Abusi: da Bolzano una campagna per ‘promuovere una cultura della tutela dei minori’

Nella settimana della Giornata per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale (18 novembre) e della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre), il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della diocesi di Bolzano-Bressanone ha promosso un’azione di sensibilizzazione rivolta al mondo ecclesiale, sostenuta dal vescovo Ivo Muser con la lettera pastorale ‘Per una cultura della vigilanza e della corresponsabilità’, nella quale invita tutti a confermare il chiaro segnale di cambiamento nella lotta contro abusi e altre forme di violenza:
“Da una cultura dell’ignorare a una cultura del vigilare; da una cultura della non ingerenza a una cultura della trasparenza e della corresponsabilità, sia nella Chiesa che nella sfera familiare e sociale”.
Nella lettera il vescovo esordisce, affermando che è stato abbattuto un ‘muro’: “Le scioccanti notizie di abusi sessuali nella Chiesa in tutto il mondo, di cui si è a conoscenza, hanno infranto un tabù che per troppo tempo ha ignorato le sofferenze delle persone colpite e di coloro che le circondano. Finalmente le vittime hanno trovato ascolto. Finalmente si è iniziato a prendere sul serio le accuse, a indagare su di esse e ad adottare misure adeguate a favore delle persone colpite e del loro ambito di vita.
Allo stesso modo sono state emanate norme e misure di diritto canonico più severe per chi ha commesso crimini contro bambini e adolescenti, in modo da garantire la punibilità dei responsabili. E’ stato abbattuto il muro del silenzio e la realtà nascosta è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica dal grido delle vittime e dai media. Questa realtà è stata ed è dolorosa, e anche vergognosa: ma è bene e necessario che la affrontiamo in modo responsabile, e che lo facciamo anche oggi”.
Mons. Muser sottolinea l’importanza di un nuovo dialogo fra Chiesa e società: “Allo stesso modo, la società è chiamata a riflettere sui propri valori fondamentali affinché la dignità di ogni essere umano, i diritti umani e i diritti dei bambini e degli adolescenti vengano vissuti e fatti valere. Qui la Chiesa e la società possono e devono entrare in un nuovo dialogo”.
Però con tale lettera il vescovo non intende affatto scagionare la Chiesa dalla propria responsabilità: “Senza in alcun modo distogliere l’attenzione dalla responsabilità della Chiesa, non possiamo ignorare il fatto che la maggior parte della violenza con implicazioni sessuali avviene nelle nostre famiglie e nel contesto di parentela e di vicinato. Dobbiamo inoltre prendere atto con particolare preoccupazione del fatto che gli abusi sessuali nei confronti dei minori circolano sempre più spesso attraverso i social media e internet.
Proprio perché l’abuso può accadere e accade spesso e ovunque (dentro e fuori la Chiesa), è necessario un radicale cambiamento di mentalità, che sia profondamente umano e cristiano: da una cultura dell’ignorare a una cultura del vigilare; da una cultura della non ingerenza a una cultura della trasparenza, dell’apertura e della corresponsabilità”.
Quindi la lettera vuole essere una chiara presa di posizione per una maggiore sensibilizzazione: “La nostra Diocesi vuole sensibilizzare a una cultura aperta al colloquio, affinché l’abuso non rimanga più un tabù e non distrugga la vita delle persone.
In una campagna di informazione e sensibilizzazione la Diocesi sta distribuendo manifesti con la scritta ‘Stop agli abusi nell’ambito ecclesiale’, per l’affissione nelle bacheche e la diffusione attraverso altri media. Invitano le persone a contattare lo Sportello diocesano in caso di sospetti, indizi o casi di abuso. Oltre ai manifesti, specifici volantini informano sugli obiettivi e i compiti del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e sullo Sportello diocesano.
Con questa campagna la nostra Diocesi ribadisce il giudizio di fondo: tutte le forme di abuso e di violenza sono contrarie allo spirito del Vangelo. Seguendo le linee guida della Conferenza Episcopale Italiana, ci concentriamo sulla prevenzione come nostro compito pastorale peculiare per creare un ambiente sicuro per i bambini e gli adolescenti”.
Quindi questa ‘campagna’ è una priorità per la diocesi: “La Diocesi si impegna per una posizione chiara e decisa della comunità contro gli abusi sessuali e contro tutte le forme di violenza. In presenza di sospetti, segnalazioni o casi di abuso in ambito ecclesiale, è necessario contattare immediatamente lo Sportello diocesano, dove saranno definiti e avviati i passi successivi. Ogni segnalazione viene presa sul serio, indipendentemente dal fatto che il caso sia attuale o risalga al passato…
Da un lato si vuole creare una base di fiducia affinché il tema dell’abuso possa essere discusso apertamente e il tabù venga infranto; dall’altro, si esorta ad avere il coraggio civile di rompere il silenzio davanti a sospetti, segnalazioni o casi di abuso e a informarne lo Sportello diocesano”.
Inoltre è bene ricordare che nella diocesi di Bolzano-Bressanone dal 2010 è operativo uno Sportello diocesano al quale ci si può rivolgere nei casi di abusi, sospetti o segnalazioni di abuso, sia recente che accaduto in passato: “Vi invito a richiamare l’attenzione sulla campagna di sensibilizzazione della nostra Diocesi nella domenica successiva, 22 novembre 2020, solennità di Cristo Re. Siamo tutti corresponsabili della promozione di una cultura della tutela e della sicurezza di bambini e adolescenti, sia nella Chiesa che nella sfera familiare e sociale”.
(Foto: Diocesi di Bolzano-Bressanone)