Numeri ufficiali Covid-19 del 12 novembre 2020. Il grande rischio che stiamo correndo, ballando sull’orlo del baratro, è la saturazione degli ospedali

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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi giovedì 12 novembre 2020

In isolamento domiciliare: 602.011 (+21.178) (+3,65%)
Ricoverati con sintomi: 29.873 (+429) (+1,46%)
In terapia intensiva: 3.170 (+89) (+2,89%)
Deceduti: 43.589 (+636) (+1,48%)

l sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 162 (+2)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione

Il calo di alcuni indicatori negli ultimi giorni ha ridato fiato a chi ritiene inutili nuove misure di mitigazione: rispondiamo con i dati. Abbiamo scoperto che le misure di contrasto funzionano? In effetti lo sapevamo già, dopo le esperienze nostre e di molti altri Paesi: quindi è un po’ come scoprire l’acqua calda. La vera questione non è “se” funzionano: ma “quanto”, “quando” e “con quali” ricadute reali.
Per capirlo analizziamo il caso Francia: il lockdown “leggero” dalla mezzanotte del 28 ottobre ha avuto effetti importanti sui principali indicatori (dati ufficiali del governo francese). Dopo 12 giorni l’indice Rt è sceso sotto quota 1.0: l’ultimo valore disponibile, calcolato alla data del 7 novembre, è 0.93 contro 1.37 del 28 ottobre. Il tasso di incidenza (nuovi casi per 100.000 abitanti nella settimana mobile) è passato da un picco di 499 del 2 novembre ai 428 dell’8 novembre (ultimo dato disponibile mentre scriviamo). In lento declino anche il rapporto positivi/tamponi: da 20,9% del 28 ottobre a 19,5% dell’8 novembre (ultimo dato disponibile).
Prosegue invece al rialzo, e qui veniamo alla vera questione perché ogni numero rappresenta una persona, il tasso di occupazione delle terapie intensive: dal 60% del 28 ottobre al 94,7% dell’11 novembre (con trend tutt’ora crescente). Per vedere questo indicatore ripiegare occorrono infatti almeno 2-3 settimane con Rt inferiore a 1.0: perché in questo intervallo di tempo la situazione dei ricoveri riflette il valore di Rt, per l’appunto, di 2-3 settimane prima.
In Italia, con una media giornaliera di 112 posti occupati in più nelle unità intensive, in tre settimane aggiungeremmo 2.352 posti intensivi agli oltre 3.000 già impegnati. Una condizione che comporterebbe il blocco di quasi tutte le attività non Covid-correlate. Il grande rischio che stiamo correndo, ballando sull’orlo del baratro, è la saturazione degli ospedali: gli indicatori in calo sono una buona notizia, ma il nodo centrale rimane questo.
Chiudiamo con i valori di Rt (metodo Kohlberg-Neyman) alla sera dell’11 novembre: Italia 1.36 (Fonte Lab24/Il Sole 24 Ore).

Agenas: 12 regioni oltre la soglia critica per i ricoveri

Il 53% dei posti letto nei reparti di medicina, a livello nazionale, è ormai occupato da pazienti Covid (+1 rispetto ai dati del 10 novembre). Questo fa sì che siano 12 le regioni a superare il valore del 40%, stabilito come “soglia critica”. Lo rileva il monitoraggio dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) basato su dati aggiornati a ieri, 11 novembre, da cui emerge anche che il 34% delle terapie intensive italiane è occupato da pazienti con coronavirus (-3% rispetto ai dati del 10 novembre) e il valore del 30%, definito come “soglia critica”, viene superato in 10 regioni.
Le regioni in difficoltà per i ricoveri
Queste stime sono basate su una rielaborazione da parte dell’Agenas sui dati forniti dalla Protezione Civile. Non sono inclusi quelli della Basilicata, non pervenuti. I risultati mostrano come la progressiva saturazione dei posti letto, sia nella cosiddetta “area non critica”, che nelle terapie intensive, porti a utilizzare per pazienti Covid quelli che dovrebbero essere dedicati a persone con altre patologie.
In particolare, le 12 regioni (una in più rispetto al giorno prima) che superano la soglia del 40% dei ricoveri di pazienti con infezione da Sars-CoV-2 nei reparti di medicina generale, malattie infettive e pneumologia, sono: Abruzzo (41%, ultima in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista), Campania (50%), Emilia Romagna (56%), Lazio (47%), Liguria (70%), Lombardia (75%), Marche (55%), Provincia Autonoma di Bolzano (99%), Provincia Autonoma di Trento (59%), Piemonte (92%), Umbria (52%) e Valle d’Aosta (85%). Mentre la Puglia si attesta al 40%.
La situazione delle terapie intensive
Per le terapie intensive, invece, la soglia limite del 30% dei letti occupati da pazienti Covid è stata superata, ieri, da 10 regioni (una in meno rispetto al giorno prima): Emilia Romagna (40%), Liguria (43%), Lombardia (50%), Marche (37%), Provincia Autonoma di Bolzano (48%), Provincia Autonoma di Trento (34%), Piemonte (48% in netto calo rispetto al 56% del giorno prima), Toscana (46%), Umbria (54%) e Valle d’Aosta (57%) (Fonte SkyTG24).

