Condanna unanime agli attentati: l’odio genera solo odio

Condividi su...

Nel tweet di ieri papa Francesco ha condannato l’attacco terroristico avvenuto a Vienna, che ha causato 5  morti e 22 feriti: “Esprimo dolore e sgomento per l’attacco terroristico a #Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l’amore spegne l’odio”.

La polizia ha ucciso l’attentatore: si tratta di Fejzulai Kujtim, ventenne austriaco con doppia cittadinanza, austriaca e della Macedonia del Nord, che era stato condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019, per aver tentato di andare in Siria e affiliarsi al Daesh.

Era stato liberato il 5 dicembre, con anticipo: per la sua età rientrava infatti in un regime privilegiato previsto dalla legge a tutela dei giovani. Lo ha precisato il ministro dell’Interno Karl Nehammer che ha fatto sapere che 14 persone sono state fermate temporaneamente per gli attacchi della notte.

Inoltre papa Francesco nel telegramma inviato dal segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha espresso dolore per le vittime: “Profondamente colpito, il Santo Padre Francesco ha appreso la notizia degli atti violenti a Vienna che hanno portato morte e dolore a persone innocenti.

Sua Santità esprime la sua profonda partecipazione ai familiari delle vittime e a tutto il popolo austriaco, è inoltre vicino ai feriti e prega per la loro pronta guarigione. Papa Francesco affida le vittime alla misericordia di Dio ed implora il Signore, affinché cessino violenza e odio e venga promossa la convivenza pacifica nella società. Di cuore Sua Santità accompagna quanti sono stati colpiti da questa tragedia con la sua Benedizione”.

Anche la Cei ha espresso vicinanza alla popolazione austriaca condannando gli atti di terrorismo compiuti a Nizza, Lione e Vienna: “Nizza, Lione e Vienna: in questi giorni si è tornati a rivivere il dramma della ferocia e della crudeltà di chi cerca di minare alle fondamenta la nostra appartenenza e la nostra fede.

Una recrudescenza di brutalità che serpeggia anche all’interno del resto d’Europa e che non possiamo ignorare: né come comunità cattolica, né come cittadini di una democrazia. Esprimiamo dolore e vicinanza alle vittime degli attentati, alle loro famiglie, ai Pastori, ai fedeli, ai popoli francese e austriaco.

Condanniamo fermamente la cultura dell’odio e del fondamentalismo che usa l’alibi religioso per corrodere con la violenza il tessuto della società, anche attraverso l’anticristianesimo e l’antisemitismo. Siamo certi che l’odio di pochi non disperderà il tesoro prezioso di collaborazione fraterna, costituito da una grande maggioranza di persone di diverse religioni. Come testimoniato dai tanti fratelli islamici, provati da quanto avvenuto in Francia e in Austria”.

Ma gli attacchi dei jihadisti non si fermano solo all’Europa ed hanno colpito negli stessi giorni altre zone del mondo, come in Etiopia, dove circa 54 persone, compresi numerosi bambini, sono state massacrate in un attacco terroristico avvenuto domenica scorsa nella regione di Oromia, come ha denunciato in un post su facebook il primo ministro Abiy Ahmed:

“I nemici dell’Etiopia giurano di governare il Paese o di rovinarlo, e stanno facendo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo. Una delle loro tattiche è armare i civili e sferrare attacchi barbari basati sull’identità. Questo è straziante”.

Sempre lunedì scorso i fondamentalisti hanno ucciso all’università di Kabul 25 studenti e ferito 40. Questo è il secondo attacco in una settimana alle scuole della capitale afgana; nel primo attacco ad uno studentato erano stati uccisi 24 studenti.

Dal Libano il card. libanese Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei maroniti, durante l’omelia pronunciata alla messa conclusiva del Sinodo annuale della Chiesa maronita, celebrata sabato 31 ottobre, nella sede patriarcale di Bkerké, aveva condannato il barbaro episodio di Nizza: “Queste azioni non trovano alcuna ragione umana o religiosa, e rappresentano una grave offesa a Dio, Signore della vita e della morte”.

Infine il Centro Astalli ha espresso cordoglio e vicinanza alle comunità locali duramente colpite, condannando queste e tutte le altre forme di violenza: “Etiopia, Afghanistan e Austria in queste ore piangono le vittime di attentati e uccisioni di cittadini inermi. Dopo i recenti tragici episodi accaduti in Francia, Nigeria e Camerun si aggiungono morti ai morti. Il mondo sembra essere attraversato da un’onda di terrore che spaventa e disorienta.

Chiediamo a istituzioni e media di agevolare la comprensione della complessità dei fatti creando un clima di riflessione che porti a innescare processi di cambiamento sociale in cui diritti e legalità siano fondamenta di società coese e sicure.

Ribadiamo il fermo convincimento che nasce dal quotidiano dialogo della vita con i rifugiati che incontriamo e accogliamo: le religioni sono sempre vie di pace e di vita per tutti.

Usarle per spiegare violenze e crimini è profondamente sbagliato oltre che dannoso e non onora le vittime incolpevoli dell’orrore che ogni religione condanna fermamente”.

(Foto: gds)

Free Webcam Girls
151.11.48.50