Droga: sempre più morti

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Di droga si muore sempre di più, sempre più giovani e senza sapere il perché, secondo la Relazione al Parlamento pubblicata dal Dipartimento politiche antidroga, che fotografa la situazione italiana nel 2019.

Durante l’anno scorso sono stati 373, l’11% in più rispetto al 2018, il 26% rispetto a due anni fa. In 169 casi (il 45%) la causa è stata l’eroina, in 65 la cocaina (17,4%), ma il dato più preoccupante è che in ben 115 casi (oltre il 30%) all’origine del decesso c’è una sostanza ‘imprecisata’. I dati della Relazione sono pesanti anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni droga-correlate, che nel 2019 sono state 7.480, in aumento soprattutto tra i giovani e gli adulti under45: circa la metà, anche in questo caso, sono dovute all’uso di sostanze miste o non specificate.

E se il numero di consumatori di sostanze per via iniettiva registrati per aver contratto malattie infettive risulta in costante diminuzione, sono tuttavia in aumento le diagnosi tardive di Hiv: nel 30% dei casi (è una percentuale enorme) si raggiunge infatti lo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività.

Fino al 2005, per intenderci, questa percentuale era del 15% circa: un’impennata che comporta una maggiore probabilità di trasmissione della malattia e, nello stesso tempo, più morbilità e mortalità (che derivano dal ritardato inizio della terapia antiretrovirale).

Per il resto, a dominare la relazione è la cocaina. Rispetto al 2018, i quantitativi di cocaina sequestrati sono quasi triplicati raggiungendo nel 2019 le 8,3 tonnellate. Anche la domanda è aumentata: dei quasi € 16.000.000.000 spesi per l’acquisto di sostanze stupefacenti circa il 31%, corrispondente a poco meno di € 5.000.000.000, ha riguardato proprio la cocaina.

Restano stabili i consumi fra i giovanissimi: oltre un terzo degli studenti dichiara di aver provato cannabis nella vita e il 16% di farne un uso corrente, ma aumenta anche la consapevolezza dei rischi correlati al suo utilizzo tra gli studenti (nonostante dopo anni di assenza di bandi per le attività di prevenzione nelle scuole, quello pubblicato nella seconda metà del 2020 non sia ancora stato né approvato né destinato).

Inoltre l’andamento dei trend vede la grande maggioranza di decessi per intossicazione acuta da stupefacenti riferita agli uomini, l’86,3% nel 2019. Il 13,9% delle overdose fatali è stato registrato fra i 35-39enni e il picco massimo nella classe di età dei 40 anni e più (59,5%).

Il dato relativo alle donne evidenzia un incremento degli eventi fatali nelle fasce giovanili fra i 25 e i 34 anni, sia in termini assoluti (21 decessi) sia in termini percentuali. Tra le donne in questa fascia di età si registrano infatti i valori di overdose fatali più alti dal 2014 e raddoppiati rispetto all’anno precedente (41%, era 20% nel 2018).

Il tasso di mortalità per overdose più elevato è stato registrato in Sardegna, con circa 23 decessi ogni 1.000.000 di residenti di 15-64 anni, seguono Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Toscana e Umbria, con valori superiori a 16 ogni milione di residenti. In valore assoluto, il più alto numero di decessi nel 2019 si è registrato in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Veneto (> 35 decessi).

Il tasso dei decessi direttamente correlati al consumo di eroina risulta in aumento dal 2016, passando da 2,5 a 4,4 per 1.000.000 di residenti di 15-64 anni, così come quello correlato al consumo di cocaina, che sale da 1,0 a 1,7 nel 2019.

A  tal proposito Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, F.I.C.T., ha sottolineato che è una tragedia annunciata: “Siamo stanchi di dover prendere atto, ogni anno, e sempre con maggior ritardo, della consueta strage di innocenti.

I dati pubblicati dalla Relazione al Parlamento 2020 sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, ci forniscono un quadro allarmante, una tragedia ampiamente e tristemente prevista. Siamo stanchi di dover prendere atto, ogni anno, e sempre con maggior ritardo, della consueta strage di innocenti”.

Per il presidente della FICT il dato più inquietante è è l’aumento di morti per droga: “Nel 2019 sono stati registrati 373 casi di decesso per overdose, l’11% in più rispetto lo scorso anno ed addirittura il 39% in più di decessi rispetto ai dati del 2016. Ma questi non sono numeri, sono persone.

Donne ed uomini che forse avrebbero potuto avere una chance diversa se qualcuno si fosse in qualche modo preoccupato per loro. Al primo posto come causa di morte c’è sempre l’eroina, ma molto preoccupante è la percentuale del 30,8% di morti per sostanze imprecisate: probabilmente, come afferma la stessa relazione, si tratta delle nuove sostanze psicoattive (NPS) più di 100 censite ogni anno”.

Ed ha chiesto di prendere seriamente questi ‘allarmi’: “Allora stavolta niente allarmi, prendiamo atto che si tratta di una tragedia ormai strutturale, che la politica, il governo, la società civile hanno ormai deciso che di queste persone non ci si vuole occupare. Quasi 400 morti e 7.800 ricoveri ospedalieri evidentemente non sono sufficienti per scuotere le coscienze.

Così come evidentemente non ci scuotono i 660.000 giovani, 1 su 4 dei nostri figli che ogni giorno mandiamo a scuola e che dichiarano di fare uso di sostanze illegali. Dati confermati in trend costante negli ultimi anni. E purtroppo la rete dei servizi pubblico e del privato sociale ci racconta anche di numeri ancora più grandi”.

Sempre il presidente della Fict ha chiesto il rifinanziamento del Fondo Nazionale per la lotta alla droga: “Nei centri di aggregazione, nei servizi di prevenzione nelle scuole e nei territori, le strutture della FICT raggiungono circa 35.000 minori ogni anno ed intercettiamo diverse migliaia di casi che fanno uso strutturale di sostanze.

Numeri enormi, che fanno pensare ed ai quali si aggiungono ulteriori elementi dettati dall’esperienza quotidiana dei servizi. E’ evidente a tutti l’aumento dei consumatori di cannabinoidi, superiore al 30% negli ultimi 7 anni, e i minori in carico al servizio sanitario per problemi di dipendenza, negli ultimi 5 anni, sono più che raddoppiati. L’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction mette gli adolescenti italiani al primo posto in Europa per il policonsumo.

E poi il trend in costante aumento del consumo di cocaina, che si riflette sulle richieste di trattamento confermati dai dati dei servizi della FICT: nel 2019, secondo l’osservatorio raccolta dati della FICT, sull’utenza totale inserita nelle nostre strutture, circa il 37% ha richiesto il trattamento terapeutico per cocaina e crack come sostanza di abuso primario , seguito dal 27% da eroina e dal 14% da cannabis.

Il sistema ufficiale dei servizi (servizio pubblico e comunità terapeutiche) ha una grande difficoltà ad intercettare il fenomeno giovanile delle dipendenze. Sono pochi i giovani che spontaneamente si rivolgono ai servizi. Il sistema dei servizi è tarato ancora sull’eroinomane classico, secondo una normativa, la 309/90, ormai inadeguata a rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove tendenze giovanili”.

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