, pertanto la vita degli altri per lui non conta niente.

I sostenitori delle idee folle del Faraone non sono neanche d’accordo tra loro: all’affermazione “chi decide di non vaccinarsi contro la Covid-19 non esercita un suo diritto ma decide di mettere a rischio la vita di altri”, un altro controbatte che “no, mette a rischio la vita sua, la mia no perché mi faccio il vaccino”. Un altro scrive: “Io credo che chi si vaccina, se il vaccino funziona come sembra, poi sia immune e non corra più il rischio di contagiarsi in presenza di persone positive al Covid. Poi gli effetti collaterali a lungo termine si scopriranno man mano, così come la durata dell’immunità. Io appena posso mi vaccino, voi fate quello che vi pare…”. Sembra di sentir dire il paracadute al paracadutista, dopo in lancia: “Non so se mi spiego”…

Infatti, perché mai un felicissimo vaccinato dovrebbe temere di essere infettato da un pericolosissimo non vaccinato? Ecco, se il vaccino funziona, quindi proteggi i vaccinati, che senso ha di prendersela con chi non si fa vaccinare? Chi si vaccina diventa immune, oppure no? Ma chi è stato vaccinato, che paura ha per coloro che non sono stati vaccinati? Ha paura che non si immunizza con il vaccino? Allora, a cosa serve fare il vaccino? Se il vaccino immunizza, perché un vaccinato deve temere uno che non è vaccinato? Quanto confusione.

In realtà, con questo ragionamento si porta acqua al mulino dei complottisti – e io non lo sono – facendo nascere il sospetto da complotto, appunto, pensando che sono scuse per obbligare tutti a farsi vaccinare; perché dietro c’è qualcosa di nascosto e perciò non viene fatta chiarezza; perché se ci fosse chiarezza, non potrebbero raggiungere l’obiettivo in modo subdolo; tenendo la gente all’oscuro si riesce a fregarli tutti; senno devi ricorrere all’obbligatorietà, in un modo o in un altro, e la cosa diventa più complicata. Negare, sempre e comunque! Negare anche l’evidenza non è sempre facile… ma c’è chi ci riesce.

Sono quelli che oggi non sanno ancora quale tipo di mascherina sia meglio, che non conoscono ancora in fondo il nuovo coronavirus e la sua genesi, che litigano su tutto. Però, ci assicurano di avere un vaccino sicuro, assicurato (paga i danni il governo e non i produttori farmaceutici) e da iniettare di massa nella totale assenza di trasparenza.

Un altro argomento che viene formulato contro l’obbligatorietà è che, se la maggior parte del gregge si vaccina, non c’è rischio di un’ondata di epidemia. Quindi ognuno è libero di scegliere se vaccinarsi o meno e siccome questo coronavirus, in assenza di patologie pregresse, ha una bassa letalità comunque sia, non è necessario l’obbligatorietà. Pertanto non c’è bisogno di fare gli Hitler e i Pol Pot verso le libertà di scelta, a meno che si è capito che la maggior parte non si vaccina grazie al terrorismo mediatico e all’inefficienza medico-scientifica. E via in questo modo.

Quindi, rivolgiamoci ad esperti seri. Andrea Crisanti: “Senza dati non farei vaccino a gennaio”. “È una questione di trasparenza”. “Non si può obbligare la vaccinazione”.

Per un vaccino in media ci vogliono dai 2 ai 5 anni, a volte molto di più. E a volte non si trova mai un vaccino (Aids). In questo caso del Sars-CoV-2, un coronavirus nuovo, in soli 8 mesi più aziende riescono a scoprire un vaccino e testarlo e addirittura producono milioni di dosi prima dei test sicuri che funzioni.

Al netto delle prime e ottimistiche comunicazioni propagandistiche di Giuseppe Conte dal naso lungo, che annunciava le prime dosi già a dicembre, ora le previsioni indicano gennaio come data più vicina, presunta e plausibile, per un “primo giro” di somministrazione. Ed è finito nel mirino la produzione in tempi così stretti.

Il Professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova è una voce fuori dal coro, con i suoi dubbi sulla corsa al vaccino. La fretta è sempre una cattiva consigliera e correre dietro agli annunci del vaccino è molto imprudente. Perché c’è troppa fretta in questa “sperimentazione “, perché fino a prova contraria al momento si tratta solo di questa.

Agli entusiasmi per quello che sembra essere la tanto attesa luce in fondo al tunnel, si contrappone l’opinione di Andrea Crisanti, che andando controcorrente si mostra scettico sul vaccino, quanto meno sui tempi della sua preparazione: “Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie”, ha affermato Crisanti ospite del festival della divulgazione del periodico Focus al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

“Siamo tutti contenti e compatti nel difendere i vaccini. La posizione del collega Crisanti è profondamente sbagliata. Ma dovremmo ringraziarlo, perché è riuscito a compattarci, a unire tutti i medici contro di lui. Ora dovrebbe avere il coraggio di fare un passo indietro”. L’infettivologo Matteo Bassetti, Direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, risponde così al Professor Crisanti. “Bassetti è uno di quei misteriosi casi di orologi rotti che non fanno l’ora giusta neanche due volte al giorno” (Iacopo Scaramuzzi).

