Il Governo socialista spagnolo è intenzionato a profanare il Memoriale della Valle dei Caduti, dedicato alle vittime di ambedue le parti della Guerra Civile spagnola

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La Santa Croce più alta del mondo, che si erge sopra la Valle de los Caídos (Valle dei Caduti), andrebbe rimossa se un disegno di legge spagnolo dovesse entrare in vigore. Andrebbe anche chiusa l’Abbazia benedettina adiacente alla Basilica della Santa Croce della Valle dei Caduti, un complesso monumentale dedicato alle vittime di ambedue le parti della Guerra Civile spagnola del 1936-39, costruito in Spagna fra il 1940 e il 1958 è situato nel municipio di San Lorenzo de El Escorial, nella Comunità autonoma di Madrid. Si trova a 9,5 km a nord del Monastero dell’Escorial nella Sierra di Guadarrama. Il complesso appartiene al Patrimonio Nazionale spagnolo dalla sua apertura al pubblico il 1º aprile 1959.
L’intenzione del Governo socialista spagnolo di trasformare in un cimitero civile questo memoriale della guerra civile spagnola è visto dai cattolici spagnoli come un attacco alle radici storiche e spirituali della nazione. La Conferenza Episcopale Spagnola vede “anacronistiche” trasformare la Valle dei Caduti in un cimitero civile e mette in discussione la Legge sulla “Memoria Democratica”.

L’Abbazia della Santa Croce della Valle de los Caídos.

Nella Conferenza Stampa del 1° ottobre, a seguito della riunione della Conferenza Episcopale Spagnola il 29 e 30 settembre a Madrid, il Vescovo Luis Javier Argüello García, Segretario generale e Portavoce della CEE ha rivelato un nuovo incontro con il Governo spagnolo, che era avvenuto la settimana precedente, in cui si è parlato tra altro anche di “Memoria Democratica”.

“È un po’ anacronistico parlare di cimiteri civili”, ha detto Mons. Argüello in riferimento all’intenzione del Governo di trasformare la Valle dei Caduti in un “cimitero civile”. Attualmente, “i cimiteri parrocchiali accolgono tutti coloro che vogliono essere sepolti, credenti e non credenti, persone che hanno una comprensione della vita in un modo o nell’altro”, ha spiegato il Portavoce della CEE. I vescovi spagnoli hanno espresso la loro “preoccupazione” per la Legge sulla “Memoria Democratica”: “La legge ha diversi aspetti, uno si riferisce alla Valle dei Caduti, è importante, ma la gravità di altri aspetti della legge mi sembra di maggiore rilevanza, nel senso che è sempre serio voler scrivere una sorta di storia ufficiale e poi voler diventare una guida educativa”, ha sottolineato Mons. Argüello. Riguardo alla grande croce che sovrasta la Valle dei Caduti, i vescovi spagnoli la intendono come “un segno di riconciliazione” e, quindi, ritengono che debba rimanere, anche se il luogo viene “ridefinito”: “Riguardo alla Valle, crediamo che la croce è un segno di riconciliazione, è il luogo dove è morta una vittima. In quel luogo, anche risignificato, continuerà ad esserci un tempio, una basilica in cui pregare per l’eterno riposo dei defunti. (…) Chiedono anche che la basilica e la comunità dei monaci benedettini rimangano per mantenere il culto”.

Sulla controversia condividiamo di seguito un articolo a firma di Solène Tadié [1] per il National Catholic Register, in una nostra traduzione italiana dall’inglese.

La Santa Croce della Valle dei Caduti.

Proposta di legge per profanare il memoriale della Guerra Civile spagnola solleva preoccupazione tra la popolazione divisa
di Solène Tadié
National Catholic Register, 10 novembre 2020

Il disegno di legge spagnolo “Memoria Democratica” recentemente proposto, era destinato originariamente a consentire alla Corte Suprema spagnola di indagare sulla violazione dei diritti umani durante la Guerra Civile del 1936-39, nonché di cercare e identificare i resti delle persone scomparse. Invece, può fornire una copertura politica al Governo spagnolo per una profanazione della Valle dei Caduti – il memoriale della guerra civile che comprende un’abbazia e una basilica – convertendolo in un cimitero civile.

Un anno dopo la controversa decisione del Governo spagnolo di rimuovere la salma del Generale Francisco Franco dalla basilica sotterranea, dove fu sepolto nel 1975 per trasferirlo in un vicino cimitero comunale di Madrid [2], i cittadini spagnoli sono ancora una volta divisi sul futuro di questo altamente simbolico sito storico.