Bollettino Coronavirus Roma

“Non bisogna proprio in questo momento abbassare la guardia – ha detto l’Assessore alla sanità nel Lazio Alessio D’Amato al termine della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Rimane indispensabile raffreddare la curva dei contagi e mantenere il massimo rigore nei comportamenti. Rimane alta la pressione nella rete ospedaliera che sfiora quasi i 3 mila ricoveri” (Fonte SkyTG24).

Parchi, ville, piazze: a Roma una domenica di ressa straordinaria (Foto di copertina). Elicotteri, telecamere e megafoni: sorveglianza di massa contro gli assembramenti del week end. Strade a numero chiuso nel week end per Tridente, Prati e Ostia. Verso stop a maxi store
Saranno solo 4 i punti di accesso a via del Corso e alla zona del Tridente di Roma, che nel weekend in questo modo si trasformeranno in strade a “numero chiuso”. È quanto deciso dal Comitato provinciale ordine e sicurezza di Roma, riunito nel pomeriggio per decidere nuove misure di contingentamento delle presenze nei luoghi a maggior rischio assembramento della Capitale. Saranno chiuse le fermate metro di piazza di Spagna e Flaminio nelle giornate di sabato e domenica, dalle 10/11 fino alle 19/20. Sotto la lente anche i principali parchi della Capitale e il litorale.
Nel weekend l’accesso alle vie dello shopping del centro sarà regolamentato da specifici “moduli di contingentamento” che prevederanno la presenza della polizia locale e della Protezione civile di Roma, oltre alle forze dell’ordine, nei principali varchi di accesso alla zona del Tridente. Moduli simili saranno adottati in via Cola di Rienzo, via Ottaviano, viale Giulio Cesare e via Candia. Il principio, secondo quanto si apprende, sarà quello di contingentare il numero di accessi, deviando momentaneamente i passanti,- se la situazione lo richiede,- nelle vie limitrofe onde evitare un elevato numero di presenze nello stesso luogo, nello stesso momento.
La Regione si appresta a varare un’ordinanza, allo scopo di prevenzione, che vede la chiusura nei giorni prefestivi e festivi di grandi strutture di 2500 mq, ovvero i maxi store, fatto salvo le rivendite di generi alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie. Inoltre nell’ordinanza attualmente allo studio si prevede anche la chiusura dei mercati non alimentari nei festivi e viene ribadito il rigoroso rispetto delle misure anti Covid-19 nelle strutture che resteranno aperte (Fonte La Repubblica).

Video choc al Cardarelli, De Luca: ecco la vera storia e querelo Ricciardi

Il Governatore della Campania ricostruisce in un post su Facebook la vicenda del paziente trovato morto e filmato in un bagno della struttura partenopea e preannuncia l’azione legale contro il consulente del Ministero della Salute:
«LA VERA STORIA DEL DECESSO AL CARDARELLI
Ieri è giunto al Pronto Soccorso del Cardarelli, già con l’ossigeno da casa, il signor Giuseppe C., di 84 anni. Il paziente, come risulta dalla cartella clinica, era affetto da diabete, ipertensione, aneurisma all’aorta addominale, e già sottoposto in precedenza a intervento di laringectomia.
Il paziente, trasferito in OBI, si è alzato dalla barella ed è andato in bagno. Dopo dieci minuti, l’infermiere, preoccupato del ritardo, è andato a verificare e ha trovato l’uomo riverso a terra privo di vita. Quindi si è allontanato per prendere la lettiga. In questi minuti, un altro signore, Rosario R., 30 anni, giunto con mezzi propri al Pronto Soccorso del Cardarelli, ha avuto il coraggio di girare un video e di postarlo poi sui social. In serata, lo stesso giovane, contro il parere dei medici, è andato via dall’ospedale.
Oltre a inviare la mia doverosa solidarietà alla famiglia del deceduto, ho invitato il Direttore Generale del Cardarelli a esprimere il mio apprezzamento, per il lavoro straordinario che fanno da sempre, a medici e infermieri di quel Pronto Soccorso. Ho invitato inoltre il Dg a denunciare l’esecutore dell’ignobile video e con lui quanti, su un episodio che poteva capitare in ogni ospedale del mondo, si sono abbandonati all’ennesima campagna di vergognoso sciacallaggio contro il Cardarelli e la sanità campana.
Infine, ho dato mandato agli uffici regionali di procedere legalmente contro il consulente del Ministro della Salute, il sig. Ricciardi» (Vincenzo De Luca).

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