Dopo le polemiche scatenate nei giorni scorsi e gli attacchi che ha subito per suo avvertimento di cautela e richiesta di trasparenza (il Comitato Tecnico Scientifico ha definito le sue parole sul vaccino “inaccettabili”), oggi Crisanti è nuovamente intervenuto, adesso a Buongiorno su Sky TG24 e ha ribadito la propria posizione: “Stando a quanto si sa al momento, non me lo farei. I difetti stanno nella procedura affrettata per l’approvazione del farmaco. Non ho cambiato posizione: ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo””. E sul rendere o meno il vaccino obbligatorio spiega: “Non esiste che per un vaccino approvato con una procedura affrettata debba essere prevista l’obbligatorietà”.

“Ho parlato in una conferenza con un pubblico prevalentemente interessato alla scienza – ha spiegato poi Crisanti – e con schiettezza ho espresso quello che pensano tantissimi scienziati in tutto il mondo, non capisco perché questo dibattito si possa fare tranquillamente in Inghilterra, in Usa, e qui invece debba immediatamente essere un discorso tra chi è a favore del vaccino e chi non lo è. Io sono a favore del vaccino, soltanto chiedo la massima trasparenza e non penso che il vaccino sia un oggetto sacro, tutto qui”.

Crisanti illustra le sue affermazioni sottolineando che “è una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti. Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni e più la pretendono, più la gente si fida”, aggiunge il professore. “Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genere un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c’è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero”. Crisanti sostiene che quelle sulle sue parole siano “polemiche da paese provinciale” e che “le mie frasi sono di buon senso”: “non sono il solo a dire queste cose”, sottolinea ancora il microbiologo, “sono pensieri condivisi da tanti scienziati”.

All’indignazione di alcuni suscitata dalle sue perplessità Crisanti risponde: “Gli italiani dovrebbero essere arrabbiati con chi ha permesso che ci fosse una seconda ondata. Ci dovremmo indignare per i 15mila morti che ci sono stati da luglio, non per una cosa ovvia come quella che ho detto io”.

Crisanti poi avverte su quanto accaduto con il remdesivir, utilizzato nei mesi scorsi per le cure del Covid-19: “È stato approvato, ma è un farmaco con degli importanti effetti collaterali”, sottolinea il microbiologo. “Adesso tutta la procedura di approvazione è in revisione: di queste cose bisogna rendersene conto. Ci sono delle procedure che sono accelerate e che hanno intrinsecamente dei rischi”.

La posizione di Crisanti è anche la mia posizione e – ribadisco – non sono un no-vax, ma sul vaccino anti Sars-CoV-2 sono sulla linea di Crisanti. Non lo dico da oggi e lo ripeto: non sono contrario alle vaccinazioni – purché sono su base volontario (nel caso di adulti) – ma un vaccino deve essere testato e sicuro (con margine di effetti negativi al minimo e conosciuti). Inoltre, voglio sapere cosa mi viene iniettato e le conseguenze collaterali.

Non sarà certamente un Alculi (come lo chiama il mio amico cinese di Hong Kong, non di Wuhan), un Conte o un Faraone a farmi cambiare idea, anzi. E non mi faccio neanche ricattare dal #brancodibalordi che ci “governa”.

Come mai tutta questa enfasi per vaccini che possiamo definire sperimentali, visto che sono di nuova generazione? È buon senso avere seri dubbi su nuovi vaccini per un nuovo virus, che sono stati creati in fretta e furia, senza tutti i necessari test, che non chiedono alcuni mesi ma diversi anni. Inoltre, con le scelte fatte, il governo ci sta portando in pratica ad una immunità di gregge “assistita” e da qui a aprile la maggior parte dei cittadini italiani avrà contratto il coronavirus cinese di Wuhan (gran parte in modo asintomatico, quindi non malati), se andiamo avanti così. Quindi potrebbe anche succedere (ma è solo un’ipotesi) che nel momento in cui il vaccino sarà a disposizione in quantità tali che 70/90 % dei cittadini italiani potranno essere vaccinati, ci potranno essere meno casi. Ovviamente, sono delle battute, per far capire che stiamo barcolando nel buoi. La fine del tunnel non è ancora in vista.

E delle cure, cosa si dice? Perché esistono anche le cure, di cui si parla poco, a partire della plasmaterapia e dell’idrossiclorichina… Negazionista chi tace! Con la plasmaterapia non c’è “business”. Non è che il vaccino serve solo al “business” farmaceutico” e non ci pensano nemmeno a perdere l’affare con il vaccino? Poi, questa è solo una domandina ingenua… il “business” farmaceutico sai, pensando alla Calabria o agli investitori nello sviluppo.

Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica – Parte 5: Terapie possibili nei trattamenti e per frenare il Covid-19 – 12 aprile 2020
Speranza per guarire dal Covid-19 viene dal plasma delle persone guarite. Sperimentazione agli ospedali San Matteo di Pavia e Carlo Poma di Mantova – 20 aprile 2020
Clorochina salvavita: ecco gli studi. «Negazionista chi tace» di Andrea Zambrano – La Nuova Bussola Quotidiana, 23 novembre 2020

Mantovani (Humanitas) a Sky TG24

“A Natale non abbassiamo la guardia”, ha detto il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas, intervenendo nel corso di “Timeline”, su Sky TG24. “I dati sui vaccini li interpreto con tre parole chiave: cautela, speranza e fiducia”, ha poi aggiunto, parlando anche del tema legato al vaccino anti Sars-CoV-2 che, secondo l’immunologo, “non sarà dietro l’angolo”.
“L’Italia aveva fatto un miracolo: partita malissimo, ha portato la curva del virus quasi a zero. Potevamo arrivare a zero e invece poi abbiamo avuto una curva che non ha precedenti nel resto del mondo. Spero che terremo alta la guardia anche durante le feste di Natale: non ci dimentichiamo dei nostri morti. Spero di festeggiare il Natale con i miei figli e i miei nipoti, ma se mi diranno di no mi adeguerò alle regole”. Sono state queste le parole dell’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas, pronunciate nel corso di un intervento a “Timeline”, su Sky TG24.
“I dati sui vaccini li interpreto con tre parole chiave: cautela, speranza e fiducia”, ha spiegato l’immunologo, affrontando la questione del vaccino contro il Sars-CoV-2. “Cautela perché non ho visto i dati e mi piace ragionare sui dati, ma anche perché l’eventuale autorizzazione è un’autorizzazione di emergenza, che comporta una serie di cose, cautela perché dovremo seguire con grande attenzione quello che succede”, ha detto Mantovani. “Speranza, perché siamo in un tunnel in cui vediamo delle luci, questi dati sul vaccino sono luci in fondo al tunnel. Fiducia, perché ho fiducia nella competenza e indipendenza delle agenzie regolatorie: Fda, Ema e Aifa. Se ci sarà un’autorizzazione io mi metterò in coda con gli altri cittadini”, ha commentato.
Sempre sul tema vaccino, Mantovani ha fatto il punto della situazione circa le tappe che ne stanno portando all’approvazione. “Normalmente lo sviluppo di un vaccino innovativo richiede dagli 8 ai 12 anni. In questi mesi è stato fatto qualcosa di straordinario, in meno di un anno siamo alla vigilia di un’eventuale approvazione per emergenza di uno o più vaccini. Ritengo che non siano state saltate tappe, ma che sia stato fatto tutto in modo accelerato, giustificato dalla situazione di emergenza. Credo che l’accelerazione sia giustificata, nel rispetto dei dati”, ha quindi confermato il direttore scientifico di Humanitas.
Mantovani si è poi espresso anche sulla polemica legata alle dichiarazioni del microbiologo Andrea Crisanti relative al vaccino anti Sars-CoV-2 (a gennaio “senza i dati non me lo faccio”). “Innanzitutto, vorrei precisare il rispetto scientifico nei confronti di Crisanti, penso che nelle sue dichiarazioni vadano colti gli aspetti costruttivi. Non posso che condividere con lui il rispetto dei dati, mi piace ragionare sui dati e mi piace un mondo di dati aperti e condivisi. Per giudizi specifici dobbiamo avere i dati”, ha detto. “C’è stata poi una comunicazione dei dati sui vaccini che ho giudicato irrituale e non appropriata per tempi e modalità. Però, con i limiti sottolineati da Crisanti, io vedo in queste comunicazioni una luce in fondo al tunnel, da prendere con grande cautela”.
L’appello di Mantovani, infine, è ancora quello di tenere alta l’attenzione. “Penso sia molto importante che l’annuncio del vaccino e le polemiche associate non ci facciano abbassare la guardia. Dobbiamo ancora attraversare il tunnel. Questa è la mia grande preoccupazione, che l’annuncio di un vaccino dietro l’angolo, che non sarà dietro l’angolo per tutti noi, ci faccia abbassare la guardia in un momento così drammatico”, ha poi concluso (Fonte SkyTG24).

Postscriptum

A scanso di equivoco, faccio di tutto non fare la conoscenza diretta della bestiolina, con mascherina FPP2, guanti monouso, amucchina, lavaggio delle mani, sto in casa e non ricevo ospiti, esco solo per comprovata necessità, non partecipo ad eventi, tengo le distanze di sicurezza, ecc. Penso che questo mi proteggi più di un vaccino di cui non si sa niente.

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