Situato a pochi chilometri dalla capitale spagnola, questo monumentale complesso costruito da Franco, che ha guidato le forze nazionaliste durante la guerra, onora i corpi di circa 30.000 vittime di entrambe le parti in conflitto – i sostenitori nazionalisti del regime di destra di Franco e i repubblicani di sinistra.

La guerra civile spagnola iniziò nel 1936 come rivolta dei nazionalisti contro il Governo del Fronte Popolare della Seconda Repubblica di Spagna. I nazionalisti combatterono per conto di una coalizione di partiti politici di destra del Paese, tra cui di ispirazione monarchica, tradizionalista e conservatore. I repubblicani rappresentavano una coalizione di partiti politici socialisti e marxisti nel Paese. Poiché i nazionalisti ricevettero l’aiuto militare dalla Germania nazista e i repubblicani ricevettero aiuti militari dall’Unione Sovietica, alcuni storici vedono la guerra civile spagnola come uno scontro tra fascismo e comunismo. Tuttavia, a causa delle atrocità commesse dai repubblicani contro i cattolici, in particolare sacerdoti e religiosi, altri storici vedono il conflitto di quattro anni principalmente come una guerra tra comunismo (o ateismo) e cattolicesimo. I nazionalisti sconfissero i repubblicani nel 1939 e governarono la Spagna con Franco come dittatore del paese fino alla sua morte nel 1975.

La Valle dei Caduti è particolarmente conosciuta per la sua croce alta 490 piedi [quasi 150 metri], la croce più alta del mondo, che andrebbe rimossa se il disegno di legge dovesse entrare in vigore. Allo stesso modo, l’abbazia benedettina, adiacente alla basilica, sarebbe stata “automaticamente” chiusa e la sua comunità espulsa.

Questa notizia ha suscitato l’indignazione dei vescovi spagnoli, che hanno apertamente espresso la loro opposizione al progetto di legge. In una Conferenza stampa del 1° ottobre, il Segretario generale della Conferenza episcopale, Monsignor Luis Javier Argüello García, ha messo in guardia la popolazione contro una “cultura del confronto” e ha sottolineato che il cimitero civile proposto sarebbe stato “anacronistico” e avrebbe messo in pericolo gli accordi del 1976 tra lo Stato spagnolo e la Santa Sede.

Luogo di Riconciliazione

Il Vescovo Argüello García ha anche affermato che i simboli cattolici del memoriale sono un mezzo per la riconciliazione tra i cittadini spagnoli, che sono stati fortemente divisi per decenni.
Infatti, non meno di 57 beati e 15 servi di Dio giacciono tra le vittime della guerra nella Valle dei Caduti. Queste persone laici e religiose di tutte le età sono state uccise nell’odio per la fede, nel contesto della violenta persecuzione religiosa perpetrata durante il conflitto. “Questi martiri sono la migliore testimonianza possibile di perdono e riconciliazione”, ha detto Padre Santiago Cantera, Priore dell’Abbazia benedettina della Valle dei Caduti, in un’intervista al National Catholic Register. La presenza orante della comunità su questo sito speciale, ha detto, così come il loro lavoro al servizio delle famiglie attraverso la scuola dei loro coristi e i loro due alloggi, non può che essere uno stimolo di pace nella società spagnola.
È proprio il potenziale pacifico di un tale luogo di pietà che ha spinto Pablo Linares, Presidente dell’Associazione per la Difesa della Valle dei Caduti http://www.elvalledeloscaidos.es/portal/, a militare ardentemente il sostegno a favore della sua conservazione. Suo nonno, un operaio e un repubblicano convinto, prese parte alla costruzione del monumento. “Ricordo che mio nonno era molto orgoglioso di aver collaborato a un progetto così nazionale, e ne ero davvero segnato da bambino”, ha detto al National Catholic Register. “Sono assolutamente convinto che la Valle dei Caduti sia un luogo di pace e riconciliazione per gli spagnoli”, ha aggiunto. “Il problema è che ci sono persone in Spagna che non hanno la minima intenzione di riconciliarsi”.

Simboli cattolici “inquietanti”

Con lo Stato spagnolo già recentemente implicato, da associazioni di avvocati cristiani, nel caso di alto profilo della profanazione di Ostie consacrate nell’ambito di una performance artistica, questo nuovo caso rafforza le accuse di anti-cattolicesimo intentata contro il Governo spagnolo davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo in riferimento a tale caso.

