René Bruelhart è il nuovo direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede.

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René Bruelhart, da poco consulente “ad hoc” della Santa Sede per l’antiriciclaggio, è stato nominato dal Card. Nicora nuovo direttore dell’Autorità per l’Informazione Finanziaria. Succede a Francesco De Pasquale, ex funzionario di Bankitalia, e primo direttore dell’Aif dalla sua costituzione nel 2011, il quale è stato elevato di grado con un seggio nel Consiglio Direttivo dell’Aif.

Avvocato cassazionista, con un’esperienza ventennale nella materia valutaria e dell’antiriciclaggio, De Pasquale ha svolto un ruolo importante nel primo anno di attività, assai complessa, dell’Aif, anche se ha difeso la prima versione della legge vaticana antiriciclaggio (la legge 127) che non ha trovato il favore dell’Europa. La successiva modifica della legge è stata invece decisiva per la valutazione generalmente positiva sul sistema economico/finanziario della Santa Sede da parte di MONEYVAL, l’organismo del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza agli standard antiriciclaggio dei Paesi membri.

Il rapporto di MONEYVAL lascia tuttavia molte questioni aperte. Tra cui quella relativa alla struttura e alle funzioni dell’Aif, che svolge allo stesso tempo il ruolo di FIU (Financial Intelligence Unit, unità di intelligence destinate allo scambio di informazioni interne sulle transazioni finanziarie) e di autorità di vigilanza. Se per la seconda funzione la valutazione è “non conforme” (raccomandazione GAFI 23), viene invece considerata “largamente conforme” la funzione di FIU (raccomandazione GAFI 26). MONEYVAL ha raccomandato una più chiara separazione delle due funzioni, pur non mettendo in discussione la loro attribuzione all’Aif.

Ha avuto un’eco anche nei media il problema della “retroattività” dello scambio di informazioni (l’Aif può dare informazioni solo a partire dall’entrata in vigore della legge 127 o può dare informazioni anche su questioni precedenti?). Ma questo viene superato dal paragrafo 1074 del rapporto, in cui si spiega che non c’è problema da parte dell’Aif di avere accesso alle informazioni precedenti la legge e quindi di scambiarle.

Un’ulteriore questione era quella della cooperazione e sullo scambio internazionale di informazioni, una materia sulla quale l’Italia aveva sollevato qualche perplessità ma sulla quale, ad avviso di MONEYVAL, sono più le luci che le ombre.

Tutte questioni che avevano fatto pensare subito ad una possibile riforma dell’Aif. Il card. Attilio Nicora, Presidente dell’Autorità, dopo aver difeso la prima formulazione della legge 127, sembra avere realizzato che una riforma dell’Autorità era necessaria. Il fatto che De Pasquale sia stato spostato nel Consiglio Direttivo dell’Aif segnala comunque che la fiducia nei confronti dell’ormai ex direttore dell’Autorità vaticana non è venuta a mancare, né da parte della Segreteria di Stato, né da parte dell’Aif. Nonostante la forte dialettica interna che si era avviata, il contributo di De Pasquale è stato determinante sia nel primo anno di attività dell’Aif, sia in questi ultimi tempi quando, dopo la pubblicazione del Rapporto MONEYVAL, la Santa Sede ha ripreso con vigore il percorso già avviato verso la trasparenza finanziaria. Al Consiglio Direttivo dell’Aif – si legge nello Statuto  – spetta il compito di programmare, dirigere e controllare l’attività dell’Autorità. De Pasquale, quindi, continuerà a portare il suo contributo e la sua esperienza nel percorso vaticano per una sempre maggiore trasparenza finanziaria.

Alla direzione dell’Aif, succede a De Pasquale il giovane (appena 40 anni) Bruelhart, per otto anni Direttore della Financial Intelligence Unit del Lichtenstein e dal 2010 vicepresidente del Gruppo Egmont, la rete globale delle FIU. La sua nomina colloca un esperto di fama internazionale alla direzione dell’Aif. Un primo passo verso la riforma dell’autorità raccomandata da MONEYVAL? Ed è il primo dei passi necessari per rafforzare l’assetto interno dell’Aif?

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