Per la maggior parte degli oppositori al progetto di legge sulla “memoria democratica”, questa legislazione è vista come motivata dall’ostilità del Governo verso la croce eretto sulla cima della Valle dei Caduti e, in ultima analisi, dalla volontà https://www.ncronline.org/news/politics/church-cautiously-squares-spains-new-socialist-government di sradicare tutti i simboli cristiani dalla cultura e dal paesaggio del paese.

“È la croce più alta di tutta la cristianità, e i nostri attuali governanti non possono sopportare di vederla nemmeno da Madrid nei giorni limpidi”, ha detto Linares, aggiungendo che la sua demolizione sarebbe un “attacco barbaro contro un importante bene culturale”.

“L’intera Valle dei Caduti è un luogo che emana spiritualità in un momento in cui la fede popolare sembra essere in declino”, ha aggiunto, “ed è il motivo per cui non possono sopportare la vista di una croce così massiccia che rappresenta un simbolo che odiano”.

Padre Cantera concorda, sottolineando il fatto che il paese è stato permeato da un’ideologia anti-cristiana e antiticlerica fin dal XIX secolo. Per i leader progressisti e gli opinion maker che hanno ancora una posizione dominante nel paesaggio culturale del paese, i simboli cristiani e l’istituzione della Chiesa sono sinonimi di regresso e opposizione al progresso, ha detto Padre Cantera.

Difendere la presenza benedettina

Anche così, l’esito di questa nuova controversia nazionale non è ancora certo, in quanto il disegno di legge probabilmente non sarà approvato prima dell’inizio del 2021. In quanto Presidente dell’Associazione per la Difesa della Valle dei Caduti, Linares informò il National Catholic Register che avrebbe intrapreso tutte le misure legali necessarie per impedire al governo di profanare il sito, ma non rivelò quali azioni specifiche sarebbero state intraprese se il disegno di legge dovesse passare in legge.
Inoltre, Linares è convinto che la Santa Sede non darà il suo consenso per la chiusura dell’Abbazia adiacente al monumento, nonostante la recente visita diplomatica del 24 ottobre del leader socialista spagnolo, il Premier Pedro Sanchez, a Papa Francesco.

Insediata nell’Abbazia della Valle dei Caduti dal 1958, la comunità benedettina segue l’antica Regola di San Benedetto ed è conosciuta per il suo rigoroso rispetto per la tradizione, anche nel suo lavoro culturale ed educativo.

“Nel campo del canto gregoriano, la scuola dei nostri coristi è unica al mondo perché i bambini sono educati studiando l’antica paleografia gregoriana”, ha detto Padre Cantaro. “La nostra comunità è in linea con una tradizione secolare che è all’origine della cultura europea e della civiltà occidentale, entrambe fondamentalmente cristiane”.

Padre Santiago Cantera, Priore dell’Abbazia benedettina della Valle dei Caduti.

Anche se la Valle dei Caduti è un monumento pubblico, una procedura di espulsione della Comunità benedettina condotta senza l’approvazione della Santa Sede metterebbe seriamente a dura prova il rapporto tra i due Stati.

E all’indomani dell’annuncio delle intenzioni del governo riguardo al monumento, il sostegno popolare tra i cattolici per i monaci benedettini fu rapido e immediato. I giovani spagnoli, in particolare, hanno mostrato il loro attaccamento alla comunità, organizzando diverse veglie notturne di preghiera e adorazione.

Padre Cantaro ha detto: “Tanti laici di tutte le età sono molto sensibili alla nostra situazione e hanno espresso il loro sostegno attraverso varie iniziative, perché sono consapevoli che rappresentiamo un’isola di pace e di adorazione”.

[1] Solène Tadié è la corrispondente per l’Europa del Catholic National Register. È franco-svizzera ed è cresciuta a Parigi. Dopo la laurea in giornalismo, ha iniziato a fare reportage su Roma e il Vaticano per Aleteia. È entrata a far parte di L’Osservatore Romano nel 2015, dove ha successivamente lavorato per la sezione francese e le pagine culturali del quotidiano italiano. Ha lavorato come traduttrice francese per l’Ufficio temporaneo “del Fungo” per la traduzione e pubblicazione dei documenti sinodali in occasione delle Assemblee Generali del Sinodo dei Vescovi. Ha anche collaborato con diverse organizzazioni di media cattolici di lingua francese. Ha conseguito una laurea di primo livello in filosofia presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino. Ha tradotto in francese per le edizioni Salvator “Difendere il libero mercato: il caso morale per un’economia libera” di P. Robert Sirico dell’Istituto Acton.

[2] Santa Sede smentisce il Primo ministro della Spagna, sostanzialmente dandogli del bugiardo: “Mai intervenuti per esumare Franco” – 22 luglio 2020

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